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Videogiochi, truffe in aumento, ecco come difendersi

redazione

Videogiochi, truffe in aumento, ecco come difendersi

venerdì 09 Ottobre 2020

Dagli esperti alcuni consigli pratici per evitare i raggiri online: a rischio più di 25 milioni e mezzo di italiani. Tra le regole da seguire, la verifica in due passaggi dell’account. Mai fornire data di nascita e foto

ROMA – Gli utenti del web sono sempre più esposti a pericoli legati all’uso distorto dei propri dati personali (dati anagrafici, carta di identità, passaporto, foto, etc.). Tra i rischi più diffusi c’è il furto d’identità per realizzare frodi creditizie: criminali, più o meno organizzati, che rubano l’identità di ignare persone, anche tramite il phishing, per accedere a finanziamenti, fare acquisti online di prodotti o servizi, stipulare contratti e altro ancora, con l’obiettivo di non pagare nulla ed essere irrintracciabili.

“Un fenomeno, quello delle truffe, in forte ascesa nel 2020, soprattutto per effetto del Covid che ha portato gli italiani a trascorrere molto più tempo online. Ma c’è un’altra frontiera che i cyber-criminali hanno abbattuto: quella dei videogiochi”, denuncia Consumerimo No Profit, associazione dei consumatori specializzata in tecnologia.

“L’abitudine di giocare online a giochi e videogiochi, fortemente aumentata durante il lockdown, ha richiamato l’attenzione dei criminali che hanno deciso di sfruttare questo settore come nuova fonte di reddito – spiega Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo -. Proprio attraverso i videogiochi la criminalità riesce a mettere le mani su credenziali e dati bancari o di carte di credito dei giocatori, indispensabili per la maggior parte delle piattaforme di gioco. Una nuova truffa che mette a rischio 25,8 milioni di italiani, considerato che il 43% della popolazione ricorre a giochi e videogiochi online”.

Ma come fare per tutelarsi dai truffatori ed evitare che i propri dati finiscano in mani sbagliate? L’associazione ha stilato una serie di regole utili da seguire per difendersi dai cyber-criminali.

1. Non fornire mai i propri dati personali per telefono o via e-mail, anche se chi ci contatta si qualifica come operatore del nostro istituto bancario, o se ci viene richiesto di cambiare la nostra password perché si è verificato un tentativo di accesso anomalo al nostro conto online.

2. Non cliccare mai su link presenti nelle e-mail che sembrano provenire dalla nostra banca o dalla società che ci eroga il servizio che abbiamo acquistato. Il sito al quale ci indirizza quel link è apparentemente identico a quello originale per cui, una volta inseriti i nostri dati riservati, i criminali ne faranno l’uso che vogliono. Gli istituti di credito, in particolare, si avvalgono di procedure che si attivano solo presso le loro sedi.

3. Proteggere i nostri account online con la cosiddetta verifica in due passaggi, o autenticazione a due fattori. In base a tale meccanismo, dopo aver inserito la password, viene inviato via sms un codice sul nostri telefonino e l’account sarà accessibile solo dopo averlo inserito. Occorre attivare, altresì, i cd. alert, cioè le notifiche via sms o via mail di accessi anomali sui nostri account, da parte di dispositivi sconosciuti.

4. Quando ci si deve disfare di documentazione cartacea bancaria, contrattuale o che comunque contenga dati ed informazioni personali, avere cura di distruggerla evitando che possa essere ricomposta e quindi che si possa leggere riuscire a leggere il contenuto.

5. Utilizzare i filtri privacy sui profili social personali e non pubblicare i propri dati o documenti identificativi. Non mettere la data di nascita completa sui social e ovviamente indirizzo o città di residenza. La data di nascita, in particolare, è una delle domande di verifica che viene usata per controllare l’identità. Fornirla gratuitamente ad un malintenzionato facilita il lavoro. Anche se è scocciante, bisognerebbe cambiare la password almeno ogni 6 mesi e non avere la stessa password per tutti gli accessi.

6. Non inviare i propri documenti di riconoscimento (carta d’identità o simili) o altra documentazione che contenga dati bancari (estremi della carta di credito, Iban, ecc.) tramite piattaforme di messaggistica istantanea (Whatsapp, Messenger, Telegram etc.).

7. Evitare di archiviare su dispositivo portatile (Pc, smartphone o tablet) i propri documenti identificativi, finanziari o bancari. Se necessario, archiviarli solo su Pc ‘proteggendoli’ con un codice di accesso.

8. Assicurarsi che la propria banca di riferimento disponga di un servizio di monitoraggio con avviso immediato, via sms o mail, per l’ipotesi in cui vi sia richiesta di nuovo finanziamento o apertura di conto corrente a nostro nome.

9. In caso di smarrimento dei propri documenti identificativi o se si scopre di essere stati vittima di furto d’identità, recarsi immediatamente presso le forze dell’Ordine, nel primo caso per formalizzare la denuncia e nel secondo caso, per sporgere querela.

10. Conservare sempre, ed in un luogo sicuro, una copia cartacea dei nostri documenti di riconoscimento per agevolare la redazione della denuncia in caso di smarrimento o della querela in caso di furto.

11. Per quanto possibile, evitate sempre di usare foto personali sul vostro profilo social. Meglio un gattino, o meglio ancora un avatar.

12. Non date mai consenso e non partecipate alle catene di Sant’Antonio per vedere come sarete da vecchi o a quale attore assomigliate. Sono la principale modalità usata da Algoritmi e intelligenze artificiali per estrarre dati, anche biometrici da riusare in forma malevola.

13. Per quanto possibile disinstallare applicazioni per social network da dispositivi portatili e accedere ai social solo tramite browser internet.

Il vademecum è stato realizzato da Luigi Gabriele, Pino Coletti, Piera Di Stefano, Laura Ruggiero, esperti di tutela di consumatori per Consumerismo No Profit.

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