A Ragusa nasce il lavoro civico di "Co-Governance"

A Ragusa nasce il lavoro civico di “Co-Governance”: ecco di cosa si tratta

Press Service

A Ragusa nasce il lavoro civico di “Co-Governance”: ecco di cosa si tratta

Redazione  |
giovedì 21 Marzo 2024

Undici i promotori della nuova iniziativa di collaborazione tra cittadini e istituzioni. Ecco chi sono.

Un patto di solidarietà e di sussidiarietà tra cittadini e istituzioni. È nata a Ragusa una nuova esperienza associativa, di cittadinanza attiva: il suo nome è “Co-Governance – Laboratorio civico di sussidiarietà politica”.

La nuova associazione è stata costituita il 12 marzo. Undici i promotori: presidente è Alfio Di Pietro, vicepresidente è Mariuccia Guastella, segretaria Patrizia Colucci. Giovanni Ottaviano sarà il tesoriere, Suzen Maria Battaglia è consigliera. Gli altri fondatori sono: Giuseppe Avveduto, Rolando Genovese, Valentina Gulino, Lina Tolaro, Giovannella Licitra, Giovanni Gulino.

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Il progetto Co-Governance a Ragusa

Il progetto “Co-Governance – Laboratorio civico di sussidiarietà politica” sarà presentato ufficialmente alla città il prossimo 6 aprile, alle 9, con un seminario che sarà ospitato nell’aula del consiglio comunale di Ragusa.

Tema del seminario: “Oltre la Politica ideologica: la sfida della partecipazione propositiva”. Tra i relatori: Antonio Maria Baggio – politologo, direttore del Centro di ricerca di politica e diritti umani dell’Istituto universitario Sophia di Loppiano (Firenze) – e Giampietro Parolin, economista e docente di Strategie aziendali nello stesso Istituto Universitario, autori entrambi di numerosi scritti, articoli e pubblicazioni in tema di politica, di cultura politica e di politica economica.

Sono previsti alcuni interventi programmati di esponenti dei gruppi consiliari di maggioranza, di minoranza e della società civile, nonché un tempo di dialogo e di confronto fra tutti.

Un patto tra istituzioni e cittadini

“Il nome dell’Associazione – spiega il presidente Alfio Di Pietro – ne esprime all’evidenza il fine: avviare con le istituzioni comunali, i suoi organi elettivi, di governo e di amministrazione attiva, nonché con il mondo politico nella sua varietà e pluralità, un rapporto di collaborazione che manifesti e certifichi la possibilità nella vita pubblica della città di fare sistema e di farne un luogo generativo di comunità, di coesione e di sviluppo, di futuro”.

“Il Laboratorio di Co-Governance – prosegue – intende farlo laicamente, senza alcuna colorazione o caratterizzazione partitica, democraticamente, favorendo e rendendo praticabile tra cittadini e istituzioni un confronto stabile, libero da pregiudizi, dando modo, nel contempo, agli attori politici, singolarmente e nel loro insieme, di intrattenere relazioni vere di amicizia attraverso cui ciascuno possa riscoprire la propria originale vocazione politica e le ragioni migliori del proprio impegno e ritrovare la capacità di parlarsi fra diversi senza tentare di coprire le divergenze e i possibili conflitti, ma chiarendole e precisandole nel loro significato costruttivo”.

Quale la ragione che anima il Laboratorio di Co-Governance a Ragusa? “È venuto il momento ed è questo – chiarisce Alfio Di Pietro – di comprendere che il governo urbano è un compito complesso e le decisioni dell’oggi determinano il futuro delle nuove generazioni. Per questo pensiamo che la città possa e debba divenire uno spazio di sperimentazione per trasformare paure, fratture sociali, conflitti, emarginazione, in opportunità generative di risposte e di crescita. La domanda di fondo è questa: che tipo di mondo e, dunque, che tipo di città desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che in essa stanno crescendo?”.

“Il principio di fraternità – prosegue – è la matrice del Laboratorio. Nella sua declinazione politica esso trova traduzione nei principi costituzionali di ‘solidarietà’ (art. 2 della Costituzione) e di ‘sussidiarietà orizzontale’ (articolo 118, comma 4, della Costituzione). L’esperimento che ci proponiamo di realizzare non parte da zero: è stato avviato già un anno fa in prossimità delle elezioni amministrative e – nelle sue varie tappe – ha vissuto vari momenti di dialogo. In questi mesi, si è puntata l’attenzione su alcune iniziative e ‘buone prassi’ della civica amministrazione, già in atto, che lasciano ben sperare”.

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