Sicilia, meno ricoveri e cure fuori regione: i dati - QdS

Sicilia, meno ricoveri e cure fuori regione. Razza: “Dati incoraggianti” – VIDEO

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Sicilia, meno ricoveri e cure fuori regione. Razza: “Dati incoraggianti” – VIDEO

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mercoledì 13 Luglio 2022

I dati sulla mobilità sanitaria in Sicilia: meno ricoveri e cure fuori, ma per la Regione non è il momento di fermarsi con i miglioramenti.

È diminuito in modo consistente il numero dei siciliani che, negli ultimi due anni, si è rivolto a strutture sanitarie fuori regione per ricoveri e prestazioni di ogni livello. Lo rivela l’Analisi della mobilità passiva ospedaliera 2021, realizzata da Kpmg e presentata questa mattina a Palermo dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Presente anche il direttore del dipartimento della Pianificazione strategica dell’assessorato, Mario La Rocca.

Lo studio, mettendo a confronto principalmente l’ultimo periodo pre-pandemico (2019) e il 2021 – non tenendo conto del “fermo” del 2020 – ha evidenziato che i cittadini residenti nelle 9 province siciliane hanno preferito rimanere nel proprio territorio. Non solo per i trattamenti più semplici ma, in controtendenza con il passato, anche per ricevere cure di alta complessità.

Sicilia, meno ricoveri e prestazioni sanitarie fuori Regione: i dati

Nel complesso il valore di tutte le prestazioni sanitarie (ricoveri ordinari e day hospital, specialistica ambulatoriale, somministrazione diretta di farmaci, farmaceutica, medicina di base, trasporti con ambulanza o elisoccorso, cure termali) rese a cittadini siciliani da strutture fuori regione nel 2021 ha avuto un valore economico di 237,4 milioni di euro, contro i 293,8 milioni del 2019.

Questo dato segna una riduzione di oltre 56 milioni di euro per cure fuori regione.

Ricoveri e Day Hospital

In particolar modo, il report analizza la macro-categoria dei ricoveri ospedalieri e day hospital. Per questi, che costituiscono il 66% della mobilità sanitaria passiva e il 7,8% del valore totale dell’assistenza ospedaliera ai cittadini siciliani, il dato è significativo: nel 2021, in totale, sono stati 33.793 i ricoveri fuori regione per un valore complessivo di 157 milioni e 432 mila euro. Nel 2019, erano stati 45.756 per un ammontare di 207 milioni 202 mila euro.

C’è una differenza di più di 50 milioni di euro che, invece di confluire nelle strutture pubbliche e private delle altre regioni, sono rimasti in Sicilia. Per le riabilitazioni si passa dai 3.009 casi del 2019, per un valore di più di 18 milioni di euro, ai 1.759 del 2021, per un valore di circa 12 milioni di euro: sono quindi circa 6 i milioni di euro che rimangono nel circuito della sanità siciliana.

Musumeci: “Meno ricoveri fuori, segnale confortante”

“Offrire ai siciliani un servizio sanitario efficiente è il chiodo fisso che ci accompagna da cinque anni. La netta riduzione del ricorso alle cure fuori dalla nostra regione è un primo segnale confortante, anche se va preso in considerazione l’impatto del Covid”, commenta Nello Musumeci.

Stiamo investendo oltre un miliardo di euro, in tutta l’Isola, per realizzare nuove e moderne strutture, adeguare reparti ospedalieri, potenziare i Pronto soccorso, acquistare moderne attrezzature mediche e dare ai nostri concittadini un’assistenza che non ha nulla da invidiare alle altre regioni italiane. Un percorso difficile, certo, ma ormai avviato e che intendiamo portare avanti”, aggiunge il governatore siciliano.

“I dati dell’Analisi di Kpmg – spiega l’assessore alla Salute Ruggero Razza – sono molto positivi, senza dubbio i numeri dimostrano che non siamo al livello di 4 anni fa e che dobbiamo proseguire su questa strada senza cullarci sui risultati raggiunti, ma non possiamo ancora dire di essere del tutto soddisfatti. Se i siciliani sono tornati ad avere fiducia nei confronti della Sanità siciliana, il nostro sforzo deve essere doppio: ancora oggi le liste d’attesa sono lunghe e con tempi in qualche caso inaccettabili. La qualità assistenziale, inoltre, deve essere la stessa in tutte le nove province dell’Isola. Continuiamo a lavorare per raggiungere questi obiettivi”.

