Dl Sicurezza bis riaccende polemica sull’accoglienza - QdS

Dl Sicurezza bis riaccende polemica sull’accoglienza

Raffaella Pessina

Dl Sicurezza bis riaccende polemica sull’accoglienza

mercoledì 07 Agosto 2019

L’eurodeputato siciliano Bartolo: “'Atto prepotenza contro Costituzione”. Consulta delle Culture di Palermo: “La solidarietà diventa crimine”

ROMA – Il decreto sicurezza bis appena approvato dal Senato ha suscitato un vespaio di polemiche.

Il vice presidente del Consiglio e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha spiegato che nel decreto sono previste pene più aspre “per chi aggredisce le forze dell’ordine usando mazze ferrate, bombe carta, caschi e andando in giro col volto coperto. Quindi, non riguarda l’operaio che protesta per la crisi aziendale o lo studente che va in corteo. Non è una limitazione della democrazia, è una tutela delle forze dell’ordine”. Questa è la risposta che ha fornito a chi gli manifestava il rischio incostituzionalità per alcune misure contenute nel decreto.

Assolutamente contrario al provvedimento il medico di Lampedusa Pietro Bartolo, vice presidente della commissione Libe (Libertà civili, giustizia, affari interni) al Parlamento Europeo: “Ho pensato a lungo alle parole da non dire, ma il decreto sicurezza bis è una porcata immane, non c’è altro modo per definirlo. Una porcata che punisce chi salva un uomo, che mette una taglia sulla vita, che limita la libertà di manifestazione del pensiero. Il decreto sicurezza bis è un atto di prepotenza contro la Costituzione, il diritto internazionale e la nostra storia. Non ci dimenticheremo – aggiunge l’eurodeputato – che quella porcata porta le firme dei grillini, palesemente interessati solo alla poltrona. Come hanno potuto non avere un sussulto di dignità? Non dico per umanità, questa sconosciuta, ma neanche per mera opportunità politica, davanti a un alleato che punta alla Sicilia per espugnare la roccaforte elettorale grillina. Neanche davanti a questo hanno avuto un sussulto di dignità”.

Contrario anche il presidente della Consulta delle culture di Palermo Ibrahima Kobena: “Per l’ennesima volta il governo ci insegna che la solidarietà è diventato un crimine in Italia. Un provvedimento che degrada la dignità umana poiché insegna a girare le spalle a ogni situazione che necessita di solidarietà e di soccorso. Disapproviamo apertamente questa legge assassina e disumana che sta creando tutti i presupposti per parlare di ‘reato di solidarietà’ – sottolinea Kobena – Lanciamo quindi un appello all’Unione africana ed europea, ma soprattutto all’Onu, per trovare una risposta definitiva all’attuale situazione. Vogliamo una migrazione più responsabile, accompagnata da politiche internazionali che mettano al primo posto l’umanità e la salvaguardia degli individui, non le logiche partitiche, xenofobe e di morte”.

Di buona notizia per l’Italia parla invece la leader di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni: “Per quanto io sia contraria alla permanenza di questo Governo, penso che l’approvazione del decreto Sicurezza bis sia una buona notizia per l’Italia. Abbiamo bisogno di difendere i nostri confini, di far rispettare le nostre regole e di garantire sicurezza”.

Ha difeso la posizione del proprio Movimento il ministro dello Sviluppo economico e vicepremier, Luigi Di Maio: “Sul decreto sicurezza la maggioranza c’era e c’è. Abbiamo votato quel provvedimento come voteremo tutti i provvedimenti che ci convincono. Se c’è una nave che viola le indicazioni della Guardia costiera e della Marina quella nave va confiscata e se serve la diamo alle nostre forze dell’ordine così la smettiamo con questo show nelle nostre acque territoriali in cui le comparse sono i migranti che sono persone la cui vita va tuteleta. La vita è sacra”.

Il Vice Presidente della Camera, Ettore Rosato (Pd), critica il provvedimento: “Abbiamo ora una legge che punisce chi salva vite umane, senza offrire soluzioni per chi continuerà ad arrivare sulle nostre coste. E avremo un Paese più cattivo dove si reprime chi manifesta anche pacificamente. Il decreto sicurezza ci isola dall’Europa e ci avvicina sempre più alle democrazie illiberali. A sostenere Salvini in questa impresa i voti dei 5 stelle che mai abbandoneranno gli alleati per non perdere la poltrona. Altro che diversità”.

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