L’ispezione dei Cinque stelle regionali e nazionali negli ospedali siciliani - QdS

L’ispezione dei Cinque stelle regionali e nazionali negli ospedali siciliani

Adriano Agatino Zuccaro

L’ispezione dei Cinque stelle regionali e nazionali negli ospedali siciliani

mercoledì 18 Dicembre 2013

“Una rivoluzione copernicana” in sanità, ecco come la politica si avvicina alle problematiche di medici e pazienti. Carenza di personale, contratti in scadenza, attrezzature ferme: il report di una giornata in corsia

Medici e pazienti degli ospedali siciliani hanno ricevuto alcune “visite speciali” nel corso della giornata di lunedì. La visita è stata in realtà un’ispezione condotta da e su iniziativa di 21 parlamentari regionali e nazionali del Movimento cinque Stelle che hanno “perlustrato” alcuni reparti degli ospedali di Villa Sofia (Palermo), Cannizzaro (Catania), Di Dio (Agrigento) Busacca (Scicli), S. Elia (Caltanissetta), Papardo e Piemonte (Messina), Di Maria (Avola), Trigona (Noto) e Vittorio Emanule II (Castelvetrano).
 
Hanno fatto parte della squadra dei particolari visitatori i deputati regionali Cancelleri, Ciaccio, Ciancio, Foti, La Rocca, Mangiacavallo, Palmeri, Siragusa, Tancredi, Zafarana e. Zito, i deputati alla Camera Azzurra Cancelleri, Di Vita, Giulia Grillo, Lupo, Lorefice, Marzana, Nuti e Rizzo e i senatori Catalfo e Bertorotta.
Riscontrata carenza di personale praticamente ovunque, contratti in scadenza che rischiano di mandare in tilt parecchi reparti, attrezzature nuove ma praticamente inutilizzate, attese lunghissime ai pronto soccorso e perfino progetti di ascensori sbagliati che impediscono di spostare letti da un piano all’altro. Alle carenze strutturali si aggiungono le “carenze di professionalità” e le leggi sacrosante a tutela di soggetti svantaggiati (legge 104) che diventano un alibi per gli assenteisti; rilevate assenze per maternità che arrivano a durare perfino 4 anni.
 
“Il senso dell’operazione – afferma Stefano Zito, vicepresidente della commissione sanità dell’Ars – è quello di tirare un sasso nello stagno. La nostra presenza negli ospedali indurrà gli operatori a venire a parlare con noi e a raccontarci cose che altrimenti non potremmo mai venire a sapere. Dovunque abbiamo raccolto lamentele per la carenza di personale. Cercheremo però di capire quanto queste carenze dipendano da buchi nelle piante organiche e quando da fenomeni di imboscamento”.
Il punto definitivo di questa prima presa di contatto col mondo ospedaliero deve essere ancora fatto ma alcune macroscopiche disfunzioni comunque saltano immediatamente agli occhi, come una cifra molto grossa spesa al S. Elia per apparecchiature di radiologia pochissimo utilizzate – così è stato raccontato – per carenza di personale. In parecchi ospedali intanto starebbe per esplodere la grana contratti in scadenza al 31 dicembre, che rischia di sguarnire ancora di più i presidi.
L’iniziativa dei parlamentari ha riscosso anche parecchi consensi tra i camici bianchi. Alcuni di loro hanno battezzato l’operazione “una rivoluzione copernicana”, visto che “mai in precedenza la politica si era interessata così da vicino della sanità”; si spera che al lodevole interessamento seguano azioni concrete per combattere i disservizi riscontrati.

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