Fase 3, il premier Conte, preparo piano concreto per correre - QdS

Fase 3, il premier Conte, preparo piano concreto per correre

redazione web

Fase 3, il premier Conte, preparo piano concreto per correre

giovedì 11 Giugno 2020

Salvini e Meloni impongono a Berlusconi il no agli stati generali. Crimi, "la destra prima chiede il confronto e poi si sottrae". Il Premier sull'ipotesi di una sua lista, "è assurdo, non faccio un partito". Pressing per nuovo deficit

Ha promesso un “piano concreto per correre”, il premier Giuseppe Conte, provando a sminare gli stati generali, dopo gli attriti nella maggioranza: nega di volersi creare un partito, parla di “condivisione”, invita Vittorio Colao ma derubrica a “buono” il suo lavoro e dice che le critiche “ci stanno”.

Ma sull’incontro sono stati sparsi veleni: si inizia sabato e non venerdì perché Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno imposto a Silvio Berlusconi di non partecipare alla riunione di Villa Pamphili con la scusa – per la verità persino un po’ ridicola – della sede “non istituzionale”.

“Si convinceranno che Villa Pamphili è una sede istituzionale”, ha ribattuto il Premier, persuaso che il forfait sia per l’opposizione difficilmente sostenibile.

Crimi, chiedono confronti e poi si sottraggono

Molto più duro il capo politico del M5s Vito Crimi, che ha stigmatizzato come Salvini e Meloni prima chiedano i confronti e poi si sottraggano: “ogni volta che c’è da mettersi seduti a un tavolo per fare proposte concrete e realizzabili unitariamente, il centrodestra si sottrae e preferisce fare quello che ‘mi si nota di più se vengo o se non vengo’?”.

Il dossier ripartenza, dunque, è assai complesso da dipanare.

Non passerelle ma fatti concreti

Ma a chi, da destra, lo accusa di fare passerelle, Conte ha spiegato: “Con i ministri e i capigruppo di maggioranza, che vedrò nelle prossime ore, prepariamo proposte concrete e condivise. A livello europeo hanno molto apprezzato la predisposizione a elaborare il piano e il fatto che ci siamo messi subito al lavoro per progetti che fanno bene e che ci faranno correre”.

Si va dal reshoring di competenza del ministro dello Sviluppo economico, a una sorta di business school pubblica proposta dalla ministra della Pubblica amministrazione.

Troveranno spazio anche alcune idee della task force di Colao, che lunedì mattina aprirà i tavoli di lavoro illustrando il suo piano: “Ha fatto un buon lavoro, alcune critiche sono normali”, ha dichiarato Conte, annunciando per sabato una giornata di confronto con gli interlocutori internazionali, sulle sfide economiche in un contesto più ampio: gli ospiti vanno da Christine Lagarde (Bce) a Cristalina Georgieva (Fmi), da Ursula Von Der Leyen e Paolo Gentiloni (Commissione), a David Sassoli (Parlamento Ue). Potrebbe esserci anche Visco.

Da Pd e M5s pressing sul deficit

Intanto, da Pd e M5s già parte il pressing per un nuovo decreto in deficit, entro gli inizi di luglio, da almeno dieci miliardi per dare sostegno a settori come Scuola, Comuni e Piccole e medie imprese.

“Dobbiamo essere pronti a intervenire”, ha detto il Presidente del Consiglio.

E il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha spiegato che bisognerà aumentare le risorse al fondo di garanzia sui prestiti e promette cassa integrazione “finchè serve: venerdì ci aspettiamo che gli arretrati vengano pagati”.

In maggioranza già si discute del possibile nuovo scostamento di bilancio per fare un nuovo decreto in deficit. Servono, come detto, tra gli otto e i dieci miliardi, secondo Laura Castelli, per aiutare i settori più in crisi e i Comuni, che avevano chiesto tre miliardi aggiuntivi.

“E’ necessario dare altre risposte”, ha concordato dal Pd Fabio Melilli.

Frenata da Iv, con Luigi Marattin che ha chiesto una programmazione dell’ulteriore deficit per non andare avanti di scostamento in scostamento, da qui a fine anno.

Conte ha predicato prudenza: bisogna prima vedere l’impatto delle misure già adottate.

Ma ha aggiunto che il governo è pronto a “fare di tutto” nei limiti del bilancio. E secondo alcune fonti di maggioranza serviranno ben più di dieci miliardi, ma bisogna discuterne con l’Ue e reperire le risorse necessarie sul mercato. Di qui anche la prudenza di Gualtieri.

Il nodo della Salute

Un settore sembra destinato a restare fuori dagli stati generali dell’economia è quello della Salute.

Neanche la task force di Colao, del resto, ha affrontato il tema. Un sostegno corposo al sistema sanitario pubblico resta un dossier aperto e prioritario, spiegano dal governo. Ma fa capitolo a sé. Così come capitolo a sé potrebbero essere le risorse, quei trentasei miliardi di euro del Mes che dividono la maggioranza ma dal quale secondo il governatore di Bankitalia non derivano “rischi”, sebbene non sia “una manna”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017