Electric utilities, Terna si conferma l’azienda più sostenibile del Pianeta - QdS

Electric utilities, Terna si conferma l’azienda più sostenibile del Pianeta

redazione

Electric utilities, Terna si conferma l’azienda più sostenibile del Pianeta

martedì 17 Settembre 2019

Per il secondo anno consecutivo è al primo posto mondiale nella classifica dell’agenzia di rating “Robeco Sam”

ROMA – Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, si conferma al primo posto mondiale nel settore “Electric Utilities” per le performance di sostenibilità ambientale. Questo il risultato della valutazione annuale condotta dall’agenzia svizzera di rating di sostenibilità “Robeco Sam”, che ha comunicato la permanenza di Terna nell’indice World e nel più ristretto indice Europe.

Terna ha conseguito un punteggio complessivo di 90/100 (media di settore: 45/100) posizionandosi davanti a tutte le 77 aziende valutate nel settore Electric Utilities. Il primato trova conferma in nove dei 24 criteri di valutazione applicabili all’azienda: Terna è prima nei criteri economici “Materiality”, “Code of business conduct”, “Innovation management” e “Privacy protection” (nuovo criterio inserito quest’anno), nei criteri ambientali “Environmental reporting”, “Biodiversity”, “Transmission and distribution” e nei criteri sociali “Social reporting”, “Corporate citizenship and philantropy”. Negli ultimi cinque anni non era mai successo che un’azienda del settore risultasse prima per due anni consecutivi.

“Per Terna la sostenibilità è prima di tutto rappresentata dall’obiettivo di favorire la transizione energetica facilitando lo sviluppo delle fonti rinnovabili – ha commentato l’amministratore delegato Luigi Ferraris. “Sostenibilità per Terna significa declinare un green new deal in tutte le componenti che lo caratterizzano. Per questo la conferma del primato settoriale nell’indice Dow Jones Sustainability è per noi motivo di orgoglio ma anche fonte di nuovi stimoli a migliorare”.

L’agenzia “Robeco Sam” valuta ogni anno le performance di sostenibilità delle imprese a maggiore capitalizzazione. Nel 2019 ne ha incluse nell’indice Dow Jones Sustainability World 318 partendo da un totale di 2526 grandi società operanti in 27 Paesi.

Il Corporate Sustainability Assessment (CSA) annuale di Robeco Sam rappresenta per le imprese un approfondito audit che ne evidenzia la preparazione a misurarsi con i grandi trend della sostenibilità e costituisce per gli investitori un segnale della capacità di creazione di valore anche nel medio-lungo termine.

Oltre alla presenza nel DJSI, Terna è inclusa negli indici internazionali di sostenibilità Bloomberg GEI, Euronext (World, Europe e Eurozone), FTSE4Good (Global e Europe), STOXX® ESG (Global, Environmental, Social e Governance), STOXX® Low Carbon, ECPI, ESI (Ethibel Sustainability Index, MSCI, United Nations Global Compact (“GC100”).


Dalla plastica monouso alle emissioni obbligazionarie “verdi”
La rivoluzione di Terna partita dagli uffici e arrivata ai mercati

I galloni della sostenibilità si guadagnano sul campo, con atti concreti volti a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane. Terna è ormai costantemente impegnata in una rivoluzione verde che, come confermato dall’agenzia svizzera di rating di sostenibilità Robeco Sam, la vede leader tra le aziende del Pianeta.

E, come si sa, le grandi rivoluzioni iniziano dal basso, coinvolgendo dal primo all’ultimo dipendente. Per questo, ormai quasi un anno fa, il Gruppo che gestisce la Rete elettrica nazionale ha lanciato il progetto “Plastic free”, un programma ambizioso che ha portato a eliminare la plastica monouso all’interno della sede romana di via Galbani e da lì si estenderà ora, a macchia d’olio, in tutte le altre sedi disseminate lungo lo Stivale. L’obiettivo è tagliare in un anno oltre 120 mila bottiglie di acqua, 125 mila bicchieri di plastica, “risparmiando” l’ambiente di 4 tonnellate di rifiuti e circa 13.500 kg di anidride carbonica.

