Sicilia da record per il gioco d'azzardo online, la mafia specula

Sicilia da record per il gioco d’azzardo online, la mafia specula e allo Stato pochi spiccioli

Filippo Calascibetta

Sicilia da record per il gioco d’azzardo online, la mafia specula e allo Stato pochi spiccioli

Filippo Calascibetta  |
venerdì 15 Settembre 2023

L'ultimo report realizzato da Federconsumatori e Cgil fornisce un quadro tragico dell'Italia in merito al gioco d'azzardo. Record in Sicilia

L’ultimo report realizzato da Federconsumatori e Cgil fornisce un quadro tragico dell’Italia in merito al gioco d’azzardo, legale e illegale, fisico e online. I dati fanno riferimento al 2022 e vedono fra le prime posizioni quasi sempre la Sicilia, come regione o con le sue singole province. Fra le prime tre dove si gioca di più a livello nazionale vi sono: Messina, Siracusa e e Palermo. Numeri questi che sarebbero peraltro collegabili alle attività di riciclo della criminalità organizzata, quindi delle mafie.

L’esplosione dei giochi d’azzardo online si è verificata dopo il 2019, complice la pandemia del 2020. Nel 2022 il gioco online ha fatto registrare una somma mostruosa di ben 73 miliardi di euro, probabilmente entro la fine dell’anno in corso, ossia il 2023 la cifra supererà gli 80 miliardi. Smantellando ogni record precedente.

La fascia d’età che gioca d’azzardo è molto vasta, si inizia dai giovanissimi che utilizzando identità prestate – poiché per giocare legalmente, solitamente occorrono carta d’identità e codice fiscale – riescono ad avere accesso e si va dai 18 ai 74 anni. Il paradosso è che i numeri del gioco d’azzardo aumentano all’aumentare della crisi economica sia effettiva sia soltanto percepita.

All’interno della fascia d’età di riferimento, lo scorso anno si è registrata la cifra di 1.719 euro annui pro capite nel gioco. Ciò significa, a livello sostanziale, che i giocatori d’azzardo dai 18 ai 74 anni spendono questa cifra almeno annualmente, intesi come singoli, a persona. I giochi più gettonati online sono le carte e le roulette.

Nel 2022 il gioco d’azzardo legale ha visto una somma totale spesa di 136 miliardi di euro, una crescita del 22,3% rispetto al 2021. Come riporta il report realizzato da Federconsumatori e Cgil, per comprendere meglio la cifra: “Una cifra vertiginosa, maggiore del finanziamento per il Servizio Sanitario Nazionale, che si attesta a 128 miliardi di euro per il 2023. La spesa alimentare complessiva, stimata nel 2022 vicina a 160 miliardi di euro, rimane superiore al momento, ma considerando il calo dei consumi causato dalla crescita dei prezzi, il sorpasso dell’azzardo sul carrello della spesa sembra ormai vicino”.

Il rapporto fra gioco d’azzardo e mafie

Le mafie speculano moltissimo sul gioco d’azzardo online, ma altresì fisico, sia esso legale o illegale. È un canale per riciclare denaro in modo quasi indisturbato e per impoverire le entrate previste verso l’erario. Non solo, da tenere in considerazione – come puntualizzato nel report in analisi – sono le attività parallele che permettono l’arricchimento della criminalità organizzata: i giocatori hanno bisogno di soldi per giocare, quindi potrebbero fornire prestiti, ed ecco gli strozzini.

“Nei territori ad alto tasso di criminalità organizzata la quantità di giocato online è abnorme. Nelle provincie di Benevento, Crotone, Reggio Calabria, Messina, Siracusa e Palermo si giocano somme triple o quadruple rispetto a Modena, Bergamo, Firenze, Trieste, Padova e Verona. Negli Enti Locali che hanno o hanno avuto decreti di scioglimento per infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso, i numeri sono impressionanti. Non solo mafie però: l’azzardo, fisico e online, è infatti un luogo privilegiato per il riciclaggio di somme provenienti da aree imprenditoriali a storica elevata irregolarità, come il settore turistico pubblici esercizi (si vedano i dati anomali delle località costiere, a partire dalla Liguria) e l’imprenditoria cinese” specificano nel rapporto di Confcommercio e Cgil con i dati forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Come combattere l’illegalità nel gioco d’azzardo

Fra le possibili soluzioni per contrastare l’illegalità nel gioco d’azzardo vi sono i controlli d’identità fatti in modo più rigoroso e, principalmente, il controllo di chi mette in piedi aziende per questa tipologia di giochi.

