Aeroporto Trapani, lo scalo cambia nome in Trapani-Marsala - QdS

L’aeroporto “Florio” diventa Trapani-Marsala e Ryanair parte con la Winter

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L’aeroporto “Florio” diventa Trapani-Marsala e Ryanair parte con la Winter

Claudia Marchetti  |
giovedì 08 Settembre 2022

Una nuova pagina della storia dello scalo trapanese, in crescita nonostante le difficoltà e pronta a iniziare la stagione invernale con una nuova denominazione.

L’aeroporto “Vincenzo Florio” cambia denominazione geografica in Trapani-Marsala. Fino ad oggi si era chiamato Trapani-Birgi. L’annuncio, improvviso, è stato dato in conferenza stampa dal Presidente Airgest Salvatore Ombra alla presenza del country manager di Ryanair, Mauro Bolla.

Il primo passo è inserire la nuova denominazione sul sito di prenotazioni della compagnia aerea irlandese, che al momento è la principale a operare da e per Trapani (viste le diverse problematiche che la società che gestisce lo scalo a terra sta riscontrando con le altre compagnie per tutta una serie di motivazioni economiche e altresì geo-politiche).

Aeroporto Trapani, il cambio nome per lo scalo “Florio” e le sfide future

La “battaglia” verso il cambio nome per lo scalo “Florio” è ultradecennale e nel tempo aveva portato cittadini, comitati e amministrazioni comunali a intraprendere diverse iniziative in tal senso. Ma tutto è rimasto pressoché sopito fino a ora.

“Ovviamente l’attrattiva non deve essere solo un nome. Un territorio deve essere capace di attrarre con l’accoglienza, l’offerta, con una città illuminata, sicura, pulita. Questa è la vera sfida competitiva”, continua Ombra. La consigliera di amministrazione Airgest Giulia Ferro ha specificato: “Se oggi abbiamo un aeroporto degno di questo nome è grazie all’Ars, al presidente Musumeci. Stiamo raccontando una storia tutta nuova, di un aeroporto che nonostante gli impatti pesanti come Covid e guerre, pensa di poter vincere questa sfida, rappresentando il vero volano del territorio. Un territorio che può fare di più, deve avere il coraggio di adottare un modello di sviluppo turistico intelligente”.

Una nuova pagina

Con il cambio nome si è aperta un’altra pagina per l’aeroporto di Trapani, che nel 2011 restò chiuso diversi mesi a causa dello scontro libico con grosse perdite economiche per l’indotto di gran parte della Sicilia Occidentale (escludendo il flusso che converge nello scalo palermitano).

Poi la ripresa fino al 2019, con il raggiungimento – sempre tra alti e bassi e con un accordo di co-marketing che avrebbe dovuto impegnare i Comuni trapanesi – di diversi obiettivi che oggi, dopo la crisi causata dalla pandemia da Coronavirus, sono stati non solo raggiunti ma anche superati. E questo – a detta del numero uno di Airgest – anche grazie alla Regione Siciliana, che poco prima dello scioglimento ha approvato lo stanziamento di nuove somme per lo scalo.

Trapani, voli e rotte

Ryanair conferma la sua presenza per la stagione invernale 2022-2023 con 7 rotte e 58 voli settimanali, inserendo nel suo sistema di prenotazioni la dicitura Trapani-Marsala. Le rotte previste sono Milano-Bergamo, Roma-Fiumicino, Torino, Treviso, Bologna, Pisa e Malta, quest’ultima sarà l’unica rotta internazionale.

“Con la ripresa del traffico aereo siamo cresciuti di +115% in Italia rispetto al periodo pre-Covid”, afferma il manager dell’aeroporto trapanese. “Nonostante impattino negativamente il traffic control di volo, la carenza di personale, i costi elevati e la guerra in Ucraina, stiamo dando segnali significativi. Si prevedono da e per Trapani – oltre 800.000 passeggeri e 600 posti di lavoro indiretti, il 300% in più rispetto all’inverno 2019. Gli obiettivi ambientali saranno al centro della nostra strategia, perché puntiamo sulla riduzione di CO2”.

Pronta quindi la Winter, si parla anche di Summer 2023, ancora in fase di lavorazione. Su Trapani comunque Ryanair consolida un rapporto che già guarda al 2024. Ancora non si parla di “fare base” al “Florio” ma è sicuro, come confermato da Bolla, che la compagnia area non lascerà neppure Punta Raisi.

Da uno scalo a un altro. “Bisogna puntare su un sistema aeroportuale”, conclude Ombra. “Perché bisogna unire le forze, puntando su un modello già esistente e di successo. Se non riusciamo a fare un sistema unico in Sicilia, quanto meno potrebbero unirsi due realtà insieme”. Chiaro è il riferimento allo scalo di Palermo, che potrebbe fare rete proprio con quello trapanese.

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