Ancora restrizioni per il mondo produttivo sino al 16 maggio. Ristoranti e bar vietati ai clienti, così come cinema, musei, teatri. Tutto questo nonostante gli evidenti miglioramenti.
La Sicilia confermata zona arancione per un’altra settimana
nonostante l’Rt sia 0,89 e quindi la regione rientra a pieno diritto tra quelle
a rischio “basso”.
Dunque non cambia nulla per il mondo produttivo, ristoratori
in primis, che non potranno ospitare clienti ancora per una settimana. Mentre monta
il malcontento per quelle che vengono considerate misure eccessivamente restrittive
alla luce dei miglioramenti fatti dalla nostra regione e del confronto con il
resto d’Italia.
In generale l’Rt, l’indice di contagio del coronavirus, in Italia passa dallo 0,85 della scorsa settimana allo 0,89. La nostra regione dunque è in perfetta media italiana. Cambia solo il colore che la contraddistingue dalle altre. Per l’appunto, l’arancione.
Intanto la curva dei contagi da Coronavirus in Italia decresce, lenta. Ma “il dato un po’ più
significativo è che questa settimana in tutte le regioni e province autonome
abbiamo una decrescita” nell’incidenza di Covid-19, ha detto il presidente
dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro, durante la
conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina
di regia Iss-ministero Salute.
“C’è una decrescita dell’età mediana della diagnosi. Le
persone che contraggono l’infezione continuano ad avere un’età mediana più
bassa. La scorsa settimana era di 42 anni, questa settimana di 41. E la stessa
cosa vale per il ricovero. Passiamo dei 66 anni della scorsa settimana ai 65 di
questa” ha aggiunto il presidente dell’Istituto superiore di sanità.
“Anche i ricoveri per
Covid-19” in Italia “ci segnalano dei dati importanti: abbiamo per
quanto riguarda l’area medica una percentuale di occupazione pari al 29%
rispetto al 32% della settimana precedente, e per quanto riguarda le terapie intensive
il 27%, contro il 30% della settimana precedente” ha evidenziato il
presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss). “In numeri assoluti –
ha detto – si è passati da 2.748 a 2.423 ricoverati nelle terapie intensive,
secondo dati al 5 maggio e per le aree mediche da 20.312 a 18.176 ricoverati.
Questi sono segnali positivi per quanto riguarda soprattutto la
resilienza”.