Covid, anziana morta a Capizzi, perquisizioni della Finanza - QdS

Covid, anziana morta a Capizzi, perquisizioni della Finanza

Covid, anziana morta a Capizzi, perquisizioni della Finanza

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venerdì 29 Gennaio 2021

L'obiettivo degli inquirenti è quello di accertare se il boom di contagi registrato a Capizzi, poi divenuto "zona rossa", e nei comuni limitrofi sia stato effettivamente causato da comportamenti illeciti che hanno determinato un'esponenziale ed improvvisa crescita dei contagi tra gli abitanti della zona

Una persona di 86 anni è morta di Covid in una casa di riposo di Capizzi (Messina) dove è esploso un focolaio dopo una festa di compleanno. Sulla diffusione del virus nel piccolo centro dei Nebrodi indaga la Guardia di finanza per epidemia colposa.

Il sindaco di Capizzi, Leonardo Principato Trosso, ha reso noto che quella di oggi è la settima vittima (la quarta nel mese di gennaio) nella stessa casa di riposo dove sono stati finora accertati 32 casi positivi.

La Guardia di finanza di Nicosia (Enna) han eseguito una serie di perquisizioni domiciliari nell’ambito dell’indagine sul focolaio di contagi recentemente registrato a Capizzi.

Al centro dell’inchiesta, avviata dalla Procura di Enna, è una festa di compleanno svoltasi a ridosso delle festività natalizie in un locale di Nicosia alla quale ha preso parte un cospicuo numero di invitati, in prevalenza giovani, tutti provenienti dal paese del Messinese.

L’obiettivo degli inquirenti è quello di accertare se il boom di contagi registrato a Capizzi, poi divenuto “zona rossa”, e nei comuni limitrofi sia stato effettivamente causato da comportamenti illeciti che hanno determinato un’esponenziale ed improvvisa crescita dei contagi tra gli abitanti della zona. Allo stato il reato ipotizzato è quello di epidemia colposa.

Le perquisizioni domiciliari, così come tutti gli accertamenti in corso sono avvenute con il supporto di personale specializzato dell’Asp di Enna che, al fine di garantire le condizioni di sicurezza, non solo ha assistito i militari ma ha anche curato l’iter di sanificazione di tutto il materiale sottoposto a sequestro, tra cui diversi smartphone e apparati informatici, in modo da consentirne il successivo esame in piena sicurezza.

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