Unict, il messaggio del rettore Priolo sulle istituzioni - QdS

“Le istituzioni devono lavorare per una società migliore”, il messaggio del rettore Priolo

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“Le istituzioni devono lavorare per una società migliore”, il messaggio del rettore Priolo

Redazione  |
lunedì 12 Dicembre 2022

Il messaggio del rettore Francesco Priolo, rettore di Unict, in occasione della presentazione delle Lettera pastorale di Monsignor Luigi Renna nell’aula magna del Palazzo centrale.

Il rettore Francesco Priolo dell’Università di Catania ha aperto, stamattina, nell’aula magna del Palazzo Centrale, i lavori del convegno dal titolo “Ascoltare gli invisibili: sfide e opportunità proposte dalla Lettera pastorale 2022- 2023 dell’Arcivescovo di Catania Monsignor Luigi Renna” e presentato un messaggio sul ruolo delle istituzioni.

Ecco le dichiarazioni del rettore dell’ateneo catanese in occasione di un incontro organizzato dalla Fondazione “La città invisibile” in collaborazione con l’Università di Catania e l’Arcidiocesi di Catania.

“Ascoltare gli invisibili”, il messaggio del rettore Priolo

“Le istituzioni devono lavorare insieme per una società migliore e soprattutto dare voce alla ‘città invisibile’ che deve essere ascoltata. Dobbiamo essere vicini a chi merita e a chi necessita di un comportamento dignitoso e umano. In questo contesto l’Università di Catania svolge e svolgerà la sua missione principale: rendere questo territorio una città universitaria con i suoi 40mila studenti ricoprendo un ruolo fondamentale nel campo della cultura, della formazione e della ricerca”.

“L’Università di Catania deve essere sempre più integrata nel territorio, aperta alle diverse esigenze e non a caso, in questi ultimi anni, abbiamo avviato una serie di iniziative mirate all’inclusività come il progetto Unicore con l’accoglienza di studenti rifugiati dai paesi dell’Africa che adesso sono nostri studenti a tutti gli effetti; Unict for Ukraine per l’accoglienza di studenti e docenti delle università ucraine; lo spazio di solidarietà e accoglienza affidato alla Comunità di Sant’Egidio; il protocollo Liberi di scegliere, per prevenire la devianza giovanile; il Polo didattico penitenziario che ci ha permesso di aprire le porte del nostro ateneo a 70 detenuti e il Gender Equality Plan per ridurre le discriminazioni di ogni tipo nei luoghi di lavoro e di studio”, ha aggiunto il rettore.

A seguire sono intervenuti l’arcivescovo di Catania, Monsignor Luigi Renna, il prefetto Maria Carmela Librizzi, la presidente della Fondazione “La Città Invisibile” Alfia Milazzo, la responsabile dell’Ufficio Dispersione scolastica della Diocesi di Catania Agata Pappalardo, la procuratrice della Repubblica del Tribunale per i minorenni di Catania Carla Santocono e il procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro.

Nel corso della cerimonia si è esibita l’Orchestra giovanile “Falcone Borsellino”.

In foto (da sinistra): Alfia Milazzo, Carla Santocono, mons. Luigi Renna, Francesco Priolo, Maria Carmela Librizzi, Carmelo Zuccaro e Agata Pappalardo

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