Corruzione Asp Palermo, i dialoghi tra Genova e Cammalleri: "Non mi pigliare per il c...o"

Corruzione all’Asp, i dialoghi tra Cammalleri e Genova: “Non mi pigliare per il c..o, non mi puoi ricattare”

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Corruzione all’Asp, i dialoghi tra Cammalleri e Genova: “Non mi pigliare per il c..o, non mi puoi ricattare”

Roberto Greco  |
mercoledì 21 Giugno 2023

Il particolare legame tra corrotto e corruttore. Gli interessi comuni emersi nel caso di corruzione all'Asp di Palermo.

Più che in altri casi, nell’indagine riguardante l’operazione “Vediamoci Chiaro” della Guardia di Finanza per corruzione e falso in atti pubblici per il riconoscimento di invalidità civile, cha portato ieri all’arresto di 6 persone e al sequestro di disponibilità finanziarie per oltre 900.000 euro, l’utilizzo di intercettazioni autorizzate, sia sulle utenze telefoniche in uso agli indagati sia ambientali, ha permesso di riscostruire modus operandi e, proprio dalla viva voce degli indagati, di avere conferma del loro operato.

Fatta salva la presunzione d’innocenza degli indagati, è evidente che la rete di corruttela disegnata dal Gip Maltese nella sua ordinanza rappresenta, per astratto, quanto il legame tra corruttore e corrotto possa generare un’osmosi tra i due ruoli, uno stretto legame all’interno del quale gli interessi diventano cointeressi.

Rete di corruttela operativa da anni sostenuta dal senso d’impunità

L’altro aspetto, che se confermato dovrebbe far riflettere sulla difficoltà dei controlli sull’operato dei pubblici ufficiali, inquietante è la durata temporale di una rete di corruttela che in questo caso, come emerge proprio dalle intercettazioni, era diventato un modus operandi che durava da quasi quarant’anni. A questo si aggiunge una sorta di senso d’impunità che traspare dalle parole degli indagati e di come i fruitori finali, i destinatari quindi dei riconoscimenti di invalidità civile, fossero a conoscenza dell’illegalità degli atti, anche in virtù dell’accettazione del pagamento in denaro a compensazione del “servizio”.

In un sistema, quello dell’INPS, basato sull’utilizzo di sistemi informatici centralizzati in cui non è più possibile “non lasciare traccia” perché, come scrive il Gip “il processo di riconoscimento dell’invalidità è interamente gestito da un apposito sistema informatico dell’INPS: le domande di riconoscimento vengono presentate, gestite, trattate e archiviate attraverso l’applicativo INVCIV2010 che consente anche la gestione degli appuntamenti, la stesura del verbale di visita delle Commissioni Mediche e l’archiviazione elettronica di tutti gli atti delle varie fasi procedurali registrate telematicamente”.

A questo si aggiunge il fatto che Agostino Genova, pubblico ufficiale, in quanto medico legale c coordinatore de11’Ufficio “Invalidi Civili, Legge 104/92 e Legge 68/99, Ciechi e Sordomuti” dell’U.O.C. Medicina Legale, Fiscale e Invalidità civili dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, nonché quale Presidente della I Commissione Invalidi Civili e della Commissione Ciechi Civili, ha utilizzato il proprio SPID per effettuare l’accesso al sistema telematico dell’INPS e, scrive il Gip, “di avere attestato falsamente, mediante la sottoscrizione digitale del verbale non definitivo dell’invalidità o della cecità, che la Commissione da lui presieduta avesse accertato la sussistenza dei requisiti previsti dalla legge per il riconoscimento dell’invalidità civile o della cecità, previa disamina della relativa pratica e che tutti i membri della Commissione avessero espresso parere concoide al riconoscimento, quando in realtà nessuna seduta della Commissione aveva concretamente ed effettivamente avuto ad oggetto la disamina di dette pratiche”.

L’osmosi tra corruttore e corrotto

Come indicato, il rapporto tra corruttore e corrotto, nel caso specifico, ha creato una sorta di cointeressi tra le parti. Illuminanti sono le intercettazioni tra Agostino Genova e Vincenzo Caccamo. A partire dalla richiesta di Caccamo relativo all’ottenimento di un riconoscimento dell’invalidità civile per la propria madre, prende il via uno scambio di favori che lambiscono gli interessi personali. Durante l’incontro avvenuto il 19 aprile 2022 negli uffici dell’Asp siti in via La Loggia a Palermo, Genova, consapevole che Caccamo era titolare di una gioielleria sita in viale Strasburgo, avrebbe verificato la possibilità di investire una forte somma di denaro in un bene durevole, l’oro.

È evidente che, al di là della pura compiacenza e della possibile corresponsione di ulteriori “favori” da parte di Genova, appare evidente che per Caccamo effettuare la transazione al fine di “ripulire” in ingente somma di denaro derivante, come sembra indichi il Gip, da corruzione, avrebbe significato un guadagno.

A tal proposito, Genova si informava dall’addetto ai lavori su quanto fosse conveniente investire in oro e, avete rassicurazioni sul fatto che fosse “un bene di rifugio”, cercava di capire se fosse possibile acquistarlo senza la tracciabilità di un bonifico bancario, lasciando intendere a Caccamo che aveva la necessità di effettuare un investimento in oro per convertire una cifra indicativa di centomila euro. Caccamo, dal canto suo, suggeriva l’acquisto di “oro vecchio” che poi lui stesso avrebbe convertito, tramite le sue relazioni, in una verga con il timbro che ne certificava la caratura, al fine di ottenere lingotti vendibili e scambiabili ufficialmente eludendo tutti i controlli, compresi quelli della Guardia di Finanza, non sapendo di essere intercettati proprio dalla GdF.

Il rapporto tra Cammalleri e Genova

Rosario Cammalleri, è un medico certificatore per la trasmissione dei certificati medici, abilitato ai servizi telematici dell’INPS e autorizzato all’invio del certificato medico introduttivo e del certificato integrativo. Il certificato medico introduttivo costituisce il punto di avvio del complesso cd articolato procedimento burocratico e sanitario per il riconoscimento di un trattamento di previdenza per l’invalidità, come l’assegno ordinario o la pensione d’inabilità al lavoro.

Il richiedente il riconoscimento dell’invalidità deve recarsi presso un medico, che solitamente è il proprio medico di medicina generale, affinché rediga un certificato attestante le patologie di cui soffre e la conseguente riduzione della capacità Lavorativa.

Proprio per queste caratteristiche, se la loro posizione fosse confermata, non v’è dubbio che Cammalleri e Genova rappresentassero due lati della stessa medaglia e il loro sodalizio, se confermato, permetteva una capacità d’intervento sulle pratiche pressoché totale. Di particolare interesse investigativo, scrive il Gip nell’ordinanza, è la conversazione telefonica intercettata tra i due il giorno 1 maggio 2022, in cui Cammalleri minacciava apertamente Genova di “fargli danno” e di “fargli perdere le elezioni” dopo aver scritto un messaggio non gradito dal Presidente della I Commissione in una chat elettorale, quale ritorsione al fatto che il presidente della “I Commissione invalidi civili e della Commissione Ciechi civili” dal mese di dicembre non approvava “le pratiche” e, al fine di ribadire il proprio ruolo nel rapporto tra i due, come si legge nell’intercettazione, diceva al Genova “non mi pigliare per il culo… io non sono uno che tu puoi ricattare!”.

Foto di repertorio

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