Etna Doc, Lunetta, Iscrizioni nuovi vigneti bloccate per tre anni - QdS

Etna Doc, Lunetta, Iscrizioni nuovi vigneti bloccate per tre anni

Gabriele DAmico

Etna Doc, Lunetta, Iscrizioni nuovi vigneti bloccate per tre anni

lunedì 25 Gennaio 2021

Per il direttore dell'Etna Doc gli aiuti messi in campo dallo Stato durante la pandemia non sono stati sufficienti. Adesso sospesa iscrizione nuovi vigneti per 3 anni

Ambizione, senso di responsabilità e valorizzazione del territorio. Questi i punti cardine del Consorzio Etna Doc che dal 1994 tutela i vini prodotti nell’area del vulcano attivo più alto d’Europa. Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio, spiega – in un’intervista esclusiva rilasciata al QdS – le difficoltà del settore vitivinicolo durante la pandemia. Ma anche la soddisfazione per il “per il forte e veloce recupero” vissuto nella stagione estiva. Una nota positiva che lascia sperare nel futuro con rinnovato ottimismo, ma che invita comunque alla prudenza data l’incertezza dei numeri attuali relativi ai contagi e le misure restrittive ancora in atto.

Direttore, durante i mesi più duri, a livello commerciale ha reso di più il mercato interno o quello dell’export?

“Nei mesi del lockdown, essendo chiusi ristoranti, enoteche e pub, il mercato si è praticamente fermato. I punti vendita hanno consumato le scorte che avevano in magazzino. Si è fermato tutto prima nel mercato italiano e poi anche negli Usa e nel resto del mondo”.

Come consorzio avete lavorato durante il lockdown oppure avete subito un fermo?

“Il consorzio lavora sempre, perché ha una serie di adempimenti ministeriali che non possono fermarsi. A un’assemblea di luglio, solo per la vendemmia 2020, abbiamo ridotto la resa massima che uno può produrre da un ettaro di vigneto per l’Etna rosso a 70 quintali per ettaro. È 90 quintali da disciplinare, ma solo per la vendemmia abbiamo attuato questa riduzione di produzione per contenere una super produzione e per migliorare ancora la qualità. Abbiamo anche sospeso l’iscrizione di nuovi vigneti alla Doc Etna per tre anni. Questo per contenere un po’ la crescita e farla andare di pari passo con il mercato”.

La pandemia ci ha costretto a rivoluzionare il nostro approccio con il digitale, voi come vi siete mossi in questo campo?

“Come tutti ci siamo molto approcciato al digitale. Per esempio abbiamo fatto dei web testing con giornalisti. Abbiamo inviato dei vini e un esperto sommelier li ha guidati in una degustazione online. Ha avuto un grande successo ed è stato apprezzato. Ci siamo adeguati anche in questo modo visto che non abbiamo potuto fare le nostre attività promozionali previste (il Vineitaly, l’Etnadays) e ci siamo rivolti a questi web testing online”.

Dalle istituzioni avete ricevuto qualche aiuto?

“Gli aiuti non hanno interessato assolutamente la Doc Etna. In altre aree della Sicilia ci sono state misure come la vendemmia verde, degli aiuti a coloro i quali viene distrutto il raccolto, oppure la riduzione della resa pagata con dei contributi. Tutti interventi di cui il nostro territorio non ha beneficiato, perché gli aiuti sono troppo bassi per i nostri vini. Perché l’etna ha un valore molto più alto di tutte le altre Doc siciliane. Quindi erano degli aiuti troppo bassi per spingere i produttori a fare vendemmia verde o riduzione della resa. Non ne sarebbe assolutamente valsa la pena, si sarebbe perso di più”.

Come consorzio che tipo di aiuti avreste voluto?

“Noi avevamo fatto una proposta per degli aiuti alle aziende per lo stoccaggio del vino già pronto. Molte piccole e medie cantine avevano le cantine già piene. Inoltre, avremmo voluto una liquidità più veloce e immediata alle imprese. Perché alla fine la crisi è proprio la mancanza di liquidità, difficoltà in cui sono entrate molte aziende. La cassa integrazione ha aiutato, ma non è stato uno strumento che ha risolto i problemi”.

Dal punto di vista della produzione come è andata quest’anno?

“Abbiamo avuto una buona produzione, con un quantitativo in media con le annate passate. La qualità è stata veramente ottima perché abbiamo avuto un’estate senza picchi di caldo e senza sbalzi di temperatura particolari, quindi c’è stata una maturazione graduale e lenta. Almeno questo, il 2020, ce l’ha dato”.

Quali sono i progetti e le prospettive per l’immediato futuro?

“Noi come consorzio abbiamo già confermato la presenza al Prowein a Düsseldorf a marzo 2021 e al Wineitaly ad aprile, e stiamo programmando il nostro evento annuale sull’Etna, l’Etnaday. Stiamo programmando il 2021 sperando che tutto si possa fare. I nostri progetti sono essenzialmente promozionali. Le nostre attività continuano, non possiamo fermarci, il consorzio non può permettersi di fermarsi. Inoltre, non abbiamo l’attività di vigilanza sui vini che compete al consorzio. Devo dire che fino ad adesso non abbiamo riscontrato grosse irregolarità sui vini Doc Etna. Questo vuol dire che i controlli funzionano e c’è una coscienza generalizzata di serietà da parte dei produttori”.

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