Misterbianco, maltrattamenti all'ex convivente: un arresto - QdS

La gelosia ossessiva e le offese all’ex, da “zingara” a “morte di fame”: scatta l’arresto

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La gelosia ossessiva e le offese all’ex, da “zingara” a “morte di fame”: scatta l’arresto

Redazione  |
sabato 04 Marzo 2023

Dalle minacce di morte alle chiamate continue: una storia di violenza sulle donne dalla provincia di Catania.

La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nell’ambito di indagini a carico di un 38enne catanese indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori ai danni dell’ex convivente, ha richiesto e ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari, eseguita dai carabinieri di Misterbianco.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio dell’indagato, hanno fatto luce sulle condotte abituali e reiterate dell’uomo nei confronti dell’ex convivente.

Maltrattamenti all’ex convivente, arresto a Misterbianco

Da marzo 2020 a novembre 2022 la donna avrebbe subìto maltrattamenti vari e violenze come vessazioni psicologiche, denigrazioni e minacce gravi.

Il rapporto di convivenza tra i due, dal quale erano nate due figlie, sarebbe stato caratterizzato da manifestazioni ossessive di morbosa gelosia da parte del 38enne con continue accuse di tradimento e di controllo delle uscite della donna, nonché ripetute espressioni denigratorie e offensive.

La decisione della donna, presa nel marzo 2020, di interrompere la relazione sentimentale, avrebbe scatenato una vera e propria “caccia” da parte del 38enne nei suoi confronti, a partire dalle numerose incursioni sotto casa della madre dell’ex per tentare di riallacciare il rapporto sentimentale e dalla ferma intimazione del divieto di non frequentare altri uomini.

Esasperata da tali continui maltrattamenti e atti persecutori, la donna – a fine marzo 2020 – aveva denunciato il 38enne. Dopo la denuncia i due avrebbero nuovamente convissuto, seppur per brevi periodi, vivendo momenti di tranquillità alternati con periodi in cui la donna sarebbe stata destinataria di molestie reiterate da parte dell’uomo, con telefonate ed sms dal contenuto offensivo e intimidatorio.

Tuttavia, puntualmente, sarebbe riemersa l’indole ossessiva del 38enne il quale avrebbe continuato ad apostrofare la donna con parole volgari ed offensive: ”zingara, morta di fame”, a minacciarla di morte e a presentarsi a casa sua danneggiando, peraltro, il pulsante del citofono bruciandolo con un accendino.

La convocazione della donna, fissata per il mese di febbraio 2023, per rendere testimonianza in Tribunale, avrebbe spinto il 38enne a rivolgerle minacce di morte qualora avesse deciso di presentarsi davanti al giudice. Fortemente turbata da tali minacce la donna aveva deciso di non presentarsi all’udienza. Il 38enne, in quell’occasione, l’avrebbe anche incoraggiata a presentarsi “tranquillamente” ma con la minaccia velata e la sfida a farlo prospettando gravi ritorsioni gravi.

Immagine di repertorio

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