Usa 2024, la campagna dei repubblicani anti-Trump

Usa 2024, la campagna dei repubblicani anti-Trump: “È pericoloso e instabile”

Stefano Scibilia

Usa 2024, la campagna dei repubblicani anti-Trump: “È pericoloso e instabile”

Stefano Scibilia  |
venerdì 15 Marzo 2024

Nonostante la vittoria alle primarie c'è chi non è assolutamente convinto di voler vedere un secondo mandato del tycoon

Archiviata la campagna per le primarie i numeri hanno certificato che, almeno tra i repubblicani, la strada verso Usa 2024 sia abbastanza spianata per l’ex presidente Donald Trump, che comunque deve ancora far fronte ai quattro processi a suo carico e affrontare una rivincita con il presidente Joe Biden in cui ogni dettaglio può risultare rilevante per far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra.

Usa 2024, i repubblicani anti-Trump: “È pericoloso e instabile”

Nonostante la vittoria delle primarie non tutti i repubblicani concordano con la nomina di Trump come primo candidato a Usa 2024. Questi malumori hanno dato vita ai “Repubblican Voters Against Trump”, protagonisti di una campagna da 50 milioni di dollari, lanciata con un obiettivo ben preciso: evitare che il tycoon ottenga un secondo mandato. Sono diversi gli spot pubblicitari in cui vengono raccolte storie e testimonianze di coloro che nel 2016 votarono per il magnate e che oggi si sono pentiti di quella scelta. In sostanza il democratico Biden non piace, ma Trump viene definito come “pericoloso e instabile” per essere rieletto ancora una volta.

Usa 2024, i repubblicani anti-Trump vogliono coinvolgere i conservatori moderati

Uno scopo centrale di questa campagna è quello di convincere i conservatori moderati a non scegliere Trump. Non si può dire però che anche Joe Biden non abbia lo stesso problema tra i democratici, poiché nonostante “Potus” abbia avuto la strada spianata durante le primarie, non tutti i sostenitori del partito sono favorevoli ad una sua rielezione, tra chi sostiene che l’attuale presidente sia ormai troppo avanti con gli anni per un secondo mandato e chi assume posizioni critiche in merito al ruolo della Casa Bianca nei confronti del conflitto in Medio Oriente tra Israele e Hamas.

Usa 2024, per Trump è sempre tempo di processi

Durante la sua corsa alla Casa Bianca Donald Trump dovrà rispondere a 88 capi d’accusa in quattro processi diversi. Il primo appuntamento doveva essere quello del 25 marzo per l’udienza del processo a New York in cui il magnate è accusato di aver pagato in nero e con i soldi della campagna elettorale del 2016 la pornostar Stephanie Clifford e la coniglietta di Playboy Karen McDougal, per fare in modo che non dicessero nulla sulle storie avute in passato con il tycoon. Tuttavia il procuratore di Manhattan ha chiesto il rinvio dell’udienza di un mese, presentando un’istanza a dieci giorni dal dibattimento e giustificando tale scelta con la necessità di “raccogliere ulteriori prove”.

Nel processo in Florida l’ex presidente è accusato del possesso di centinaia di documenti segreti, oltre che del rifiuto di consegnarli agli Archivi Nazionali. Su questa vicenda la difesa di Trump sosteneva che l’allora presidente per la posizione politica che ricopriva avesse tutto il diritto di possedere quelle carte. Anche in questo caso non ci sono certezze su quella che sarà la data del processo.

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