Arrivano i fondi per sistemare le strade provinciali a Palermo

Asfalto nuovo, segnaletica e barriere, ecco 24 milioni per la sistemazione delle strade a Palermo

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Asfalto nuovo, segnaletica e barriere, ecco 24 milioni per la sistemazione delle strade a Palermo

Simone Olivelli  |
venerdì 08 Dicembre 2023

La città metropolitana ha indetto una grossa gara d'appalto per la manuetnzione e il rifacimento delle strade provinciali

Rimettere mano alle strade provinciali, migliorando i livelli di sicurezza, a partire dal rifacimento dei tratti più malandati ma pensando anche alla segnaletica stradale e alle barriere laterali. Se non fosse il cuore di un grosso appalto, lo si potrebbe definire il sogno di migliaia di automobilisti. A indire la procedura di gara è stata la Città metropolitana di Palermo, stanziando fondi per 24 milioni di euro ripartiti in quattro differenti lotti.

Le imprese aggiudicatarie dell’appalto

Dopo l’apertura delle buste, con la valutazione delle migliorie tecniche e delle offerte economiche, la commissione di gara si appresta a sancire quali saranno le imprese aggiudicatarie. Le prime, in realtà, già si conoscono e sono state ufficializzate la settimana scorsa dall’Urega: si tratta delle ditte Isap, Osg e Siess che, con il 13,69 per cento di ribasso, si è aggiudicato il primo lotto, ovvero quello riguardante le strade dell’area della cintura metropolitana.

I lotti interessati dall’intervento di manutenzione

La gara d’appalto riguarda gli interventi di sistemazione e manutenzione straordinaria delle strade provinciali per un periodo di tre anni. La procedura, infatti, è stata indetta con il sistema dell’accordo quadro, che prevede che le imprese vincitrici operino nelle zone indicate dalla stazione appaltante alla luce delle esigenze già individuate e di quelle che potrebbero presentarsi. Oltre al lotto riguardante la cintura metropolitana, le strade di competenza dell’ex Provincia sono state divise in tre aree: centrale, occidentale e orientale. Per ognuna di esse la somma stanziata è di sei milioni di euro. In totale sono state 23 le imprese che hanno presentato offerte, con il bando di gara che vietava la possibilità di concorrere all’aggiudicazione di più lotti.

Gli obiettivi di miglioramento delle provinciali

“A fronte delle mutevoli condizioni di esercizio – si legge nella relazione generale del progetto di manutenzione straordinaria – si è cercato negli anni di predisporre degli interventi di adeguamento, quasi sempre localizzati, i quali hanno, in verità, aumentato la disomogeneità degli standard prestazionali dell’intera rete stradale secondaria che, rispetto alle arterie principali, risente di maggiori interazioni con il contesto naturale ed antropizzato attraversato”. L’obiettivo, adesso, è quello di assicurare lavori che assicurino regolarità della pavimentazione, con adeguata scarificazione del fondo stradale, e che prevengano l’accumulo di acqua in occasione di fenomeni alluvionali. Previsto, infine, che le ditte aggiudicatarie si occupino anche della pulitura di caditoie e tombini con l’utilizzo di escavatori a risucchio.

Ditta aggiudicataria assolta a Catania

Fra le tre imprese che si spartiranno, ognuna in base al settore di competenza, la manutenzione del primo lotto c’è la Isap di Termini Imerese. La società, che fa capo al geometra Pietro Matteo Iacuzzo, nel 2019 fu coinvolto nell’inchiesta giudiziaria Buche d’oro, riguardante un giro di tangenti all’interno degli uffici catanesi di Anas. La guardia di finanza scoprì che diversi funzionari venivano meno ai propri doveri, specialmente in occasione dei controlli sull’esecuzione delle opere, in cambio di denaro.

La Isap al QdS: “È stato un periodo difficile”

Mentre i funzionari hanno patteggiato pene di diversa entità, il processo ha escluso responsabilità nei confronti di alcune delle ditte tirate in ballo. Tra queste c’è Isap. “Gli illeciti amministrativi contestati non sussistono”, si legge nella sentenza del giudice Stefano Montoneri, depositata a gennaio scorso. “È stato un periodo difficile, ma lo abbiamo superato – dichiara al QdS Iacuzzo, che da imputato ha optato per la messa alla prova –. La realtà è che venivamo spinti a consegnare denaro ai funzionari perché altrimenti non ci avrebbero pagato per le opere effettuate”.

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