Smash repression: anche Palermo in piazza contro le misure anti rave

Smash repression: anche Palermo in piazza contro le misure anti rave

Michele Sardo

Smash repression: anche Palermo in piazza contro le misure anti rave

Michele Sardo  |
venerdì 16 Dicembre 2022

Altre manifestazioni si svolgeranno in concomitanza in Italia e in altre città europee

Domani 17 dicembre dalle 16, davanti Porta nuova, a Palermo, ma anche in numerose città italiane ed europee, si svolgerà una manifestazione di liberi cittadini dal titolo #smash repression. Il corteo sfilerà contro le nuove misure legislative che criminalizzano i raduni musicali.

Al Governo Meloni viene chiesta libertà di intrecciare relazioni senza vincoli formali, profonde e durature, in luoghi di libera aggregazione. “Un rave – sottolinea il comunicato inviato alla stampa che annuncia l’evento – è un’esperienza di vita, di celebrazione, l’esplorazione di uno stile di vita alternativo a quello che la società sempre più consumista ci impone, e, per molti aspetti, molto più vicino alla natura umana. La nostra – si legge – è una rivoluzione che si balla, per sua natura pacifica e gioiosa. Il nuovo decreto mira a colpire, criminalizzare e punire: libertà, musica, arte ed unione. Le pene detentive previste per chi organizza i raduni non autorizzati sono senza precedenti, paragonabili a quelle inflitte per crimini ben più gravi. Ballare in una struttura abbandonata, nella sostanza, viene equiparato ad un atto terroristico.
La struttura attuale di questo provvedimento, per sua natura repressiva ed ancora generica, è idonea a colpire fenomeni come manifestazioni di protesta ed occupazioni, in generale la libera aggregazione fuori dai contesti imposti dagli schemi della società e dell’economia dominante. Il decreto – prosegue il comunicato – colpisce e criminalizza qualsiasi raduno sia musicale, che avente altro scopo di intrattenimento. Cancellato il riferimento al numero di partecipanti, spetterà ad un giudice, valutare questo elemento. Dunque qualcuno potrà arrogarsi il diritto di definire criminale uno spettacolo teatrale o di strada volto a far riflettere o un concerto i cui temi dei testi siano giudicati non idonei o atti a provocare. Pensate al teatro di denuncia o alla musica più politicamente schierata. Ultimo, ma non meno importante – conclude il comunicato – alcuni passaggi del decreto che affidano poteri alle forze dell’ordine, finora esclusi perché potenzialmente dannosi (vedi la possibilità di intercettare senza mandato del magistrato). Davvero pensi che non ti riguardi?”.

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