Inoltre, anche la quantità di giochi andrebbe ridotta, la pubblicità andrebbe resa meno appetibile. In fin dei conti, tutto deve essere più e totalmente trasparente, “una casa di vetro”. Un occhio di riguardo anche alla “lobby” dei patron dei giochi d’azzardo, che nel 2019 ottenne dal Parlamento il divieto di diffusione dei dati di dettaglio del gioco in Italia.

I danni del gioco d’azzardo online

Il gioco d’azzardo online oggi è preferito dai giocatori per i tanti raggiri che si possono mettere in atto. Primo fra tutti le identità prestate, la facilità di accesso e il tempo di gioco e così via. Ma rappresenta dei grossi vantaggi anche per i gestori, sono assenti tutti i costi fissi e l’Erario preleva molto meno o in modo addirittura quasi irrisorio rispetto ai giochi fisici, quali le cosiddette macchinette.

Il meccanismo prevede che il player perda sempre, anche se gli ritorna, tramite un meccanismo complesso, una certa somma ogni 100 euro di puntate. Ma, una cosa è certa: vi è sempre la perdita. La vincita è solo un’illusione, quella che porta l’aumento del gioco nei momenti di crisi.

I giochi più gettonati

I giochi più scelti e frequentati dalle persone che sono avvezze al gioco d’azzardo – si ricorda che è una dipendenza a tutti gli effetti, patologia psichiatrica – sono il poker e le scommesse di tipo sportive.

In Italia vi sono 3,8 milioni di giocatori attivi, in tutta l’UE, compreso a livello geografico il Regno Unito, uno dei Paesi dove si gioca di più e vi sono le maggiori entrate, se ne contano circa 30 milioni. Nel 2022 si stima che ogni giocatore ha speso nel gioco d’azzardo online circa 20.000 euro in un anno.

Gli account attivi nella Penisola ammontano a 16 milioni. Le regioni dove vi sono più conti aperti sono: Campania, al primo posto; Sicilia, al secondo e Calabria, chiude il podio al terzo posto. In Sicilia vi sono 2.016.760 di conti attivi, cioè il 12,6%. Ogni 1.000 residenti più della metà possiedono account di giochi d’azzardo online.

I numeri e i record della Sicilia

Per illustrare ancor più numeri, nei quali la Sicilia risulta sempre in vetta alla nera classifica del gioco d’azzardo, da qualsiasi angolo e aspetto la si osservi, mediamente i siciliani sono coloro che spendono di più. Anzi, i siciliani si ritrovano secondi dopo la popolazione della Campania e seguiti dalla Calabria.

Mediamente all’anno un siciliano spende nel gioco online 1.806 euro, dati del 2022. In Campania 1.874 euro e in Calabria 1.764 euro. Nell’Isola rispetto allo scorso anno questo tipo di spesa è aumentata di circa 220 euro. Le mafie di questi dati e dipendenze ne giovano. Perché solo dal gioco online pare che abbiano raccolto nel 2022 fra i 14,5 e i 16,5 miliardi di euro.

I numeri delle province siciliane per raccolta, ovvero puntate e giocate totali online nel 2022, sono così distribuite: Palermo, 2.506.832.943, 04; Catania, 1.912.542.797, 20; Messina, 1.274.901.684,04; Siracusa, 786.420.091,71; Trapani, 620.901.023,04; Agrigento, 546.257.642,29; Ragusa, 441.329.700,38; Caltanissetta, 344.944.522,86; Enna, 238.621.388,78.

Le province dove mediamente un giocatore spende di più annualmente (2022), fra le prime tre vi è sempre la Sicilia con Messina: 2.911,79; Palermo: 2.895,97 e Siracusa: 2.814,45.

Immagine generata dall’intelligenza artificiale

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