Isole Eolie, fallita la gara per i trasporti, il punto con Federalberghi - QdS

Isole Eolie, fallita la gara per i trasporti, il punto con Federalberghi

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Isole Eolie, fallita la gara per i trasporti, il punto con Federalberghi

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sabato 18 Dicembre 2021

Federalberghi Isole Eolie, Del Bono: “Attendevamo da cinque anni i nuovi bandi per migliorare l’assetto attuale, ora i tempi si allungano”

Sulla scorta di un generale malcontento, dovuto al generale clima di incertezza che aleggia sulla questione, abbiamo interpellato Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie. Il numero uno dell’organizzazione, infatti, ha espresso ai microfoni del QdS le sue preoccupazioni per un tira e molla tra armatori e Regione Sicilia che potrebbe svantaggiare gli interessi di cittadini e attività turistiche del territorio e, allo stesso tempo, rimane sordo alle richieste dei soggetti coinvolti su questioni “vecchie” e “nuove”.

Presidente Del Bono, dopo il fallimento della gara della Regione per il trasporto delle Isole minori, Lei ha criticato il mancato ascolto dei territori interessati da parte dell’amministrazione regionale. Quali sono le vostre richieste e proposte?

“La nostra richiesta è molto semplice: dare la possibilità agli stakeholder (Pubbliche amministrazioni locali e partecipanti al tavolo delle consultazioni) di essere ascoltati in modo adeguato così come per altro previsto dalle procedure. Siamo, infatti, convinti di poter evidenziare una serie di inefficienze come anche delle opportunità che in atto non sono soddisfatte dai capitolati di gara. Nelle lettere delle associazioni come anche in quelle dei sindaci sono infatti state evidenziate numerose criticità e, nel dettaglio: carenze nella copertura di alcune tratte in determinate fasce orarie, mancata ottimizzazione delle miglia disponibili, inspiegabili sprechi di miglia su tratte mai richieste (si veda la Cefalù-Eolie) ed anzi palesemente e a più riprese rifiutate dalle comunità locali, omissione di alcuni scali importanti su determinate tratte, rischi connessi al ricovero notturno dei mezzi su scali non idonei, mancata previsione dei tempi necessari per operazioni di bunkeraggio, imbarco/sbarco passeggeri, riduzione dei giorni di effettuazione delle corse su alcune tratte strategiche, mancata previsione di penali adeguate come del sistema di recupero delle corse, assenza di un adeguato sistema di monitoraggio, mancata previsione del mezzo di riserva per i collegamenti veloci, mancata previsione di adeguate agevolazioni per determinate fasce di utenza e, infine, utilizzo del Piano economico finanziario (Pef) come sterile meccanismo di salvaguardia della spesa ma non anche di ottimizzazione della stessa rispetto alle miglia disponibili e alla qualità dei servizi effettivamente resi.

Secondo Lei quali sono i motivi che hanno portato le imprese a disertare il bando? Come potrebbe essere migliorato?

“Evidentemente, anche le compagnie di navigazione non si sentono garantite o si trovano impossibilitate a partecipare o sperano di poter ottenere di più. Una cosa, comunque, alcuni rischi e alcune inefficienze possono essere rimosse a costo zero. Ad esempio sul versante dei mezzi veloci i ricoveri notturni nelle isole di Alicudi e Stromboli, soprattutto nei periodi invernali, sono improponibili. Per quanto riguarda le navi ro-ro invece penso che l’ostacolo principale sia rappresentato all’età massima del naviglio richiesta dal bando. Per entrambi i bandi (mezzi veloci e navi r- ro) in ogni caso, probabilmente un miglior ascolto degli addetti ai lavori potrebbe giovare nella stesura dei nuovi capitolati di gara. Questo non può e non deve significare cucire la gara addosso ad armatori già individuati ma ricercare la massima efficienza sulla base delle risorse disponibili con l’obiettivo principale di migliorare la qualità dei servizi e la mobilità da e verso le isole minori”.

Come giudicate l’attuale servizio di trasporto? Ritenete che vi sia una reale esigenza di svecchiare la flotta delle navi?

“Le maggiori lamentele connesse al trasporto sono legate alla sospensione delle corse nei periodi di media e bassa stagione. In questi casi gli isolani si sentono ostaggio delle compagnie di navigazione e vi è la convinzione da parte di molti che in alcuni casi le sospensioni non siano giustificate dalle reali condizioni meteomarine. A tal fine, con l’obiettivo di tentare di fugare ogni dubbio avevamo chiesto un sistema di monitoraggio e un meccanismo economico che incentivasse l’effettuazione delle corse o che scoraggiasse il più possibile le mancate partenze. Purtroppo nei nuovi bandi non c’è traccia di tutto questo. L’età della flotta delle navi è sicuramente avanzata e andrebbe svecchiata con maggiore celerità rispetto a quanto previsto. Bisogna comunque anche fare i conti con i tempi della cantieristica navale e alla difficoltà di reperire del naviglio adeguato ai nostri porti. Ciò non toglie che sia lo Stato quanto la Regione e gli armatori dovrebbero fare molto di più per svecchiare la flotta e migliorare la qualità del naviglio e dei servizi a bordo. Va anche sottolineato che l’anzianità del naviglio è spesso collegata alla capacità dello stesso di navigare con condizioni meteomarine meno favorevoli”.

Temete che questo clima di incertezza possa arrecare un danno al turismo delle Isole?

“In questo momento i servizi sono stati prorogati e quindi questo pericolo dovrebbe essere scongiurato. Certo è che attendevamo da cinque anni i nuovi bandi per poter migliorare l’assetto attuale e ottimizzare le risorse disponibili, mentre adesso i tempi si allungano e l’Assessorato – nonostante la richiesta di ben 31 associazioni e di tutte le pubbliche amministrazioni locali – non sembra ancora incline ad ascoltare adeguatamente gli stakeholder”.

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