Il ministro degli Esteri: “Ce la metterà tutta per un cessate il fuoco duraturo”
IDLIB – Dopo il cessate il fuoco negoziato tra Russia e Turchia nei giorni scorsi, l’Europa decide di intervenire sulla questione siriana e per farlo sceglie il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio.
“L’Ue – ha dichiarato il ministro grillino a margine del consiglio degli Affari europei straordinario che si è tenuto a Zagabria – ce la metterà tutta, col massimo sforzo diplomatico, per portare a un cessate fuoco duraturo in tutta la Siria, al di là del singolo accordo raggiunto da ieri tra Mosca e Ankara, il nostro obiettivo è fare in modo che in Siria le armi cessino per sempre di alimentare la guerra”.
L’accordo raggiunto a Mosca da Erdogan e Putin, considerato precario, prevede un corridoio di sicurezza di sei chilometri lungo l’autostrada M4, che corre tra Latakia e Aleppo, nei pressi di Saraqib, e pattugliamenti congiunti russo-turchi a partire dal 15 marzo.
Tuttavia, quello che ha fatto più discutere i vertici europei è stato l’ennesimo ricatto di Erdogan nei confronti dell’Ue. Il presidente turco, prima di siglare l’accordo con Mosca, aveva chiesto tre miliardi di euro all’Unione europea per tenere all’interno dei suoi confini circa quattro milioni di profughi siriani e bloccare così il flusso migratorio che nelle ultime settimane sta causando non pochi disagi ai confini greci.
Infatti, al confine tra Grecia e Turchia, dove in questo momento si trovano accampati migliaia di migranti che cercano di entrare in Europa, si stanno susseguendo continui scontri tra la polizia di frontiera di Atene e gli agenti di Ankara. Proprio dopo gli ultimi scontri di ieri in cui la polizia di frontiera greca, supportata da gruppi di estrema destra come “Alba d’orata”, ha sparato lacrimogeni e getti di cannoni ad acqua contro gruppi di persone che cercavano di oltrepassare la frontiera e gli agenti turchi hanno risposto con lanci di lacrimogeni, è arrivata l’accusa del presidente Erdogan: “Per quanto ne so, ci sono almeno cinque casi di migranti uccisi dalle forze di sicurezza della Grecia al confine”.
L’Unione europea continua a non esprimersi su queste vicende, ma con Di maio dichiara che “non può accettare ricatti” dalla Turchia. “La gestione dei flussi migratori – ha aggiunto il ministro degli Esteri italiano – non si esaurisce in un rapporto tra Turchia e Ue. L’Unione europea ha una sua politica legata ai flussi migratori che deve interessare tutti gli stati che in questo momento si trovano a fronteggiare l’emergenza migratoria, sia l’Ue sia gli stati vicini che sono paesi di transito per i flussi migratori”.
“Il nostro obiettivo – ha concluso – è lavorare a un cessate il fuoco duraturo e sostenere pienamente il processo portato avanti dal comitato costituzionale che ha avviato l’inviato speciale Pedersen con il massimo dialogo tra le parti”.