Manovra 2024, misure governo Meloni per lavoratori e famiglie

Manovra 2024, le misure del governo Meloni per lavoratori e famiglie

Stefano Scibilia

Manovra 2024, le misure del governo Meloni per lavoratori e famiglie

Stefano Scibilia  |
lunedì 05 Febbraio 2024

Tra i provvedimenti la conferma del taglio al cuneo fiscale e la riduzione a tre aliquote nella riforma Irpef

La riforma Irpef e la conferma del taglio al cuneo fiscale sono solamente alcuni dei procedimenti inseriti all’interno della Manovra economica emanata dal governo Meloni per il 2024, dove sono previsti diversi cambiamenti nella busta paga dei lavoratori dipendenti. Si è parlato della detassazione del lavoro straordinario e notturno nel settore del turismo e della ristorazione, ma anche del taglio dei contributi nei confronti delle madri con due o più figli. Di seguito le misure principali.

Conferma del taglio del cuneo fiscale

Nello specifico il taglio del cuneo fiscale prevede un abbassamento dei contributi da versare in busta paga, portando così ad un aumento dello stipendio mensile di circa 100 euro a testa: si tratta dunque di una riduzione di sette punti per chi ha un reddito fino a 25mila euro lordi all’anno, e di sei punti per chi prende tra i 25mila e i 35mila euro.

Il taglio del cuneo fiscale era già in vigore nelle manovre precedenti, motivo per cui i dipendenti interessati da questa riforma non vedranno, almeno per tutto il 2024, sostanziali cambiamenti sui loro stipendi netti

Con la riforma Irpef vantaggi sugli stipendi alti

La riforma Irpef presente all’interno della Manovra economica emanata dal governo Meloni prevede una riduzione delle aliquote, che di fatto sono le percentuali di reddito, del patrimonio o del valore imponibile, in base alla quale si determina l’imposta dovuta.

La manovra prevede dunque l’applicazione di tre aliquote:

  • 23% per gli stipendi annuai fino a 28mila euro
  • 5% per gli stipendi annuali tra 28mila e 50mila euro
  • 43% sopra i 50mila euro annuali di reddito

Tale provvedimento porta dunque ad un risparmio del 2% per chi guadagna più di 15mila euro all’anno. Chi invece percepisce uno stipendio annuale tra 28mila e 50mila euro risparmierà 260 euro all’anno di Irpef.

Le misure destinate alle famiglie

Nella Manovra economica varata dal governo Meloni sono presenti alcune misure rivolte esclusivamente ai genitori. Dal corrente mese di febbraio entra in vigore il taglio dei contributi per le lavoratrici dipendenti con due o più figli (in questa categoria però non rientrano le lavoratrici domestiche). Il taglio totale dei contributi vale fino a un massimo di 3mila euro all’anno, e rimarrà in vigore fino a quando il figlio più piccolo non avrà compiuto dieci anni di età.

Ulteriore intervento destinato ai genitori è quello del congedo parentale, ovvero un periodo di astensione facoltativo dal lavoro, concesso ai lavoratori e alle lavoratrici per prendersi cura del proprio figlio nei suoi primi anni di vita e soddisfarne i bisogni affettivi e relazionali. In questo caso i primi due mesi facoltativi saranno retribuiti all’80%, ma dal 2025 il secondo mese scenderà al 60%, mentre il primo rimarrà invariato. Tutti gli altri mesi, invece, avranno un’indennità pari al 30%, come avviene già oggi.

Le misure sulla busta paga e il fringe benefit

Sono previsti dei premi di produttività collettivi, destinati ad avere una tassazione ridotta al 5% per quest’anno, così come avveniva in quello passato. I fringe benefit costituiscono elementi remunerativi complementari alla retribuzione principale e consistono nella concessione in uso di beni e servizi da parte del datore di lavoro a favore dei lavoratori. Nel 2024 avranno un tetto rialzato a 2mila euro all’anno per i dipendenti con figli fiscalmente a carico, e a mille euro all’anno per questi dipendenti senza figli.

Incentivi per chi assume a tempo indeterminato

Nella Manovra economica varata dal governo Meloni è prevista una detrazione pari al 120% del costo del lavoro per quei datori che assumono dipendenti a tempo indeterminato, mentre i lavoratori nel campo turistico, ricettivo, termale e della ristorazione vedranno una detassazione del lavoro notturno e degli straordinari festivi, così come accaduto la scorsa estate, mentre chi lavora nei turni di notte o straordinari potrà ricevere un trattamento integrativo, completamente detassato, che varrà il 15% della retribuzione lorda.

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