Sfruttiamo le opportunità del Pnrr per una Sanità più resiliente e sostenibile - QdS

Sfruttiamo le opportunità del Pnrr per una Sanità più resiliente e sostenibile

Patrizia Penna

Sfruttiamo le opportunità del Pnrr per una Sanità più resiliente e sostenibile

mercoledì 07 Dicembre 2022

Il ruolo chiave delle Regioni nell’ultimo Rapporto Meridiano Sanità di The European House–Ambrosetti. Assegnati o messi a bando già 12,8 miliardi (78% circa dei 16,53 miliardi territorializzabili)

Lo scorso 28 novembre è iniziato l’iter parlamentare di discussione della Legge di Bilancio che dovrà essere approvata entro la fine dell’anno. Il Testo prevede per la Sanità 2 miliardi di euro aggiuntivi per anno per il 2023 e il 2024: per il prossimo anno le risorse aggiuntive serviranno a rispondere al caro energia e all’acquisto di vaccini e famarci anti-Covid-19.

Dopo l’emergenza pandemica, durante la quale si era manifestata una certa consapevolezza sul valore della salute e sul suo essere driver di crescita economica e sociale per il Paese, in molti auspicavano maggiori risorse per il comparto. D’altra parte, il particolare scenario geopolitico e socio-economico (il rincaro dei prezzi dell’energia, l’inflazione, l’elevato debito pubblico, …) limita le possibilità di investimento del Paese nel breve termine.

Con riferimento alla spesa sanitaria, storicamente l’Italia ha sempre destinato al comparto un livello di risorse inferiori rispetto ai principali Paesi competitor, cosa che negli anni ha portato a un gap rilevante nei confronti di questi stessi Paesi nel rispondere alle sfide di salute, a partire dalla pandemia da Covid-19 (anche se va ricordato che l’Italia ha scontato il fatto di essere stato tra i primi Paesi a essere colpito dall’ondata pandemica). In aggiunta, sul territorio nazionale continua a rilevarsi una grande eterogeneità nei livelli di spesa sanitaria pubblica, con tutte le Regioni del Sud che presentano valori pro capite inferiori alla media nazionale, frutto soprattutto dei Piani di Rientro cui tutte queste Regioni – ad eccezione della Basilicata – sono sottoposte e che hanno limitato negli anni le possibilità di investimento (si pensi ad esempio al blocco del turnover). Sempre le Regioni del Sud sono anche caratterizzate da livelli di spesa sanitaria privata inferiori alla media nazionale, risultato anche di livelli di ricchezza – espressi in termini di Pil pro capite – più bassi.
Livelli più bassi di spesa sanitaria protrattisi nel tempo, in particolare nelle Regioni in Piano di Rientro, se da un lato hanno portato a un miglioramento dei risultati di esercizio – si ricorda che nel 2007 il Ssn era in sostanziale default – hanno portato in molti casi a una minor capacità di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea).

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), anche per la sanità, rappresenta allo stato attuale una grande opportunità stanziando risorse, oltre che per rispondere alle vulnerabilità dimostrate dal sistema sanitario durante l’emergenza pandemica, anche per intervenire su alcune debolezze strutturali e criticità preesistenti che minano la tenuta del sistema anche alla luce dell’evoluzione del contesto demografico ed epidemiologico.

Per la sanità, nello specifico, sono previsti 15,6 miliardi di euro del PNRR a cui si sommano anche 2,9 miliardi di euro provenienti dal Piano Nazionale Complementare (Pnc) per un totale di 18,5 miliardi di euro da investire nell’assistenza di prossimità e telemedicina e nell’innovazione, ricerca e digitalizzazione della sanità. Va anche sottolineato come alcune componenti del sistema sanitario trovino spazio anche nelle altre Missioni del Pnrr come nel caso degli anziani non autosufficienti e delle farmacie rurali nell’ambito della Missione 5 “Inclusione e coesione”.

Nell’ambito della Missione 6, le Regioni svolgono un ruolo chiave nel realizzare nel concreto gli interventi dal momento che quasi il 90% delle risorse – 16,53 dei 18,51 miliardi di euro complessivi – è territorializzabile: tempistiche, target e modalità di attuazione degli investimenti sono riportati nei Piani Operativi approvati da ciascuna Regione, cui The European House – Ambrosetti ha dedicato un ampio spaccato nell’ultimo Rapporto Meridiano Sanità (XVII Edizione). Attualmente, le risorse già ripartite o da assegnare attraverso bandi già pubblicati ammontano a 12,8 miliardi di euro (78% circa dei 16,53 miliardi territorializzabili) di cui circa il 40% alle Regioni del Sud.

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