Sicilia, qualità e tenore di vita messi a dura prova dalla crisi - QdS

Sicilia, qualità e tenore di vita messi a dura prova dalla crisi

Chiara Borzi

Sicilia, qualità e tenore di vita messi a dura prova dalla crisi

giovedì 11 Luglio 2013

Rapporto Urbe 2012: dossier statistico sullo status di salute attuale delle principali città italiane. Nel capoluogo siciliano la presenza di aree verdi è pari all’1% della superficie urbana

PALERMO – Dal 2008 ad oggi, anno in cui è ufficialmente iniziata la crisi economica, il tenore di vita nelle città italiane è cambiato. L’involuzione del benessere economico ha avuto conseguenze importanti negli ambiti della vita quotidiana, colpendo la socialità, la partecipazione politica, la cura del paesaggio urbani e, non per ultimo, il livello d’istruzione italiano. Per osservarne questi cambiamenti l’Istat fa riferimento al rapporto UrBes, il benessere equo e sostenibile nelle città. Un dossier che approfondisce lo status attuale dei principali capoluoghi italiani, comprendendo le città meridionali di Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo e Messina.
I dati non sono positivi. In particolar modo non lo sono quelli che riguardano le due città siciliane considerate, che qui analizzeremo per tracciare un quadro specifico dei loro deficit.
Ferme restando le urgenze derivate dalla disoccupazione e la contrazione del reddito disponibili per famiglia, indicatori più volte presi in esame proprio dalle pagine del Qds, Palermo e Messina evidenziano almeno altri tre settori in cui sono rilevati forti gap di sviluppo: istruzione, partecipazione politica e cura di ambiente e patrimonio culturale.
Da quel che si evince dagli ultimi valori dei test Invalsi, gli studenti palermitani registrano un livello di competenza alfabetica pari a 188,6 punti contro un valore riferito al Mezzogiorno di 190,6 e uno nazionale di 200 punti. Il livello di competenza numerica è pari a 189,9, anche in questo caso inferiore sia al valore del Mezzogiorno (192,6) che al medio nazionale (200,0). Un simile deficit si afferma anche tra gli studenti messinesi, dove dalle stesse prove Invalsi è emersa una competenza alfabetica 191 punti contro la media nazionale di 200. Questo dato è simile a quello provinciale (circa 190) ma superiore a quello regionale (185). I livelli medi di competenza numerica, evidenziano anch’essi uno scostamento negativo dal punteggio medio comunale rispetto a quello nazionale, ma si allineano ai valori medi registrati su scala provinciale.
Dal 2008 al 2012 la scelta di partecipare attivamente alla vita politica ha subito un importante calo. A Palermo la percentuale di persone di 18 anni e più che ha partecipato alle elezioni del 2009 è stata pari ad appena il 44,2%, un valore leggermente più basso di quello provinciale (47,7%) e regionale (49,2%), e significativamente più basso del dato meridionale (58,6%) e nazionale (66,5%). Guardando alla partecipazione alle elezioni europee del 2004, a Palermo si è registrata una riduzione dei votanti di oltre 11 punti percentuali, -9,5% rispetto tutto il Mezzogiorno e 6,6% dell’intero Paese. A Messina la percentuale di persone di 18 anni e più che ha partecipato alle elezioni europee del 2009 è stata pari al 43,5%, un valore inferiore al dato del Mezzogiorno (58,6%) ed a quello nazionale (66,5%). Nella vita politica della città dello Stretto esiste un problema anche sulle “quote rosa”. La percentuale di elette nel Consiglio Comunale si attestava nel 2012 al 7%, un valore inferiore rispetto alla media del Mezzogiorno (14,8%) e nazionale (20,5%). La quota di donne presenti nel Consiglio Provinciale di Messina risulta piuttosto contenuta (4,4%), valore inferiore al dato del Mezzogiorno (5,6%) e il nazionale (13,7%).
Particolarmente doloroso, in fine, è il capitolo ambiente e patrimonio. Palermo risente ancora della cementificazione voluta dalla sciagurata politica degli anni’ 60 e ‘70. La presenza di aree verdi e parchi urbani di interesse storico o artistico, rappresenta l’1,1% della superficie. Prendendo in considerazione lo stato del tessuto urbano storico, nel comune di Palermo solo il 29,2% degli edifici risulta in ottimo o buon stato. Si tratta di un valore inferiore di oltre 16 punti percentuali rispetto al corrispondente dato provinciale, di oltre 22 rispetto a quello del Mezzogiorno e di oltre 32 rispetto al dato medio nazionale. Nella città di Messina, la presenza di aree verdi e parchi urbani di interesse storico o artistico, rappresenta il 2,2% della superficie dei centri abitati. è il 43,3% degli edifici abitati di tipo storico a risultare in ottimo o buon stato, ma si tratta di un valore inferiore di oltre 3 punti percentuali rispetto al corrispondente dato provinciale, di oltre 8 rispetto a quello del Mezzogiorno e significativamente distante anche del dato medio nazionale di oltre 18 punti percentuali.

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