La Regione Siciliana manifesta la vicinanza a Israele per gli attacchi da Hamas. Nel frattempo la situazione diventa sempre più tesa al confine con il Libano.
La Regione Siciliana si schiera a favore di Israele nel conflitto contro Hamas – organizzazione paramilitare palestinese e fondamentalista islamica – e decide di illuminare i palazzi regionali con la bandiera israeliana.
Regione Siciliana si schiera con Israele
“In segno di solidarietà con il popolo israeliano, colpito dai massicci attacchi delle milizie di Hamas, la facciata principale di Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione Siciliana, questa sera, a partire dal tramonto, sarà illuminata con la bandiera dello stato di Israele”. Questo si legge nella breve nota inviata dalla Regione.
La Sicilia, come l’Italia e più in generale i Paesi del cosiddetto mondo occidentale, esprime quindi solidarietà al popolo di Israele. A sostenere la fazione opposta, quella di Hamas, invece, c’è l’Iran. L’ayatollah si sarebbe perfino congratulato per gli attacchi a sorpresa dello scorso sabato, che hanno portato alla morte più di 700 persone solo tra gli israeliani.
Gli ultimi aggiornamenti sulla guerra
Il terreno di scontro tra Hamas e Israele al momento è quella terra che non ha mai trovato pace, eternamente divisa e intrisa di sangue: si tratta della Striscia di Gaza. Israele avrebbe già dichiarato lo Stato di guerra e nella notte avrebbe attaccato alcuni obiettivi sensibili di Hamas.
Tuttavia, l’escalation di violenza sembra destinata a proseguire. Sarebbero tra gli 800 e i mille i militanti di Hamas entrati nei confini israeliani. Per questo l’operazione contro Hamas potrebbe richiedere “più tempo del previsto”. “Ci vuole più tempo di quanto ci aspettassimo per riportare le cose in una posizione difensiva e di sicurezza”, ha affermato Hagari. Nel frattempo, sembrano confermati i raid aerei di Israele in Libano: un gesto che potrebbe inasprire ancora di più il conflitto.
Nel frattempo l’Italia mantiene alta l’attenzione, non solo per le possibili ripercussioni della guerra nell’area mediterranea, ma anche per i rischi per la comunità italiana in Israele. A tal proposito, il ministro Tajani ha dichiarato: “Al lavoro per cercare di aiutare i connazionali bloccati in Israele a rientrare in Italia. La loro sicurezza è la priorità più assoluta del Governo”.
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