Superlega, è guerra nel calcio, il punto sulla rivoluzione - QdS

Superlega, è guerra nel calcio, il punto sulla rivoluzione

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Superlega, è guerra nel calcio, il punto sulla rivoluzione

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lunedì 19 Aprile 2021

No di Johnson e Macron. La Uefa minaccia l'esclusione e avvia una causa da 50 miliardi. Intanto 12 top club europei vogliono cambiare la storia del calcio.

E’ ufficialmente nata la Superlega: i comunicati ufficiali congiunti di tre società italiane (Inter, Milan e Juventus) e gli annunci di altri 9 top club europei hanno dato il via a una vera e propria rivoluzione dell’intero impianto calcistico.

Cosa è la Superlega?

Dodici tra i più blasonati e ricchi club europei hanno annunciato oggi congiuntamente un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, governata dagli stessi Club Fondatori.

Secondo questi, il calcio contemporaneo sta vivendo un momento di transizione, principalmente dettato dalla pandemia: “La pandemia globale ha accelerato l’instabilità dell’attuale modello economico del calcio europeo. Inoltre, già da diversi anni, i Club Fondatori si sono posti l’obiettivo di migliorare la qualità e l’intensità delle attuali competizioni europee nel corso di ogni stagione, e di creare un formato che consenta ai top club e ai loro giocatori di affrontarsi regolarmente.

La pandemia ha evidenziato la necessità di una visione strategica e di un approccio sostenibile dal punto di vista commerciale per accrescere valore e sostegno a beneficio dell’intera piramide calcistica europea.
In questi ultimi mesi ha avuto luogo un ampio dialogo con gli stakeholders del calcio riguardo al futuro formato delle competizioni europee.
I Club Fondatori credono che le misure proposte a seguito di questi colloqui non rappresentino una soluzione per le questioni fondamentali, tra cui la necessità di offrire partite di migliore qualità e risorse finanziarie aggiuntive per l’intera piramide calcistica”, si legge in una nota del sito ufficiale dell’Associazione Calcio Milan .

Quali sono i 12 club?

Come detto, tra i club italiani figurano il Milan, la Juventus e l’Inter.
Questo l’elenco delle altre blasonate società:
Arsenal FC
Atlético de Madrid
Chelsea FC
FC Barcelona
Liverpool FC
Manchester City
Manchester United
Real Madrid CF
Tottenham Hotspur 

Una lista che, di fatto, racchiude i club europei più prestigiosi, nonostante manchino ancora Paris Saint-Germain, Bayern Monaco e Borussia Dortmund, che non hanno ancora aderito al nuovo progetto.
Tuttavia, come viene precisato nel comunicato: “E’ previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile”.
In questo senso, Lipsia e Porto sarebbero già in lizza per far parte della prossima Superlega.

Perché il Paris Saint-Germain non fa parte dei club fondatori Superleague?

In molti si sono chiesti perché il PSG non faccia parte dell’organico dei fondatori della Superlega. Le ragioni sono molteplici e riguardano tutte il numero uno del club parigino, Nasser Al-Khelaifi, membro del comitato esecutivo dell’UEFA, che proprio stamattina ha partecipato ad una votazione in merito all’ampliamento della Champions League fino a 36 squadre partecipanti.

Il magnate qatariota, inoltre, possiede in patria anche la rete televisiva beIN Media Group, che ha sborsato diversi milioni di dollari per accaparrarsi i diritti di trasmissione delle partite di Champions.

Infine, non dimentichiamo che i prossimi mondiali saranno in Qatar: e la FIFA, come nota anche Tuttomercatoweb.com, si è subito schierata a fianco dell’UEFA in questa battaglia.

Format della competizione

Come precisano i Club Fondatori: “La nuova competizione prevederà la partecipazione di 20 club di cui 15 Club Fondatori e un meccanismo di qualificazione per altre 5 squadre, che verranno selezionate ogni anno in base ai risultati conseguiti nella stagione precedente.

Le gare si disputeranno in match infrasettimanali con tutti i club partecipanti che continuano a competere nei loro rispettivi campionati nazionali, preservando il tradizionale calendario di incontri a livello nazionale che rimarrà il cuore delle competizioni tra club.

