Governo, siamo alle prove tecniche di crisi - QdS

Governo, siamo alle prove tecniche di crisi

redazione

Governo, siamo alle prove tecniche di crisi

giovedì 08 Agosto 2019

Salvini dopo la bocciatura della mozione grillina sulla Tav, dice "Inutile andare avanti". E potrebbe chiedere le teste di Toninelli, Giulia Grillo, Trenta, Costa e Tria. Altrimenti elezioni già in ottobre. Vertice a Palazzo Chigi tra premier e vice

Tensione alle stelle nella maggioranza dopo lo stop alla mozione dei cinquestelle contro la Tav.

A Palazzo Chigi ieri sera si è tenuto un colloquio tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il capo della Lega Nord, ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, che subito dopo, in un comizio a Sabaudia ha parlato apertamente di andare al voto: “Non mi interessano i rimpasti, se le cose non si possono fare è inutile andare avanti”.

Quanto bastava per far cancellare al premier la conferenza stampa di oggi prevista per fare il punto della situazione prima della pausa estiva.

Che le prove tecniche di crisi siano ormai avviate lo dimostra il fatto che l’altro vicepremier, il capo politico grillino Luigi Di Maio, abbia annullato per oggi tutti gli impegni.

E nel colloquio con Conte il leader leghista avrebbe posto le proprie condizione per andare avanti: una rivoluzione nel governo, con nomi nuovi e un “contratto” rivisto e corretto in salsa leghista.

E ha dato anche un termine, all'”Avvocato del popolo”, Salvini: lunedì.

Nel tardo pomeriggio un vertice a Palazzo Chigi tra Conte, Salvini e Di Maio, mentre il presidente della Camera Roberto Fico è salito al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Con il Capo dello Stato il premier Conte aveva avuto un colloquio in mattinata, ma, rientrando a Palazzo Chigi, non aveva risposto alle domande dei cronisti.

Secondo indiscrezioni non si sarebbe ancora parlato di apertura di crisi e di dimissioni del premier, ma è stata fatta trapelare una possibile data per le prossime elezioni: il 13 ottobre.

E di ottobre aveva già parlato ieri Salvini, mentre oggi fonti della Lega hanno fatto sapere di essere contrari a ogni ipotesi di rimpasto, in qualsiasi forma.

In una nota ufficiale della Lega si legge: “L’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli italiani con nuove elezioni”.

Ma il M5s vuole chiarezza: “La nota della Lega è incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare. Siano chiari”.

L’impressione forte è che non ci sarà alcuna manovra economica da “separati in casa”, ma o Salvini prende in mano tutto, o manda il governo a catafascio puntando a elezioni forse già in ottobre.

Le richieste del leader della Lega sono ormai note: sostituzione del ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, bocciato in Aula dal sì alla Tav, e poi della catanese Giulia Grillo, della “nemica” Elisabetta Trenta e di Sergio Costa.

Ma potrebbe chiedere anche di sostituire il ministro Giovanni Tria, mostratosi troppo sensibile alle regole di bilancio Ue.

Prove tecniche di dittatura, secondo alcuni ambienti grillini.

Un’assemblea dei senatori M5S è convocata per questo pomeriggio e precederà l’assemblea congiunta delle 21 con il capo politico Luigi Di Maio.

La tensione nel Movimento è altissima per le critiche della base sui comportamenti del M5s sul cosiddetto Decreto sicurezza bis e soprattutto sulla Tav.

Persino Beppe Grillo è stato costretto a intervenire replicando, via Facebook, al leader No Tav Alberto Perino, che ha accusato i grillini di tradimento: “Tradire significa qualcosa come passare dalla parte dell’avversario. Non avere la forza numerica per bloccare l’inutile piramide non significa essersi schierati dalla parte di chi la sostiene”.

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