Mobilità sanitaria in Sicilia

La diminuzione del ricorso ai ricoveri nelle strutture sanitarie fuori Sicilia è ben visibile analizzando i flussi di mobilità verso le altre regioni. I siciliani che sceglievano di curarsi in Lombardia nel 2019 erano più di 15mila; nel 2021 passano a 9.700, con una spesa regionale che scende da 80 a 50 milioni di euro. In Emilia Romagna, invece, passiamo da 30 milioni di euro a 25; in Veneto da 22 milioni a 18; nel Lazio da 15 a 13: in Toscana da 13 a 10 e in Piemonte, infine, da 11 a 9. Si tratta, in prevalenza, di ricoveri per situazioni acute (31.845 casi, il 94% del totale), per riabilitazione (1.759, il 5%) o lungodegenza (189, l’1 %).

I dati sui ricoveri fuori Regione per provincia

Per quanto riguarda la divisione delle singole province, nel 2021 si rivolgono meno agli ospedali di altre regioni i residenti nelle province di Palermo (5%) e di Catania (5%). Seguono Siracusa (6%), Enna (6%), Ragusa (8%), Caltanissetta (8%), Messina (8%).

Le province in cui si va di più a farsi curare fuori sono quelle di Agrigento (9%) e Trapani (11%).

Inoltre, anche nei singoli territori il trend dei dati rivela una riduzione della spesa per i ricoveri extraregione rispetto al 2019. A Palermo passa dai 37, 7 milioni di euro del 2019 ai 29,2 del 2021, a Catania da 34,9 a 26,2, a Messina da 31, 6 a 24,5, a Trapani da 25,7 a 19,9, a Siracusa da 22,8 a 11,9, a Enna da 6,5 a 4,9, a Caltanissetta da 13,7 a 10,7, ad Agrigento da 22,6 a 18,4. In controtendenza Ragusa, dove il valore delle prestazioni nel 2021 è stato di 11,4 milioni contro i 9,2 del 2019.

Prosegui la lettura per i report su mobilità sanitaria e ricoveri fuori Regione divisi per provincia.

Catania, mobilità sanitaria: città sul podio per ricoveri in Sicilia

La provincia di Catania è sul podio delle province siciliane i cui residenti si ricoverano in strutture del proprio territorio. Anche alle pendici dell’Etna, infatti, è diminuita in modo consistente la spesa per i ricoveri fuori regione per i cittadini: dai 34,9 milioni di euro del 2019 ai 26,2 del 2021.

L’87% della popolazione di Catania e della sua provincia, infatti, si è rivolto alla propria Asp per ricoveri eseguiti da strutture pubbliche (62%) e private (25%). Soltanto il 5%, invece, ha preferito spostarsi verso altre regioni: si tratta di 5.640 ricoveri, tra cui 5.358 per patologie “acute”, 259 per “riabilitazione” e 23 per “lungodegenza”. Le principali prestazioni sanitarie per le quali i catanesi hanno preferito viaggiare riguardano l’Ortopedia e traumatologia, Chirurgia generale (interventi per obesità) e Oncoematologia (Trapianto di midollo osseo allogenico).

Probabilmente, la ridotta mobilità sanitaria nel Catanese si deve anche alla presenza di grandi ospedali e centri d’eccellenza. Solo l’8% dei ricoveri, infatti, avviene in altri nosocomi della Sicilia.

Palermo, sempre meno ricoveri e cure fuori regione

Il 91% dei ricoveri di residenti a Palermo e provincia nel 2021 sono avvenuti negli ospedali, pubblici (48%) o privati (43%), del territorio. Un dato che regala al Palermitano il primo posto sul podio delle province siciliane che preferiscono le strutture del proprio territorio rispetto a quelle delle altre regioni. Nel 2021, infatti, hanno viaggiato per motivi sanitari 29,2 milioni di persone: nel 2019 erano 37,7 milioni.

