La mancata individuazione dei luoghi idonei per gli impianti, di cui sono responsabili a doppio filo il Governo regionale e il Mite, sta rallentando fortemente lo sviluppo delle rinnovabili
Luoghi per le rinnovabili… E dove trovarli. Nella corsa alla costruzione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili le aziende si muovono senza linee guida. Senza sapere dove poter costruire gli impianti.
Attualmente, infatti, non sono stati ancora individuati né i luoghi non idonei alla costruzione delle fer (ad esclusione dell’eolico) né quelli idonei. La responsabilità è sia della Regione, che dal 2010 a seguito di un decreto ministeriale del Mise avrebbe dovuto individuare le aree non idonee alla connessione degli impianti Fer, che del ministero della Transizione ecologica, che da novembre dovrebbe emanare le linee guida per l’individuazione delle aree idonee. La conseguenza di questi buchi normativi è il rallentamento della corsa alle rinnovabili. Rallentamento non accettabile sia dal punto di vista ambientale, sia da quello economico.
Come ci ha confermato una fonte autorevole del dipartimento dell’Energia della Regione, infatti, non riusciremo a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030. Inoltre, l’indipendenza energetica sarà sempre più lontana e i cittadini saranno costretti a pagare una bolletta più salata a causa dei rincari dovuti all’importazione dell’energia e alle dinamiche geopolitiche connesse. Rincari che si cominciano a vedere anche nella posta delle famiglie siciliane che si stanno vedendo recapitare i primi avvisi di cambio unilaterale dei contratti con aumenti di 323,8 euro ogni 3.200 chilowattora consumati. Un salasso che la Cgia di Mestre stima in 1,7 miliardi. LA CORSA ALLE RINNOVABILI E IL FUTURO ENERGETICO DELLA SICILIA. CONTINUA LA LETTURA