Il torneo avrà inizio ad agosto, con i club partecipanti suddivisi in due gironi da dieci squadre, che giocheranno sia in casa che in trasferta e con le prime tre classificate di ogni girone che si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale.

Le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida andata e ritorno per i due restanti posti disponibili per i quarti di finale. Il formato a eliminazione diretta, giocato sia in casa che in trasferta, verrà utilizzato per raggiungere la finale a gara secca che sarà disputata alla fine di maggio in uno stadio neutrale

Dopo l’avvio della competizione maschile, non appena possibile, verrà avviata anche la corrispettiva lega femminile, per contribuire allo sviluppo e al progresso del calcio femminile”.

UEFA e FIFA: le minacce

Un progetto, la Superlega, incompatibile con l’intera impalcatura targata FIFA. Già dopo la 00.00 di oggi, proprio la federazione calcistica internazionale ha risposto con un duro comunicato esprimendo tutta la propria disapprovazione: “La FIFA può solo esprimere disapprovazione per un campionato a sistema chiuso europeo fuori dalle strutture calcistiche internazionali e non rispettando i suddetti principi”.
Anche l’UEFA si è già mossa contro la Superlega, preparando una causa da 50 miliardi, rincarando la dose con l’esclusione dalle competizioni europee delle squadre fondatrici della nuova competizione.

Tuttavia, anche la Super League Company starebbe avviando un’azione legale per impedire alla Fifa e alla Uefa di contrastare la nascita della nuova competizione. Come riporta infatti Fcinternews.it, la decisione della SLCo sarebbe stata comunicata in una lettera, resa nota da The Associated Press, rivolta ai presidenti Gianni Infantino e Aleksander Ceferin: “La vostra dichiarazione formale ci obbliga a prendere misure protettive per proteggerci da una tale reazione avversa, che non solo metterebbe a repentaglio l’impegno del finanziamento, ma, in modo significativo, sarebbe illegale – si legge nella missiva -.

Per questo motivo, SLCo (Super League Company) ha presentato una mozione davanti ai tribunali competenti al fine di garantire l’istituzione e il funzionamento senza soluzione di continuità della competizione in conformità con le leggi applicabili. È nostro dovere, in qualità di membri del consiglio di SLCo, garantire che tutte le azioni ragionevoli disponibili per proteggere gli interessi della competizione e dei nostri stakeholder siano debitamente intraprese, dato il danno irreparabile che si subirebbe se, per qualsiasi motivo, fossimo privati ​​dia l’opportunità di formare tempestivamente il torneo e distribuire i proventi. Il torneo deve essere giocato insieme alle attuali competizioni nazionali di campionato e coppa, che sono una parte fondamentale del tessuto competitivo del calcio europeo. Non cerchiamo di sostituire la UEFA Champions League o l’Europa League, ma di competere ed esistere accanto a quei tornei”.

Come infatti precisano i Club fondatori Super League, questi si auspicano: “L’avvio di consultazioni con UEFA e FIFA al fine di lavorare insieme cooperando per il raggiungimento dei migliori risultati possibili per la nuova Lega e per il calcio nel suo complesso”. Una sorta di cooperazione dunque, ma che da Nyon e Zurigo hanno finora percepito solo come una autentica minaccia. Infatti è guerra nell’europa del calcio.

In tanti contro la Superleague

Federcalcio inglese e Premier League, Federcalcio spagnola reale (RFEF) e LaLiga, Federcalcio italiana (FIGC) e la Lega Serie A si sono schierate contro il progetto della Superlega: persino il premier britannico Boris Johnson e Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese, hanno bocciato la nuova proposta calcistica.

In Italia alcune società calcistiche, nel loro piccolo, hanno espresso tutto il proprio dissenso nei confronti della Superlega: Atalanta, Cagliari e Verona hanno chiesto l’esclusione delle tre squadre italiane (Milan, Inter e Juventus) dalla Serie A. Elementi, questi, che mostrano l’instabilità che la rivoluzione Superlega sta creando sia a livello europeo che nazionale.