Secondo lo studio sulla mobilità sanitaria in Sicilia, infatti, soltanto il 5% ha preferito spostarsi verso altre regioni per i ricoveri. Si tratta di 6.023 casi, tra cui 5.850 per patologie “acute”, 324 per “riabilitazione” e 29 per “lungodegenza”. Le principali prestazioni sanitarie per le quali si è preferito viaggiare riguardano l’Ortopedia e traumatologia (sostituzioni di articolazioni maggiori o reimpianto di arti inferiori), Neurochirurgia (craniotomia) e Neurochirurgia, Ortopedia e traumatologia (artrodesi vertebrale eccetto cervicale senza CC).

Nel dato sul ridotto ricorso al ricovero ospedaliero fuori regione, probabilmente, influisce la presenza sul territorio di grandi presidi ospedalieri e di centri d’eccellenza. Ridottissimo anche il ricorso a ricoveri in altre strutture siciliane, pubbliche (3%) o private (1%).

Ragusa, il 75% si rivolge alla sanità territoriale

La provincia di Ragusa spicca tra quelle in cui ci si rivolge in prevalenza alla Sanità territoriale (75% del totale dei ricoveri). Anche se, in controtendenza rispetto a tutte le altre province siciliane, il Ragusano è l’unico territorio in cui nel 2021 è cresciuta la spesa per i ricoveri fuori dalla Sicilia rispetto al 2019: 11,4 milioni contro 9,2.

Fra i ricoveri nelle strutture del Ragusano, il 69% è stato effettuato all’interno di strutture pubbliche e solo il 6% da quelle private. Solo 2.544 ricoveri fuori regione (8%), tra cui 2.411 per patologie “acute”, 127 per “riabilitazione” e 6 per “lungodegenza”. Le principali prestazioni sanitarie per le quali i ragusani hanno preferito viaggiare riguardano l’Ortopedia e traumatologia, Chirurgia generale e Oncoematologia.

La mobilità sanitaria all’interno della Sicilia si attesta, invece, al al 17% dei ricoveri complessivi del 2021, tra strutture pubbliche (9%) e private (8%) di altre province.ù

Siracusa, trend sulla mobilità sanitaria

A Siracusa e nella sua provincia i residenti, nel 2021, hanno preferito ricoverarsi o curarsi nelle strutture sanitarie del proprio territorio. Anche nel Siracusano, infatti, si conferma il trend regionale degli ultimi due anni, in cui è diminuito in modo consistente l’ammontare della spesa per i ricoveri di cittadini che hanno viaggiato per motivi sanitari: dai 22,8 milioni di euro del 2019 agli 11,9 del 2021.

Il 64% della popolazione di Siracusa e della sua provincia si ricoverato in strutture ospedaliere pubbliche (48%) e private (16%) del territorio. Soltanto il 7%, invece, ha preferito spostarsi verso altre regioni. In totale, si tratta di 2.681 ricoveri, tra cui 2.510 per patologie “acute”, 156 per “riabilitazione” e 15 per “lungodegenza”. Si viaggia fuori regione per cure nei reparti di Ortopedia e traumatologia, Chirurgia generale e Neurochirurgia.

Significativa la percentuale di mobilità all’interno della Sicilia: circa il 30% dei ricoveri dei residenti nel Siracusano si reca in strutture sanitarie di altre province, per il 20% pubbliche, per il 10% private. La presenza di importanti ospedali e centri a Catania può avere influenzato il dato.

Mobilità sanitaria nel Messinese

In provincia di Messina sono sempre meno i residenti che si rivolgono a strutture sanitarie fuori regione per ricoveri ospedalieri. La spesa relativa è scesa da 31,6 milioni di euro del 2019 ai circa 24,5 milioni del 2021. Un dato in linea col trend regionale.

Secondo il report sulla mobilità sanitaria in Sicilia, l’82% dei ricoveri di residenti nel Messinese sono stati eseguiti da strutture pubbliche (63%) e private (19%) del territorio. Soltanto l’8% dei pazienti, invece, ha preferito spostarsi verso altre regioni: si tratta di 5.320 ricoveri. Di questi, 5.024 sono per patologie “acute”, 272 per “riabilitazione” e 24 per “lungodegenza”. Anche in questo caso, i viaggi sanitari riguardano per lo più ricoveri/cure per Ortopedia, Oncoematologia e Neurochirurgia.

