Appalto rifiuti: funzionario Comune Catania e imprenditore arrestati - QdS

Appalto rifiuti: funzionario Comune Catania e imprenditore arrestati

redazione

Appalto rifiuti: funzionario Comune Catania e imprenditore arrestati

venerdì 16 Marzo 2018

Nell'operazione "Garbage affair" della Dia sono stati arrestati Stefano Orazio Fazio, funzionario del Comune, e l'imprenditore Antonio Deodati Domiciliari per Antonio Natoli. Le accuse sono di corruzione e turbativa d'asta. Sospensione dai pubblici uffici per il Ragioniere generale Massimo Rosso e per il direttore dell'Ecologia Leonardo Musumeci. Bianco, "Avevo segnalato a Procura e Anac che le gare andavano deserte"
.
 

Gli arrestati nell’operazione "Garbage affair" (garbage significa spazzatura), della Dia di Catania, sono due: Stefano Orazio Fazio, di 64 anni, funzionario del Comune, e l’imprenditore Antonio Deodati, di 56 anni, comproprietario della Ipi srl socio della Ecocar, entrambi accusati di turbata libertà degli incanti e corruzione.
Per corruzione è stato posto agli arresti domiciliari Antonio Natoli, 46 anni, dipendente della Ipi poi passato al consorzio Seneco, affidatario del servizio di raccolta dei rifiuti. E’ accusato di corruzione.
Francesco Deodati, amministratore unico della Ecocar e cugino di Antonio Deodati, accusato di turbata libertà degli incanti, è stato raggiunto da un provvedimento di Interdizione per dodici mesi dell’esercizio di uffici direttivi.
Sospesi per un anno dai pubblici uffici Leonardo Musumeci, direttore dell’Ecologia e responsabile del procedimento per l’affidamento dell’appalto dei rifiuti, e il ragioniere generale del Comune e presidente della Srr Massimo Rosso. Per il primo l’accusa è di turbata libertà degli incanti, per il secondo corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.
 

 
Riguardo Fazio e Musumeci, come si legge in un comunicato della Dia, da intercettazioni telefoniche "risulta evidente la loro consapevolezza sia della sostanziale continuità tra una delle società (la Ipi) aggiudicataria del servizio per il periodo precedente e la nuova aggiudicataria Eco.car., sia della mancata precedente esperienza, per entrambe le società, in servizi analoghi nel triennio2013-2015 in territori con densità abitativa pari a quella del comune di Catania".
 
Ciò avrebbe dovuto indurli "a non dare corso, ciascuno per la propria parte di competenza, al completamento delle procedure di aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti… la gara è stata, invece, aggiudicata".
 
Nel comunicato si legge che Fazio avrebbe "assunto una condotta attiva nel cercare di condizionare i vari attori intervenuti nella procedura antecedente e successiva all’aggiudicazione del servizio, dapprima per impedire che venissero rilevate …le inadempienze e i disservizi delle ditte Ipi-Oikos … con conseguente applicazione di penali, facendo valere il suo peso all’interno della struttura comunale, quindi assumendo in prima persona la gestione e il controllo degli stessi sorveglianti che avevano il compito di segnalare eventuali disservizi".
 
A fronte di questo suo impegno, si legge ancora nel comunicato, "Fazio veniva remunerato con utilità di vario genere, come emerso dalle intercettazioni (dall’acquisto di smartphone e computer al pagamento di vacanze, giungendo a chiedere perfino l’assunzione di dipendenti" nel Consorzio Seneco.
 
Per quanto riguarda il ruolo svolto da Massimo Rosso "è stato accertato che … si è attivato per consentire pagamenti a favore del Consorzio Seneco con tempistiche e modalità del tutto vantaggiose per la parte privata, … fornendo inoltre la propria opera di consulenza in materia contabile e commerciale, non solo in relazione al contratto citato, ma anche in relazione agli affari complessivi del gruppo Deodati, ciò anche in evidente conflitto di interessi con la propria posizione di funzionario apicale del Comune di Catania".
Deodati avrebbe pagato canoni d’affitto per persone vicine a Rosso e assunto persone a lui vicine in alcune sue società.
 
La Direzione investigativa antimafia (Dia) di Catania sta eseguendo misure cautelari nel capoluogo etneo, a Roma e Milano nei confronti di dirigenti e funzionari pubblici, con ruolo apicale, del Comune e di imprenditori del settore Ecologia e Ambiente. Tutti sono indagati per reati contro la Pubblica amministrazione.
 
LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO BIANCO
 
"Ho scritto personalmente alla Procura della Repubblica di Catania e all’Anac il 20 aprile 2017 e il 25 settembre 2017 segnalando l’evidente anomalia della mancata partecipazione alla gara di alcuna impresa".
Lo afferma il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ricordando anche di avere chiesto al Conai assistenza tecnica per formulare gli elaborati della procedura di gara.
"Sin dal momento del mio insediamento ho avuto piena percezione della delicatezza delle vicende amministrative nel settore dei rifiuti. Dopo pochi mesi ho destituito la dirigente del servizio per connivenze con le imprese che operavano con il Comune; successivamente è stata avviata azione penale ancora in corso. Ho licenziato e denunciato dipendenti infedeli che non controllavano la qualità dei servizi di pulizia espletati, richiedendo favori".
"Tutto ciò non è bastato – aggiunge – e la vicenda e il quadro che vengono fuori dall’inchiesta sono torbidi e gravissimi. Essi coinvolgono miei collaboratori, che hanno tradito la fiducia da me riposta in loro. Provo rabbia e amarezza".
Il sindaco ribadisce "piena fiducia nella magistratura" e annuncia che "assumerò immediatamente ogni iniziativa amministrativa coerente con lo svolgimento dell’inchiesta".
"Ho più volte fatto ruotare dirigenti – ricorda Bianco – che operavano nel settore, chiamandone, previo concorso, uno da Milano. Ho chiesto la vigilanza collaborativa all’Anac, adeguandomi ai loro suggerimenti. Ho manifestato perplessità solo sull’ipotesi di frazionare la gara in più lotti, per le evidenti difficoltà gestionali conseguenti. Ho chiesto al Conai – sottolinea il sindaco di Catania -, tra le massime autorità tecniche nel settore, di darci assistenza tecnica per formulare gli elaborati della procedura di gara. Ho preteso che il bando di gara non fosse redatto da un solo soggetto, ma da un gruppo di lavoro. Ho chiesto che dal principio di rotazione non fosse escluso nessuno, trasferendo il personale ad altri servizi; tant’è che il Fazio, già da alcuni mesi, è stato allontanato dalla responsabilità della esecuzione del contratto".
 
 
 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017