La crescita economica del calcio

Nel comunicato ufficiale odierno, Juventus Football Club S.p.A. ha fatto sapere che: “La Super League sarà infatti organizzata e gestita da un’apposita società partecipata da ciascun club in egual misura. L’accordo prevede, pertanto, l’impegno di ciascun club a sottoscrivere una quota del capitale sociale della società, con un investimento iniziale di Euro 2 milioni incrementabili, ove necessario, fino a ulteriori Euro 8 milioni.

All’avvio effettivo della Super League ed a seguito della commercializzazione dei diritti audiovisivi relativi alla competizione, in base all’accordo è previsto che i club fondatori ricevano nel complesso un contributo di importo netto indicativamente pari a Euro 3,5 miliardi, che verrà erogato in un’unica soluzione; questa somma, che sarà ripartita tra i club fondatori secondo percentuali da definire in base al numero definitivo di club fondatori , sarà resa disponibile attraverso adeguati strumenti di finanziamento sottoscritti da primarie istituzioni finanziarie internazionali.

Juventus confida che la Super League crei valore a lungo termine per la Società e per l’intero movimento calcistico. I club fondatori faranno tutto quanto possibile per realizzare il progetto nel più breve tempo possibile. Tuttavia, la Società non può al momento assicurare che il progetto sarà effettivamente realizzato né prevedere in modo preciso la relativa tempistica. La Società non dispone quindi allo stato di tutti gli elementi necessari al fine di svolgere valutazioni di dettaglio sull’impatto che la Super League potrà avere sulle sue condizioni e performance finanziarie ed economiche”.

Come riporta Agi.it proprio il presidente bianconero Andrea Agnelli si è dimesso sia dall’Eca, l’European Club Association, che rappresenta le squadre di calcio in ambito europeo (dunque anche la Juventus ne è uscita come società) che dall’esecutivo Uefa, divenendo il vicepresidente della Super League: “I 12 Club Fondatori hanno una fanbase che supera il miliardo di persone in tutto il mondo e un palmares di 99 trofei a livello continentale. In questo momento critico ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente”.

Carismatico e lungimirante il presidente della Superleague
nonché presidente del Real Madrid CF Florentino Perez, che ha dichiarato: “Aiuteremo il calcio ad ogni livello e lo porteremo ad occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo. Il calcio è l’unico sport davvero globale con più di quattro miliardi di appassionati e la responsabilità di noi grandi club è di rispondere ai loro desideri”.

Associazione Calcio Milan, sul suo sito ufficiale fa sapere che: “Il nuovo torneo annuale fornirà una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo, che cresceranno in linea con i ricavi della lega. Questi contributi di solidarietà saranno sostanzialmente più alti di quelli generati dall’attuale competizione europea e si prevede che superino i 10 miliardi di euro durante il corso del periodo iniziale di impegno dei club”.

JPMorgan finanzierà la privatizzazione del calcio

“Il calcio vanta più di quattro miliardi di appassionati” afferma Florentino Perez. E il fatturato che viene ricavato dalla Champions e dall’Europa League ammonta a circa 3 miliardi, la metà di quello dell’Nfl a livello televisivo, che però ha a stento 300 milioni di tifosi in tutto il mondo.

L’obiettivo della Super League è dunque evidente: passare da 3,2 miliardi di fatturato annuo a 5 e mezzo nel breve termine, puntando ai 10 miliardi nel medio-lungo termine. Il progetto Superleague sarà finanziato dal colosso newyorkese di servizi finanziari JPMorgan Chase & Co.

Questi i traguardi che si impongono di raggiungere i Club della Superlega, che passeranno da oggi alla storia come i rivoluzionari del calcio: aumentare i ricavi secondo una logica di privatizzazione calcistica appare il primo passo per rendere più appetibile l’offerta ad un pubblico mondiale vorace di spettacolo. Perciò, puntare sui top brand a livello internazionale, garantendo la qualità di un prodotto calcistico innovativo, significa accrescerne la spettacolarità del gioco, mantenendo fede a piani di crescita economica di cores business pianificati nel breve, medio e lungo termine.

Gioacchino Lepre

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