Dai servizi al Ponte: il sindaco Basile e la Messina che verrà - QdS

Dai servizi al Ponte: il sindaco Basile e la Messina che verrà

Lina Bruno

Dai servizi al Ponte: il sindaco Basile e la Messina che verrà

sabato 06 Gennaio 2024

Intervista esclusiva a tutto campo con il sindaco: dall’uscita dal Piano di riequilibrio ai progetti per la mobilità sostenibile, passando per l’atteso collegamento infrastrutturale tra Sicilia e Calabria

MESSINA – Rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, servizi efficienti. Il sindaco Federico Basile vuole lavorare su questi fondamenti, con una macchina amministrativa in grado di affrontare le nuove sfide e che dopo i concorsi sarà rafforzata da 341 nuovi assunti. Si sono colmate molte lacune, su altre si dovrà ancora lavorare mentre in questi mesi il territorio ha fatto le prove generali di cantieri aperti in vista di quelli più imponenti previsti per il Ponte sullo Stretto. Prove superate, secondo il primo cittadino. Malgrado disagi e critiche, dice, è stata mantenuta la barra dritta. Ma intanto il 2024 parte con il monitoraggio finanziario.

Ad agosto il via libera al Piano di riequilibrio. Quando il Comune potrà uscire dalle pendenze debitorie?
“L’onere che abbiamo è la rilevazione semestrale del mantenimento delle misure, quindi ora faremo il monitoraggio dei primi sei mesi per poi andare avanti nel mantenere gli impegni che abbiamo assunto nel pagamento dei debiti. Verosimilmente, rispetto all’andamento di questi anni, ritengo che entro il 2025 potremmo chiudere tutti i debiti che abbiamo e questo ci consentirebbe finalmente di uscire dalla procedura, tenendo presente che dal 2018 a giugno 2023 da 112 milioni di debiti da sentenze siamo scesi a 26 e questi nei prossimi due anni si potranno tranquillamente chiudere. L’obiettivo dell’Amministrazione è di farlo prima della fine del mandato, nel 2027, uscendo dal Piano di riequilibrio. Questa è la grande sfida”.

Ci sono pressioni da parte dei creditori?
“Con l’approvazione del Piano di riequilibrio viene meno lo scudo che impediva l’aggressione dei conti corrente, quindi possono arrivare decreti ingiuntivi. Non mi preoccupa dal punto di vista economico, perché le risorse ci sono, ma in termini di tempo e di procedure, che sono abbastanza lunghe e a carico degli uffici”.

Potrebbero aiutare le assunzioni previste, quali sono i tempi?
“Andrò la settimana prossima a Roma per verificare. Ritengo che a metà gennaio ci possa essere l’udienza per il via definitivo, quindi entro il mese si potranno avviare le assunzioni, ma ci vorrà del tempo perché entrino a regime”.

