Strage in un agrumeto, nuovo fermato, è un settantenne - QdS

Strage in un agrumeto, nuovo fermato, è un settantenne

redazione web

Strage in un agrumeto, nuovo fermato, è un settantenne

lunedì 17 Febbraio 2020

Dopo l'arresto di un guardiano, le indagini erano continuate nella convinzione che un'altra persona fosse stata coinvolta quella notte nella sparatoria. E la conferma è venuta dall'unico sopravvissuto, ricoverato in gravi condizioni in ospedale

Deve rispondere degli omicidi volontari di Massimiliano Nunzio Casella, 47 anni e di Vincenzo Agatino Saraniti, 19 anni, e del tentato omicidio di Gregorio Signorelli, 36 anni, e di porto in luogo pubblico di arma comune da sparo.

Luciano Giammellaro, settant’ anni, è stato fermato dalla polizia su provvedimento della Procura di Siracusa perché la notte del nove febbraio scorso si trovava anche lui nel fondo agricolo di contrada Xirumi a Lentini, nel Siracusano, con Giuseppe Sallemi, 42 anni, guardiano dell’agrumeto dove le vittime – Massimo Casella, di 47 anni, e Agatino Saraniti, di 19, di Catania, entrambi morti, e Gregorio Signorelli, di 36, di Palagonia, gravemente ferito – si sarebbero recate per rubare arance.

Giammellaro, custode di fondi agricoli, secondo gli inquirenti è coinvolto nel duplice omicidio e nel ferimento . Gli investigatori avrebbero subito intuito che Sallemi non aveva potuto agire da solo “nell’esecuzione dell’azione delittuosa, così cruenta e letale nei confronti dei soggetti che si erano recati nella zona per perpetrare il furto delle arance mature”.

Sallemi ha confessato di avere sparato colpi di fucile contro i tre “dopo un alterco”, sostenendo con i giudici di aver ricevuto minacce di morte.

Gregorio Signorelli, intanto, sopravvissuto ai colpi di fucile di Giuseppe Sallemi e ricoverato in gravi condizioni nell’ospedale Garibaldi di Catania, ha tirato in ballo anche Luciano Giammellaro.

L’unico superstite avrebbe raccontato che “mentre si trovava coi due deceduti per compiere un furto di arance nelle campagne di Lentini a confine con Scordia, era stato raggiunto da Sallemi e da un altro soggetto che quest’ultimo chiamava Luciano che effettuavano attività di guardiania per i terreni agricoli” e “i due esplodevano diversi colpi di fucile contro i tre”.

Grazie anche alle dichiarazioni dei proprietari terrieri della zona e dei familiari delle vittime, è stato identificato Giammellaro delineando un contesto “dell’abusiva attività di guardiania che si svolge in quella zona agricola, svolta da Sallemi in compagnia del Giammellaro, quest’ultimo, diversamente dal primo, non legato da alcuna dipendenza lavorativa con le aziende agricole e formalmente mero pensionato”.

Giammellaro, rintracciato nell’abitazione di conoscenti a Brucoli, da poliziotti del commissariato di Lentini, è stato trasferito nel carcere di contrada Cavadonna a Siracusa, in attesa della convalida del fermo da parte del Gip.

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