Regolamento Ue ed economia siciliana: "guerra del sale" in vista

Il Regolamento Ue minaccia l’economia siciliana: “guerra del sale” all’orizzonte

web-mt

Il Regolamento Ue minaccia l’economia siciliana: “guerra del sale” all’orizzonte

Melania Tanteri  |
mercoledì 01 Marzo 2023

L'allarme dell'eurodeputato Corrao e le mosse di Confagricoltura.

Una’ipotesi che, se concretizzata, potrebbe causare gravi danni all’economia siciliana e al Trapanese in particolare. La possibilità che l’Unione europea possa modificare il Regolamento sul sale spaventa produttori e consumatori. La norma, associata a quella nazionale che vieta la molitura del grano con i mulini a pietra, potrebbero dinque dare una mazzata a due produzioni fondamentali per l’Isola.

L’allarme dell’Eurodeputato

A lanciare l’allarme è l’eurodeputato siciliano Ignazio Corrao dei Greens europei. “Una modifica al Regolamento UE sul biologico, potrebbe escludere il sale marino, così come una norma nazionale che discrimina i mulini a pietra dal mercato della semola di grano duro: Lollobrigida faccia in fretta, così si danneggia cultura, produzione e tradizione”, sostiene.

Sale e grani: in pericolo l’oro di Sicilia

L’idea di piegare la macinazione del grano con i forni a pietra ma soprattutto quella di non considerare biologico il sale marino potrebbe danneggiare gravemente alcune dei baluardi dell’economia siciliana. Il sale marino, tra le principali attività della Sicilia occidentale, e la macinatura dei grani antichi – di cui la Sicilia è scrigno, avendone ben 27 varietà. Per questo, Corrao sollecita il ministro Lollobrigida affinché difenda le produzioni autoctone, come d’altronde da denominazione del ministero che guida.

Sale: Corrao sollecita il Ministro

“La norma che rende i mulini a pietra ‘illegali’ e il futuro Regolamento UE sul sale biologico, rappresentano due grandi minacce per le produzioni del Sud – continua l’esponente politico. Visto la scelta di aggiungere le parole “sovranità alimentare” al ministero dell’agricoltura, mi aspetto dal ministro Lollobrigida che agisca sia per affrontare il consumo domestico di prodotti alimentari importati e di bassa qualità, che per difendere e rendere competitive le produzioni italiane”.

La “guerra del sale”

Corrao parla di “Assurdità di un Regolamento UE sul sale bio che, se la Commissione Europea dovesse approvare, penalizzerebbe le nostre produzioni di sale marino d’eccellenza”. “Un’opportunità – continua – che rischia di trasformarsi in un’esclusione inaccettabile del nostro sale marino dalla certificazione bio, a favore di produzioni più energivore e impattanti”

Grani antichi a “rischio”

L’eurodeputato ha sollevato al ministro anche “il problema dei mulini a pietra, che una vecchia norma del 1967 sta ostacolando, impedendogli di lavorare il grano duro, che è il grano più diffuso in meridione e ottenuto dai grani antichi. Per questo ho chiesto a Lollobrigida di attivarsi immediatamente per un intervento legislativo che apra alle opportunità imprenditoriali e nuovi posti di lavoro sul fronte dei mulini a pietra, e per una posizione chiara e decisa a difesa dei nostri produttori di sale marino”.

Confagricoltura in difesa di sale e grano

“Due questioni cruciali”, come le definisce Corrao, in difesa delle quali scenda in campo anche Confagricoltura che, attraverso il vicepresidente nazionale, il sicilianissimo sandro Gambuzza, sottolinea la volontà di “salvare” le due produzioni. Per quanto riguarda il sale, l’idea è quella di farlo rientrare nelle produzioni agricole. “E’ un’iniziativa che stiamo portando avanti – conferma Gambuzza – per considerare le saline come attività agricole con funzione meramente alimentare. Una battaglia che non riguyarda solo la Sicilia ma anche altre regioni e che stiamo portando avanti – continua – per proteggere uno dei beni della Sicilia”. Insieme ai grani antichi, per cui Gambuzza assicura: “Rappresentano la base della dieta mediterranea – spiega – diventata patrimonio immatertiale dell’Unesco. Per questo, continueremo a difenderla con ogni mezzo”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017