Da diversi mesi, nei locali di Terna, nelle mense e nei bar, sono spariti i contenitori di plastica, rimpiazzati da erogatori d’acqua naturale e minerale, calda e fredda. Le “armi” di questa rivoluzione sono circa 700 bottiglie termiche, fornite dall’azienda ai dipendenti con le loro iniziali incise sul tappo.

Un importante progetto ispirato al modello dell’economia circolare, fondato sui principi del riduci-riusa-ricicla, volto alla sostenibilità, valore da sempre promosso dal Gruppo in ogni suo ambito di attività. Una mission perseguibile anche grazie all’impegno attivo dei singoli lavoratori che, in prima persona, sono diventati gli attori di un processo di cambiamento che, all’interno dell’azienda, si fonda anche sulla raccolta differenziata: i cestini per la carta, presso le singole postazioni, sono stati sostituiti da un unico raccoglitore posizionato all’interno degli uffici. Inoltre, sono stati organizzati appositi punti di raccolta in tutti i piani dell’edificio per i residui rifiuti di plastica, carta, umido e indifferenziato.

Un cambiamento che fa bene al futuro, un modo di pensare differente che Terna vuole estendere anche agli investitori. E, in questa direzione, nei mesi scorsi la società ha lanciato un’emissione obbligazionaria green in Euro destinata a investitori istituzionali. L’emissione, che ha ottenuto grande favore da parte del mercato con una richiesta di circa 7 volte l’offerta, è stata realizzata nell’ambito del proprio Programma Euro Medium Term Notes (EMTN) da Euro 8.000.000.000, a cui è stato attribuito un rating “BBB+” da Standard and Poor’s, “(P)Baa2” da Moody’s e “BBB+” da Fitch e ammonta a 500 milioni di Euro.

Il green bond ha una durata pari a 7 anni e scadenza in data 10 aprile 2026, pagherà una cedola pari all’1,000%, sarà emesso a un prezzo pari a 99,886%, con uno spread di 78 punti base rispetto al midswap e uno spread indicativo più basso di circa 100 bps rispetto al Btp di pari durata. Il costo effettivo per Terna dell’emissione risulta, quindi, pari a 1,02% rispetto a un costo medio complessivo del debito consolidato di Piano pari all’1,6%.

I proventi netti dell’emissione saranno utilizzati per finanziare i c.d. eligible green projects della società, individuati o da individuare in conformità ai c.d. “Green Bond Principles 2018” pubblicati dall’ICMA – International Capital Market Association.

Infine, lo scorso 23 aprile, Terna ha sottoscritto una ESG linked Revolving Credit Facility di back-up, nella forma di una linea “committed” (la “Linea di Credito Rotativa”) per un ammontare complessivo di 1,5 miliardi di euro con un pool di banche formato da Banca IMI, BNP Paribas, Cassa Depositi e Prestiti e UniCredit in qualità di Bookrunner e Joint Mandated Lead Arranger e Santander e SMBC in qualità di Joint Mandated Lead Arranger.

Si tratta di una “revolving credit facility” (la seconda operazione di questo tipo per Terna) che rafforza l’integrazione degli obiettivi di sostenibilità nella strategia di business dell’azienda attraverso un meccanismo di premio/penalità legato al raggiungimento di specifici obiettivi ambientali, sociali e di governance (“ESG”). Questa operazione avrà una durata di 5 anni e l’ammontare a disposizione sarà utilizzabile per esigenze di gestione ordinaria. Il tasso d’interesse è indicizzato all’Euribor maggiorato di un margine iniziale pari a 0,65% (variabile tra un minimo di 0,60% e un massimo di 1,45% a seconda del rating di Terna).

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