Senza campo, senza scampo - QdS

Senza campo, senza scampo

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Senza campo, senza scampo

Giovanni Pizzo  |
martedì 20 Giugno 2023

"Appena sbarcato all’aeroporto cerco di accedere alla linea telefonica e a Internet senza riuscirci", ecco la storia.

Potrebbero essere due cose differenti e in contrasto, ma qui a Lampedusa si coniugano. Appena sbarcato all’aeroporto cerco di accedere alla linea telefonica e a Internet senza riuscirci. Chiedo all’hostess della DAT, la compagnia danese che collega Lampedusa. La risposta è che da una settimana a Lampedusa non c’è campo né telefonico né Internet. Tranne per Tim. Un peschereccio a strascino con la rete ha rotto il cavo di collegamento rete. Due reti una antica e analogica, e una digitale entrate in conflitto.

Nessuna connessione, siamo senza campo totalmente. Praticamente neanche i POS per pagare funzionano, e se non hai contanti sei fritto. Dirlo così sembra una banalità, ma io ora che faccio? Aspettavo il mio amico, ormai cittadino di Lampedusa, Vincenzo Terrasi detto l’avvocato, come Gianni Agnelli, dai Lampedusani, ma non lo trovo. “E ora come lo contatto senza telefonino?”, penso. Ho pochi euro in tasca e senza carta di credito che faccio? Ormai tutta la nostra vita dipende dallo smartphone: le mail, il lavoro, questi articoli che sto scrivendo.

Improvvisamente capisci cosa è una vita occidentale senza connessione, pre-Meucci non pre-Zuckerberg. Un’era Marconi. Si ricomincia a camminare a darsi appuntamenti in punti precisi ad orari precisi. Si parla con le persone guardandole negli occhi, quell’aggeggio che guardiamo continuamente è morto, inservibile, kaput.

La mattina presto verso le sei ti fai il tuo walking e a un certo punto, vicino lo sbarcatoio, il molo dove arriva l’umanità dei migranti, vedi un mucchio di legni. Sono pezzi di barche della speranza. E della morte. Si capisce perché. Sono legni marci, di barche senza alcuna manutenzione, lasciate abbandonate alle intemperie. E poi usate dagli scafisti per pochi soldi, per marginare sui migranti, fregandosene se si infrangono. Ci vuole poco, basterebbe speronarle con un canotto. Molte di queste barche già in partenza non hanno alcuno scampo. Ma noi occidentali, europei, italiani cerchiamo l’imprescindibile campo. Due umanità, due tragedie.

Così è se vi pare.

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