I commenti dal mondo della politica sullo stupro a Palermo

Stupro di gruppo a Palermo, al via gli interrogatori. I commenti dalla politica e dai sindacati

Filippo Calascibetta

Stupro di gruppo a Palermo, al via gli interrogatori. I commenti dalla politica e dai sindacati

Redazione  |
lunedì 21 Agosto 2023

Sono partiti gli interrogatori ai presunti colpevoli per lo stupro di gruppo che ha sconvolto Palermo. Non mancano i commenti dalla politica

21 agosto 2023: il giorno degli interrogatori ai presunti colpevoli, indagati e in stato di fermo – alcuni di loro – per il caso di stupro di gruppo accaduto a Palermo nei confronti di una diciannovenne il mese scorso. La violenza che ha scosso il capoluogo siciliano sta creando una grande attenzione per la collettività e anche la politica interviene.

Gli interrogatori ai presunti colpevoli sono iniziati durante la mattinata di oggi e già sorgono le prime contestazioni per una decisione presa dal gip Alessandra Puglisi dopo aver interrogato l’unico che in occasione della violenza era minorenne. Il giudice ha deciso la scarcerazione del soggetto e il trasferimento in comunità, subito dopo è arrivato l’annuncio al ricorso. Nel frattempo, al di là delle prime vicende giudiziarie, non mancano i commenti da parte di alcuni esponenti politici e dei sindacati.

I commenti sullo stupro di gruppo a Palermo

“La città di Palermo è stata travolta da un atto di violenza brutale che non può essere considerato come un mero fatto isolato. Questo episodio è la conseguenza di una degenerazione culturale più profonda, in cui l’essere umano viene trasformato in un oggetto, il dramma diventa spettacolo e strumento per far crescere i like nei propri profili social e la violenza sembra proliferare senza alcun freno e pietà umana”.
Così in una nota Luigi Lombardo, Segretario Regionale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, Siap-Sicilia.

“Apprezziamo il lavoro dei colleghi che hanno svolto le indagini con una rapidità fulminea, tanto da riuscire a identificare nel giro di poche ore i responsabili, dimostrando una professionalità encomiabile. Confidiamo nell’Autorità Giudiziaria, affinché si proceda nei loro confronti con risolutezza; è essenziale lanciare un messaggio forte contro atti abominevoli come questi – prosegue il Segretario -.Tuttavia, è fondamentale comprendere che il problema va al di là dell’applicazione della legge in questa specifica vicenda”.

“Come più volte richiesto dalla Segreteria provinciale Siap–Palermo, occorre urgentemente procedere al rinforzo degli organici delle forze di Polizia – cronicamente sottodimensionati – per garantire adeguata presenza sul territorio e per restituire ai cittadini un immediato senso di sicurezza. È però necessario agire su un doppio binario; ciò che è successo è un problema soprattutto culturale che richiede una riflessione approfondita sulla società che stiamo costruendo. Bisogna adoperarsi immediatamente per correggere le derive che stanno colpendo la nostra comunità e i suoi valori, partendo dai più giovani e dalle scuole, per agevolare la costruzione di in un futuro per le prossime generazioni basato sul senso di umanità e sul rispetto reciproco” conclude Lombardo.

La politica

“In merito a quanto accaduto a Palermo ci attendiamo che la magistratura conferisca misure esemplari perché la vittima lo merita”. Lo dichiara Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

“Intanto, ribadisco alla coraggiosa ragazza e alla sua famiglia la vicinanza di tutta la nostra comunità. L’esperienza terribile che ha vissuto, la ferocia inaudita che l’ha colpita speriamo sia punita in modo inflessibile e con tutte le aggravanti che merita, compresa l’imputazione associativa. Il Comune di Palermo certamente si costituirà parte civile – dice Antoniozzi – a differenza di quello di Roma che per Giandavide De Pau, il killer di Prati che uccise tre povere prostitute, non ha fatto nulla e ancora oggi non sappiamo che succederà per questo crimine”.

“Siamo certi che la giustizia saprà trattare questo reato in tutta la sua gravità ribadendo la sacralità del corpo della donna e di ogni essere umano e condannando ogni forma di violenza”, conclude Antoniozzi.

Immagine d’archivio

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