Silvana Occhino, adottata cerca la madre biologica a Menfi - QdS

Adottata e alla ricerca della mamma biologica, la storia di Silvana Occhino

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Adottata e alla ricerca della mamma biologica, la storia di Silvana Occhino

Redazione  |
lunedì 11 Settembre 2023

La donna, nata a Palermo, è alla ricerca della mamma e scrive al sindaco della sua città d'origine, Menfi.

Una donna adottata e adesso, all’età di 67 anni, è alla ricerca della sua mamma biologica: è la storia di Silvana Occhino, nata a Palermo ma con madre originaria della provincia di Agrigento.

La donna avrebbe perfino scritto al sindaco di Menfi, Vito Clemente, per cercare di ricostruire la sua storia e trovare le risposte alle sue domande sulla madre, originaria proprio di quella città.

La storia di Silvana Occhino

La lettera, assieme a una serie di foto, è stata pubblicata anche sui social dalla figlia. Eccola di seguito:

“Mi chiamo Silvana Occhino, sono nata a Palermo l’11 marzo 1956 nella casa privata dell’ostetrica Mineo Lorenza, in bia Alloro 76 da una donna che non ha dato consenso ad essere nominata, in quanto , probabilmente minorenne e obbligata dalla famiglia.

So che era originaria di Menfi (Agrigento). Ho avuto il cognome CUPIDO (cognome fittizio) fino all’età di 3 anni quando successivamente ho acquisito il cognome di mio padre adottivo. Nel momento successivo al parto ho saputo, attraverso dei racconti di mia zia, che a mia madre non è stata data nemmeno la possibilità di tenermi tra le braccia per pochi secondi. È stata chiusa brutalmente a chiave nella stessa stanza in cui pochi minuti prima mi aveva dato alla luce, sferrando una serie di calci e pugni alla porta accompagnati da urla di disperazione e rabbia. Mi è stato detto che i durante i primi mesi di vita questa ragazza ha provato a presentarsi alla porta della casa in cui abitavo con la speranza di vedermi, purtroppo senza successo. I miei genitori adottivi avevano una mentalità un po’ chiusa e spaventati dalla possibilità che lei potesse riprendermi con se, la ‘minacciarono’ di chiamare i carabinieri e cosi promise loro che sarebbe sparita.

Durante il periodo di gestazione è stata ospitata in casa da una zia che aveva un negozio di borse e valigie a Palermo pressappoco di fronte al Teatro Massimo”.

Fonte foto di Silvana Occhino: Facebook – Menfi nella storia archivio foto

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