Teatro stabile, appello per una scelta trasparente e partecipata del direttore - QdS

Teatro stabile, appello per una scelta trasparente e partecipata del direttore

redazione

Teatro stabile, appello per una scelta trasparente e partecipata del direttore

venerdì 29 Marzo 2024

CATANIA – Più trasparenza e coinvolgimento della città nella scelta del prossimo direttore o direttrice che guiderà nei prossimi quattro anni il Teatro stabile di Catania. È quanto chiedono le associazioni, i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo e dell’arte, gli operatori e le operatrici culturali, nonché le compagnie teatrali, che lo scorso 18 marzo si sono riuniti in un’assemblea autoconvocata in seguito alla pubblicazione dell’avviso indetto dall’ente teatrale etneo, scaduto lo scorso 14 marzo.

In particolare il gruppo cittadino chiede alla presidente Rita Gari Cinquegrana di rendere noti tutti i nominativi ricevuti per la carica di direttore e quelli dei componenti della commissione che si occuperà di valutarne i curricula. Inoltre, fa appello affinché venga convocata un’assemblea pubblica in cui “una rappresentanza del Cda illustri il progetto culturale pensato per il teatro, le linee guida per la ricerca del profilo più adatto alla guida di tale progetto ed i criteri che intende applicare durante il processo di selezione”.

“È una nomina molto importante – si legge in una nota inviata alla stampa – per tutto il settore culturale, e non solo per chi si occupa strettamente di produzioni teatrali, per questo vogliamo che la decisione sulla futura direzione venga presa in maniera trasparente e in ascolto con chi quotidianamente opera con le varie comunità del territorio catanese”. Per coinvolgere la città, associazioni e lavoratori hanno avviato una sottoscrizione pubblica (qui il link https://docs.google.com/forms/d/1TKORch57vQBsKvSRb17qdoJyIIaO8gzVZzrXEdAGCGE/edit) nel quale viene elaborato un vero e proprio manifesto per una nuova stagione del Teatro più inclusiva, che abbia la valorizzazione dei talenti come stella polare e che sia aperta all’ascolto degli artisti che vivono e operano a Catania.

Tra le altre richieste, la riapertura della scuola di recitazione ma con un respiro più ampio: non solo un’accademia destinata a formare nuovi interpreti, bensì un centro che “dia strumenti adatti per diventare performer, come richiede il teatro contemporaneo, registi/e, drammaturghi/ghe, produttori/ici”.

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