In riferimento alle altre otto province siciliane, Messina rimane tra quelle in cui si ricorre meno alla mobilità extra-regione. La mobilità all’interno della Sicilia, invece, è pari al 10% dei ricoveri complessivi del 2021, tra strutture pubbliche (4%) e private (6%) di altre province.

I dati di Agrigento

Meno ricoveri fuori regione per i cittadini della provincia di Agrigento, con una spesa relativa scesa da 22,6 milioni del 2019 a 18,5 nel 2021. In particolare, il 61% dei ricoveri di residenti nell’Agrigentino sono stati eseguiti da strutture pubbliche (54%) e private (7%) del territorio. Soltanto il 9% invece, ha preferito spostarsi verso altre regioni (3.784 ricoveri, tra cui 3.546 per patologie “acute”, 198 per “riabilitazione” e 40 per “lungodegenza”).

Le principali prestazioni sanitarie per le quali gli agrigentini hanno preferito viaggiare riguardano l’Ortopedia e traumatologia, Neurochirurgia e Ortopedia e Oncoematologia (trapianto di midollo osseo allogenico). Una curiosità: tra i primi venti “Drg” (Raggruppamenti omogenei di diagnosi) troviamo anche molti casi di interventi per obesità.

In riferimento alle altre province siciliane, Agrigento si colloca al secondo posto dopo Trapani per numero di casi di mobilità extra-regione. Ciò nonostante, negli ultimi due anni, c’è stata una riduzione dei casi e, quindi, della spesa regionale. Consistente la mobilità all’interno della Sicilia, pari al 30% dei ricoveri complessivi del 2021, tra strutture pubbliche (16%) e private (14%) di altre province.

Caltanissetta, meno ricoveri fuori regione ma tanti spostamenti in Sicilia

Nel Nisseno è diminuito il numero dei ricoverati fuori dalla Sicilia, con una spesa relativa scesa dai circa 13,7 milioni di euro del 2019 ai circa 10,7 milioni del 2021.

Secondo l’Analisi della mobilità passiva ospedaliera, infatti, il 55% dei ricoveri di residenti nel Nisseno sono stati eseguiti da strutture pubbliche (45%) e private (10%) del territorio. Soltanto l’8% invece, è avvenuto negli ospedali di altre regioni: si tratta di 2.222 ricoveri, tra cui 2.057 per patologie “acute”, 145 per “riabilitazione” e 20 per “lungodegenza”. Anche in questo caso, si viaggia di più per accedere ai reparti di Ortopedia e traumatologia, Oncoematologia e Chirurgia generale.

In riferimento alle altre province siciliane, Caltanissetta si colloca a metà strada per casi di mobilità extra-regione. Consistente la mobilità all’interno della Sicilia, pari al 37% dei ricoveri complessivi del 2021, tra strutture pubbliche (25%) e private (12%) di altre province.

Enna, consistente la mobilità sanitaria all’interno della Sicilia

Anche nella provincia di Enna è diminuito il numero dei residenti che, negli ultimi due anni, si è rivolto a strutture sanitarie fuori regione per ricoveri ospedalieri, per una spesa relativa scesa da circa 6,5 milioni di euro del 2019 ai circa 5 milioni del 2021.

Il 53% dei ricoveri di residenti nell’Ennese, infatti, sono stati eseguiti da strutture pubbliche (47%) e private (6%) del territorio. Soltanto il 6% invece, ha preferito spostarsi verso altre regioni: si tratta di 1.131 ricoveri, tra cui 1.051 per patologie “acute”, 71 per “riabilitazione” e 9 per “lungodegenza”.

Le principali prestazioni sanitarie per le quali gli ennesi hanno preferito viaggiare riguardano l’Ortopedia e traumatologia (sostituzioni di articolazioni maggiori o reimpianto di arti inferiori), Chirurgia generale (interventi per obesità) e Cardiologia (interventi sul sistema cardiovascolare).

In riferimento alle altre otto province siciliane, Enna fa registrare una consistente mobilità sanitaria passiva all’interno della Sicilia, pari al 41% dei ricoveri complessivi del 2021, tra strutture pubbliche (25%) e private (16%) di altri territori dell’Isola.

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