Le forze di sicurezza sudanesi
hanno effettuato una raffica di arresti di attivisti e manifestanti nel
tentativo di porre fine all’opposizione al colpo di Stato del generale Abdel
Fattah al-Burhane.
Ieri sera alcuni soldati hanno
affrontato i manifestanti determinati a mantenere le barricate e lo sciopero
generale.
Scontri sono avvenuti, in
particolare, nel distretto di Bourri, a est di Khartum, dove centinaia di
manifestanti hanno lanciato sassi, e nel sobborgo di Khartum-Nord dove le forze
di sicurezza hanno usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma.
In serata il ministero dell’Informazione,
fedele al governo deposto, ha dichiarato in un comunicato che le forze di
sicurezza stanno rafforzando il controllo sulla capitale: “Quartieri e
strade sono stati bloccati da mezzi blindati e uomini armati” e
“donne trascinate a terra”. Ha inoltre esortato la comunità
internazionale a indagare sugli abusi commessi contro manifestanti disarmati.
Intanto l’Unione Africana e la
Banca Mondiale hanno aumentato la pressione sull’esercito: la prima ha sospeso
il Sudan dai suoi orgsanismi e la seconda ha cessato i suoi aiuti, vitali per
questo povero Paese sprofondato nella stagnazione economica e nel conflitto.
(ANSA)