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Giovanni Pizzo  |
martedì 20 Dicembre 2022

Chi è il principe degli opportunisti che si approfittano della crisi del PD? Ovviamente l’avvocato del popolo. Il commento di Giovanni Pizzo.

Il nuovo videogioco della politica nazionale è “Dagli al PD”, albero in terra accetta accetta, soprattutto dopo lo scandalo “Ladrocinio sull’Orient Express”. I dirigenti del PD non avevano l’eleganza dei gattopardi del Principe di Salina, ma gli interessati pungolatori hanno le fattezze degli sciacalletti, pronti ad approfittare delle interiora fuoriuscenti dalle ferite politiche e morali dell’ex partito maggioritario.

Chi è il principe degli opportunisti che si approfittano della crisi del PD? Ovviamente l’avvocato del popolo, che come nel libro di Grisham si è trasferito, da stanze ovattate con quadri ad olio del settecento e scrivanie Luigi sedici, a fare l’avvocato di strada.

Un salto della quaglia in poche mosse, via la cravatta Hermes, via la pochette, un maglioncino scuro girocollo una giacca morbida et voilà, un novello Che Guevara di Piazza di Spagna, purché se magna. In questo caso si mangia il PD, le percentuali dei sondaggi dell’uno scendono e del nuovo partito quasi meridionalista, quasi pauperista, quasi giustizialista di Conte salgono.

“La sinistra faccia chiarezza sulla corruzione”, tuona il dioscuro dei 5stelle, o forse ex, Grillo si è inabissato. A leggere, perché ascoltarlo è più complesso, le sue interviste sembra un novello Berlinguer, con infinita più sicumera ad affermare la propria superiorità morale sui fratelli di opposizione. Noi, come tutti gli avvocati di strada, difendiamo la povera gente, loro viaggiano in alberghi di lusso, quello della sua compagna è un bed & breakfast al confronto, per Doha e Marrakech.

Vengono in mente due riferimenti immediati quando si ascolta Conte. Uno è il Conformista di Gaber, che vola sulle ali della maggioranza dell’opinione pubblica, l’altro è il più volte opportunista ritratto dai tanti personaggi di Alberto Sordi, quei personaggi che passavano con disinvoltura da balilla a staffetta partigiana.

Qatar, Qatar, e ci mettiamo pure Renzi, che rappresenta l’avversario naturale di Giuseppi, è il grido di battaglia per spolparsi le carni sanguinanti del partito erede, o diseredato, della Sinistra italiana. Le iene avanzano, prendono spazi lasciati liberi dalla distrazione sociale di un partito che si è perso nell’ansia delle sopravvivenze personali, dove nessuno più pensa, tantomeno scrive, ed oggi nemmeno twitta. La scelta di tenere un disperso Letta alla guida di un partito oggi moribondo è stato l’ultimo atto di codardia dei capicorrente, un atto da passiamo la nottata che però rischia di trasformarsi in “Non aprite quella porta”, quella della segreteria.

Nel frattempo un partito neoliberista di influenza cinese, attacca un partito socialista di influenza araba. Certo tutto è cangiante in Italia. Mettiamo che parta un’inchiesta sulla gestione del Covid, come guarda caso chiede Renzi, e sulle mascherine cinesi, e tutto il variegato mondo dell’opposizione si ribalta. Avanti un altro da azzannare per spartirsene le spoglie. La Meloni ringrazia, lavorano tutti per lei.
Così è se vi pare.

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