Su quali direttrici si muove la sua Amministrazione?
“L’idea di città che stiamo portando avanti si basa su mobilità sostenibile, rigenerazione urbana e servizi. Il cambiamento che vogliamo imprimere alla mobilità punta sull’utilizzo de mezzi pubblici, l’uso dei mezzi alternativi all’autovettura deve essere assorbito dai miei concittadini, è una battaglia che stiamo portando avanti con tante difficoltà, tante reticenze. Avere 18 chilometri di pista ciclabile è lo standard minimo che ci viene imposto dall’Europa, ma anche dalle nostre coscienze. Siamo partiti da 25 autobus, ne abbiamo 150, ne abbiamo comprati altri dieci elettrici altri 78 ne arriveranno entro il 2025. Si arriverà quindi a 250 bus. Meno macchine in giro vuol dire mezzi pubblici più frequenti e più puntuali. Fondamentale anche la rigenerazione urbana: abbiamo messo in campo una serie di progetti che adesso stanno vedendo la luce, con rifacimento di marciapiedi, piazze, partendo dai villaggi, perché l’intenzione è quella di dare un segnale importante riqualificando le piazze e le vie. È un percorso impegnativo perché abbiamo 47 villaggi, con una conformazione tra montagna e mare. Nella zona di Santa Margherita, litorale Sud, mancava una piazza e l’abbiamo realizzata. E poi i servizi, la sfida fondamentale su cui stiamo lavorando: abbiamo portato la differenziata al 55%, stiamo lavorando per il 65% migliorandoci anche nei metodi di raccolta. Il mio sogno è vedere tolti i mastelli di plastica in centro. Abbiamo poi il problema dell’acqua. Dal 2018 a oggi abbiamo presentato progetti per cento milioni di euro di cui finanziati 38, con lavori che stiamo eseguendo. Dobbiamo essere sempre meno dipendenti da Fiumefreddo. Lunedì cominciamo la trivellazione di tre pozzi a Briga, stiamo acquisendo una serie di pozzi in città da privati, stiamo costruendo il Montesanto due, cinquantamila metri cubi per implementare l’erogazione nella zona Nord. C’è poi il progetto di ricerca idrica di 5 milioni e a febbraio ci daranno i 21 milioni del Pnrr per la riduzione delle perdite, che ammontano al 50%”.

Acqua h24 è stata la promessa del suo predecessore De Luca. Sono passati cinque anni ma ci sono ancora problemi…
“De Luca ha portato l’erogazione media dell’acqua da 12 a 18 ore. Abbiamo una città che è divisa in 77 microzone e di queste 38 hanno acqua h24. Dei cento milioni che sono stati richiesti ne sono stati autorizzai 38 e per gli altri stiamo ancora aspettando, dopo di che io oggi sto avviando i lavori che sono stati pensati nel 2018. Il problema è che la burocrazia non aiuta. Poi c’è stato anche il Covid e tutto quello che ne è seguito”.

Nella rivoluzione in atto con piste ciclabili, cordoli, parcheggi, non sono mancate quelle che in molti hanno definito incongruenze. Per esempio strade asfaltate soltanto nella parte delle piste ciclabili e al centro lasciate con il manto dissestato…
“La realizzazione della pista ciclabile prevedeva l’asfalto soltanto per la pista, la parte centrale doveva essere programmata dal dirigente del Dipartimento, il quale come tutti i dirigenti pensa a fare il proprio lavoro non guardando oltre l’obiettivo. Abbiamo tante situazioni complicate, come a Giampilieri, dove abbiamo fatto un asfalto a scendere e non a salire perché la competenza è provinciale. Ci sono dei problemi che purtroppo si ripropongono per mancanza di un tavolo tecnico permanente che consenta a tutti di sapere dove dobbiamo fare i lavori ed evitare di fare e disfare”.

Perché ci sono così pochi agenti di Polizia municipale in strada?
“Abbiamo 320 agenti, 280 a tempo indeterminato e 40 a tempo determinato che andremo a stabilizzare a fine mese. Su questi 320 ve ne sono 140 abili ai servizi esterni e questo non significa che sono tutti su strada. È un problema oggettivo su cui stiamo lavorando, prevedendo nuove assunzioni”.

Ponte sullo Stretto: ci sarà secondo lei l’inizio lavori a luglio, come promesso da Salvini?
“Noi siamo pronti. Forse gli altri no. La città ha mostrato di avere una grande maturità legata alla convivenza con i cantieri. Sul Ponte non credo che riusciranno a mettere la prima pietra entro quella data. Il 9 gennaio ci sarà Ciucci a Messina e stiamo curando con la società Stretto di Messina la parte più tecnica, tra cui gli espropri. Il progetto, però, ancora non c’è. Se mettere la prima pietra vuol dire tagliare un nastro, allora probabilmente a questo si arriverà, ma non è ciò che ci serve e anche sulle risorse finanziarie credo ci siano problemi. Sosteniamo da sempre l’opera, sono tanti i soggetti coinvolti. Tutti devono fare la loro parte e noi la stiamo facendo”.

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