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Studio UniCT, inquinamento e surriscaldamento alleati del virus

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Studio UniCT, inquinamento e surriscaldamento alleati del virus

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giovedì 25 Febbraio 2021

Il surriscaldamento globale e
l’inquinamento atmosferico influenzano la trasmissione e la sopravvivenza del
Covid-19 alterando nel contempo il sistema immunitario umano.

È quanto emerge da uno studio
condotto da un gruppo di ricerca guidato da Christian Mulder, titolare della
cattedra di Ecologia dell’università di Catania, e dal reparto di
Genetica dello stesso ateneo sull’andamento spazio-temporale della prima ondata
in 82 centri urbani sparsi per l’Italia.

La ricerca ‘Beyond virology:
environmental constraints of the first wave of Covid-19 cases in Italy’ è stata
pubblicata sulla rivista scientifica ‘Environmental Science and Pollution
Research’ della ‘Springer Nature’.

“La prima ondata della pandemia
ha evidenziato drammaticamente i ruoli chiave del clima e della chimica
dell’aria nelle epidemie virali – spiega Mulder – e in Italia i primi focolai
rispecchiano l’industrializzazione del nostro Paese.

Una mappa di calore ha permesso di
confrontare quantitativamente il numero di casi Covid-19 a livello provinciale,
se non comunale, con recenti dati relativi all’urbanizzazione ed al particolato
fine (PM 2,5), alla temperatura media, alle precipitazioni medie ed
indirettamente alla copertura nuvolosa diurna, consentendo di verificare come
due macroregioni italiane al nord ed al centro-sud si differenzino con una
significativa statistica mai individuata prima”.

“I nostri risultati – si legge
nella ricerca – indicano la qualità dell’aria (PM 2.5) come uno dei parametri
più rilevanti che hanno influenzato la diffusione del virus durante la prima
ondata, giustificando l’elevato livello di variabilità sulla disseminazione
virale osservato nelle diverse aree geografiche in Italia.

È stato evidenziato inoltre – sottolinea il docente
– che in alcuni nuclei familiari erano presenti soggetti positivi al Covid-19 e
familiari conviventi che non mostravano sintomi della malattia oppure non erano
stati contagiati. Ciò suggerisce che l’insorgenza della malattia Covid-19 sia
chiaramente correlata a una differenza genetica tra gli individui con
polimorfismi di geni umani correlati al ciclo di vita del virus Sars-CoV-2
nelle cellule umane”.

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