Dorstarlimab, il farmaco che potrebbe sconfiggere i tumori: "Risultati inimmaginabili" - QdS

Dorstarlimab, il farmaco che potrebbe sconfiggere i tumori: “Risultati inimmaginabili”

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Dorstarlimab, il farmaco che potrebbe sconfiggere i tumori: “Risultati inimmaginabili”

Giuseppe Bonaccorsi  |
sabato 09 Luglio 2022

Parla il dottor Michele Caruso, direttore della ricerca oncologica all'Humanitas Catania: "E' stupefacente che tutti i pazienti tratati siano guariti"

Si chiama Dorstarlimab ed è noto come inibitore dei checkpoint immunitari. Il farmaco è stato somministrato negli Usa ogni tre settimane per sei mesi a 18 pazienti affetti da un tumore conclamato al retto  e secondo i risultati ha permesso al sistema immunitario di intercettare, identificare e successivamente distruggere tutte le cellule del tumore. Ma quello che ha fatto esultare i ricercatori è che il farmaco ha cancellato il male in tutti e 18 pazienti trattati. Il cento per cento dei casi  e in risultato del genere non era mai stato riscontrato.

Risultati confortanti

Ne abbiamo parlato col dottor Michele Caruso, direttore della ricerca clinica del  dipartimento di Oncologia del centro Humanitas di Catania. Anche lui è molto soddisfatto dai risultati della ricerca dei colleghi statunitensi che apre le porte a farmaci che davvero potrebbero portare a sconfiggere buona parte dei tumori anche quelli più aggressivi e resistenti. “E’ un risultato stupefacente quello dei colleghi americani – esordisce Caruso – anche se i pazienti sottoposti alle cure devono essere candidabili all’immunoterapia con checkpoint inibitor e devono essere soggetti al Mismatch repair, cioè devono presentare delle mutazioni di alcuni geni nel dna”. 

Quindi non tutti i pazienti possono essere sottoposti a questa terapia?

“No, anche se quest’ultima ricerca apre tantissime strade  e conferma che  l’immunoterapia sta entrando alla grande nella lotta ai tumori  con risposte importantissime,  impensabili nel passato. Proprio grazie a questi farmaci immunoterapici la sopravvivenza e la guarigione in molti ammalati sono molto facilitate. Molti soggetti che prima non avevano cure per tumori molti difficili, come il melanoma metastatico, oggi possono fare ricorso a queste terapie immunologiche, che normalmente agiscono su specifiche proteine, con una sopravvivenza che si è molto allungata”.

Il Dorstarlimab può essere utilizzato in tutte le tipologie di tumori?

“Ci sono già dei farmaci immunologici  che funzionano benissimo per le terapie dei tumori del polmone e della mammella, anche di quelli più difficili come la triplo negativa. Il Pembrolizumab, ad esempio,  sta ottenendo risultato insperati. Questo per dire che le terapie immunologiche stanno funzionando benissimo per la cura di molti tumori, tanto che ormai ci sono farmaci agnostici con cui non curiamo più il tumore, ma la  mutazione della sua proteina. Nel caso dello studio del Memorial quello che lascia incredibilmente stupefatti è che tutti i pazienti trattati hanno risposto positivamente e sono guariti. Ora bisognerà vedere naturalmente per quanto tempo questi pazienti non ripresenteranno una recrudescenza, ma intanto facciamo riferimento al dato positivo del 100 per cento di guariti”. 

Cosa intende per aspettativa di vita aumentata?

“Con questi farmaci innovativi permettiamo anni e anni di vita in più per molti pazienti che in passato non avrebbero avuto speranze. Nel colon retto, per rimanere nello specifico della ricerca, ci sono delle mutazioni. Quando avviene quella della  proteina B-raf e si utilizzano i farmaci immunoterapici i pazienti che prima non avevano speranze riescono ad avere anni di sopravvivenza in più”.

Che prospettive future ci sono allora nella lotta ai tumori?

“Nei pazienti che rispondono ai trattamenti con checkpoint inibitor  e possono essere trattati senza anche fare la chemio con questi farmaci immunoterapici, la possibilità di guarigione è possibile. Alcuni di questi immunoterapici vengono utilizzati  in molti soggetti affetti da  tumore al polmone. Oggi, addirittura, quando In un paziente con cancro al polmone facciamo la terapia con la chemio lo consideriamo sfortunato perché non ha risposto ai driver con le terapie immunologiche, andando a controllare il dna dei pazienti. Queste nuove terapie oggi ci permettano di avere ancora in vita pazienti che una volta vivevano solo 4, 6 mesi e adesso, invece, sono ancora in vita dopo 2,3 anni con terapie tra l’altro che non disturbano la loro qualità di vita”

Siamo sulla buona strada…Quando sarà disponibile?

“Quello che possiamo certamente dire è che l’Oncologia è cambiata e il lavoro dell’oncologo, col biologo molecolare e altri esperti mira a capire in primis se la immunoterapia funziona o no. Lo studio sul Dorstarlimab, pubblicato già a giugno, ha cambiato gli scenari della lotta ai tumori e al congresso americano ha ricevuto ampissimi consensi. Certo da noi, in Italia, i possibili approcci col nuovo farmaco deveno passare atraverso autorizzazioni dell’Ema e dell’Aifa e valutazioni con studi di fase tre. Ci vorrà ancora del tempo per un utilizzo, all’incirca due anni. Speriamo che anche gli Usa portino avanti altri studi clinici per consentire di far beneficiare alla popolazione ammalata questo nuovo prodotto. Comuqne visti i risultati ottenuti,  chi ha questa deficienza del Mismatch repair e ha un tumore del colon anche in fase metestatica deve fare questo farmaco in tempi molto brevi. E speriamo che questi tempi siano davvero molto brevi”.

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