Alitalia e Musumeci ai ferri corti, “Basta con i capricci” - QdS

Alitalia e Musumeci ai ferri corti, “Basta con i capricci”

Raffaella Pessina

Alitalia e Musumeci ai ferri corti, “Basta con i capricci”

giovedì 11 Giugno 2020

Disimpegno della compagnia, martedì vertice con ministri Trasporti e Sud. Il Presidente della Regione: “Sicilia ha bisogno di collegamenti aerei, governo non stia alla finestra”. La compagnia di bandiera come un disco rotto: "Non abbiamo abbandonato la Sicilia". Ma la realtà è un'altra.

I vertici della Regione siciliana si incontreranno martedì della prossima settimana a Roma con i ministri dei Trasporti e per il Mezzogiorno per rappresentare i disagi che l’Isola subisce a causa della scelta della compagnia di bandiera Alitalia di abbandonare lo scalo di Trapani.

“La Sicilia non può accettare e tollerare questa situazione – ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a margine sella seduta congiunta del governo regionale e dell’Ufficio di presidenza dell’Anci Sicilia – Sono convinto che il governo nazionale si renderà conto dell’iniqua condotta che sta portando avanti l’Alitalia. Abbiamo la necessità di potenziare i collegamenti con il resto dell’Italia; lo possiamo e lo dobbiamo fare con i treni che siano efficienti, veloci e puliti, e dobbiamo farlo anche con la navigazione aerea. In questo caso, invece, noi rischiamo davvero di restare isolati e soprattutto i piccoli aeroporti, a cominciare da Comiso e Trapani”.

Musumeci ha anche spiegato che Alitalia, “quando c’è tempesta ricorre subito con i mezzi spiccioli e dice ‘aumentiamo il numero di corse’, non dicendo che un cittadino siciliano paga 500-600 euro per andare a Milano o Roma”.

Il governatore ritiene che la compagnia di bandiera debba garantire una continuità territoriale, come è stato fatto per la Sardegna, inchiodando i prezzi, con una tariffa ragionevole che non tenga conto di quanto in anticipo si acquista il biglietto.
Musumeci ha anche sottolineato come Alitalia sopravviva grazie ai soldi dei cittadini, ben tre miliardi di euro. “Almeno due articoli del decreto rilancio del governo nazionale, il 198 ed il 203, sembrano concepiti soltanto per difendere Alitalia. Pretendiamo che il governo nazionale intervenga e non stia alla finestra, le giustificazioni che si vogliono accampare per una politica aziendale irresponsabile sono pressoché patetiche. Con l’Anci abbiamo proposto un’azione seria con un documento che sintetizza pochissime richieste. Chiediamo un biglietto unico per Alitalia, sia che lo si prenoti un mese prima, sia che lo si prenoti un giorno prima. Dio sa quanto la nostra economia è in ginocchio dopo l’epidemia e abbia bisogno di collegamenti aerei”.
Sulla stessa linea Leoluca Orlando, presidente dell’Associazione dei comuni siciliani. “Il monopolio statale nel settore della mobilità è contro ogni logica di mercato e di sviluppo in un mondo che deve incentivare la mobilità – ha detto Orlnado – Riteniamo dissennate le scelte dell’Alitalia che mirano sostanzialmente a mortificare la mobilità internazionale che costituisce una risorsa straordinaria per il paese e per la Sicilia. è inaccettabile che nelle tratte in cui c’è coincidenza tra i voli Alitalia e low cost, i voli low cost diventano high cost, perché si adeguano ai prezzi Alitalia”.

Musumeci: “Una compagnia aerea siciliana? Ci vogliono i privati”

Sulla possibilità della creazione di una compagnia aerea siciliana il presidente della Regione ha detto che non potrà essere soltanto una iniziativa pubblica. “Se ci sono più privati disposti a scommettere su questa impresa certamente gli enti pubblici a cominciare dalla Regione non resteranno a guardare – ha concluso Musumeci – La Regione non deve fare più il giocatore come ha fatto per settant’anni, ma deve fare l’arbitro; il giocatore deve farlo chi si è allenato per fare il giocatore”.

Alitalia come un disco rotto: “Non abbiamo abbandonato la Sicilia”. Ma la verità è un’altra.

Negli ultimi tre mesi Alitalia è stata “l’unica compagnia a garantire la mobilità aerea dei siciliani e dei visitatori dell’isola, collegandola con il mondo attraverso lo scalo di Roma. I voli per Catania e Palermo non sono mai stati interrotti”, mentre “tutte le altre compagnie, comprese quelle che ricevono finanziamenti dalle istituzioni locali, nel momento della emergenza Covid-19 hanno abbandonato completamente la Sicilia”. E’ quanto sottolinea Alitalia in una nota dopo le polemiche scatenate dall’Anci e dal presidente della Regione, Nello Musumeci, sui collegamenti con l’isola.
“La priorità di Alitalia di massimizzare l’accessibilità aerea – si legge nel comunicato – è confermata dall’incremento del 30% dei voli da/per la Sicilia con Roma e Milano, che, fra quarantotto ore, passerà da 2 a 4 al giorno le frequenze Milano-Catania e Milano-Palermo, e da 8 a 10 al giorno quelle di Roma con Catania e Palermo. Su questi collegamenti è in vendita una tariffa promozionale a partire da 30 euro a tratta (tasse aeroportuali e bagaglio a mano inclusi) che, a pochi giorni dal lancio, è stata già acquistata da oltre cinquemila passeggeri”.
La compagnia specifica inoltre che per l’aeroporto di Trapani “per ora non ne è stata prevista la riattivazione per l’insufficiente livello di richiesta da parte dell’utenza, la cui domanda è inferiore da Roma del 60% e da Milano del 30%.

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