Ex sportellisti come navigator? Nuova marcia indietro - QdS

Ex sportellisti come navigator? Nuova marcia indietro

Michele Giuliano

Ex sportellisti come navigator? Nuova marcia indietro

venerdì 08 Febbraio 2019

Sembravano destinati ai Cpi per il reddito di cittadinanza, ma dovranno passare una selezione. La reazione degli operatori oggi disoccupati: “Abbiamo titoli ed esperienza, una vera beffa”

PALERMO – Quella che sembrava essere una speranza di ricominciare a lavorare si sta concretizzando in una bolla di sapone pronta a scoppiare. La posizione espressa dal vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri, per cui è necessario un regolare concorso con selezione, a cui molti degli ex sportellisti non potranno partecipare per mancanza di requisiti, ha scatenato le ire di tutti coloro che avevano creduto in un rientro nel mondo del lavoro in tempi non remoti.
 
Tecnicamente non ho neppure la possibilità di partecipare senza laurea – scrive Adriana Vitale, lavoratrice del settore, bandiera della lotta – pur avendo titoli ed esperienza per lo stesso lavoro già egregiamente svolto nella pubblica amministrazione per quindici anni e per il quale sono stata riqualificata con danaro pubblico e dietro selezione, però si può fare il vice presidente dell’Ars o il ministro. Applausi e ancora applausi. Altro che giustizia, chiamala beffa se vuoi, negata finanche la possibilità di concorrere”.
 
Tutto nasce da una riunione fiume, in cui si è discusso dei circa 1.700 ex sportellisti della Formazione professionale in Sicilia che, fino a quando hanno potuto fare il proprio lavoro, svolgevano mansioni assimilabili a quelle dei cosiddetti navigator, la figura professionale individuata dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio per fare da cuscinetto nel percorso di ingresso e fuoriuscita dal reddito di cittadinanza.
 
Sarà il navigator, infatti, a occuparsi dell’incontro tra domanda e offerta, seguendo i beneficiari del reddito verso una nuova occupazione. E se sembrava che per gli ex sportellisti si fosse aperto uno spiraglio importante, ecco che Cancelleri rompe l’idillio: “Non ci sarà un canale privilegiato per loro, dovranno affrontare la selezione come chiunque altro”.
 
A rigirare il coltello nella piaga anche gli altri deputati M5S Di Caro, Di Paola, Schillaci e Trizzino, componenti della commissione Formazione e lavoro dell’Ars: “La risoluzione sugli sportellisti non risolve i problemi – dicono i parlamentari -, è solo uno specchietto per le allodole dal sapore preelettorale. La scelta dei 950 navigator avverrà infatti secondo le procedure selettive previste dal governo nazionale su cui non è possibile interferire”.
 
Ciò non significa che l’esperienza degli ex sportellisti non vada valorizzata, ma all’interno di un concorso pubblico regolare.
 
Un’altra ex sportellista, Alessandra Canto, ha parlato chiaro: “Egregio Cancelleri, la sua dichiarazione lascia le migliaia di lavoratori basiti! Abbiamo lavorato previa riqualificazione della Regione e, sul campo, siamo stati addestrati da Italia Lavoro per gestire le procedure previste nei Cpi. Conosciamo le leggi e i sistemi informatici. Conosciamo cosa significa fare l’accoglienza e cosa sia l’accompagnamento al lavoro. Riusciamo a fare un bilancio di competenze e ad aiutare chi cerca un lavoro a creare un curriculm vitae efficace. Se questo è poco o se l’esperienza non costituisce, per Lei, titolo preferenziale, dovrebbe per coerenza, pretendere nella politica, ad ogni livello, solo persone laureate”.
 
La rabbia esplode perché, dicono i lavoratori, “noi non chiediamo di essere raccomandati. Quello è il nostro lavoro. La nostra naturale allocazione”.
 
La paura è che si possa creare il paradosso degli sportellisti che accedono al reddito cittadinanza. Insomma, la richiesta a Cancelleri è semplice: “Riveda la sua posizione, due anni per valutare se sappiamo lavorare. Noi non chiediamo titoli preferenziali, quello è il nostro lavoro”.

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