Responsabilità del Comune per i danni provocati da buche - QdS

Responsabilità del Comune per i danni provocati da buche

Andrea Carlino

Responsabilità del Comune per i danni provocati da buche

mercoledì 13 Novembre 2013

Cassazione: il danneggiato dimostri però di aver usato massima attenzione

CATANIA – Le buche stradali sono una autentica dannazione per i cittadini che siano automobilisti, motociclisti o pedoni. E con il tempo si sono susseguite numerose sentenze a riguardo. L’ultima è stata emanata pochi giorni fa (il 5 novembre 2013) da parte della Corte di Cassazione. Una signora, nel 2001, aveva riportato la frattura di una gamba inciampando sul dislivello tra una basola e l’altra di una via di Napoli.
 
La Suprema Corte ha stabilito che il  gestore di una strada ha sempre l’obbligo di tenerla in condizioni di sicurezza e non può esonerarsi dalla responsabilità che consegue in caso di buche o altri danni affermando che la propria rete stradale è talmente estesa da non consentirne una sorveglianza puntuale e continua. Però questo non basta a sollevare chi ha subito l’infortunio  da ogni responsabilità: dev’essere lui a dimostrare di aver percorso la strada "con la dovuta attenzione" e, se si tratta di un pedone, con le scarpe adatte. 
La questione si basa essenzialmente sull’interpretazione dell’articolo 2.051 del Codice civile, che prevede la responsabilità che ha il custode (e il gestore della strada è assimilato ad esso, come prevede il regio decreto 2.056 del 1923) sulle cose che ha in custodia, "salvo che provi il caso fortuito".
La Suprema corte ha ricordato nel dispositivo che la sua giurisprudenza è cambiata. Se per anni, si è ritenuto (ad es. sent. Corte Costituzionale n. 156/1999.) che la dimensione estesa della rete stradale in custodia fosse sufficiente a configurare il “caso fortuito” e, quindi, ad esonerare il custode stesso, oggi c’è un’inversione di rotta. Infatti gli ermellini si riferiscono alla sentenza 0427/2008, che solleva l’ente proprietario della strada dalle sue responsabilità solo se dimostra di non aver potuto fare nulla per evitare il danno, causato da un evento improvviso. 
Il Comune, dunque, ha quasi sempre una sua responsabilità anche in caso di strade particolarmente numerose, salvo dimostrare che il danneggiato fosse distratto e, per esempio, indossava scarpe che hanno amplificato il danno. Pertanto la Suprema Corte ha rinviato il caso in appello dove si considererà la responsabilità del Comune e si dovrà comparare quella della danneggiata e dal fatto che potesse indossare calzarture che avrebbero amplificato l’incidente e il danno ricevuto.

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