Omicidio Gaetano Menzo a Enna, figlio: "Legittima difesa" - QdS

Imprenditore ucciso a coltellate in casa, il figlio indagato: “Ho agito per difendermi”

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Imprenditore ucciso a coltellate in casa, il figlio indagato: “Ho agito per difendermi”

Redazione  |
giovedì 25 Gennaio 2024

Proseguono le indagini sull'omicidio di Enna: ecco le prime rivelazioni del figlio 22enne della vittima agli inquirenti.

L’omicidio di Gaetano Menzo è stato per legittima difesa? Questa è la domanda al centro dell’interesse degli inquirenti che indagano sul caso dell’imprenditore assassinato nella sua abitazione nel centro storico di Enna.

Per il delitto è indagato il figlio 22enne, arrestato nelle scorse ore e già sottoposto a interrogatorio da parte delle forze dell’ordine.

Omicidio Gaetano Menzo, il figlio parla di “legittima difesa”

Dalle prime indagini è emerso che il delitto sarebbe avvenuto al culmine di una violenta lite tra padre e figlio, forse per questioni di natura economica. Al culmine della discussione, il 22enne avrebbe accoltellato il padre e poi si sarebbe dato alla fuga. Le forze dell’ordine, dopo aver avviato le ricerche, hanno rintracciato il giovane e lo hanno sottoposto a interrogatorio. Il ragazzo, assistito dall’avvocato Silvano Domina, avrebbe dichiarato di aver agito per legittima difesa. Un’ammissione parziale, quindi.

Ci sono però dei dettagli che non convincerebbero gli inquirenti: sulla scena del crimine, infatti, sarebbe stato trovato un coltello da cucina e da lì sarebbero partite – in base ai primi dettagli ancora in fase di conferma – numerose coltellate, almeno 8.

Nelle prossime ore si attende l’udienza di convalida per il 22enne e le disposizioni per l’autopsia sul corpo dell’imprenditore edile.

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Il ritrovamento

A scoprire il corpo senza vita di Gaetano Menzo, 58 anni, sarebbero stati dei colleghi di lavoro, preoccupati dal mancato ritorno dell’imprenditore in cantiere dopo la pausa pranzo. L’omicidio, in base alle prime indiscrezioni, sarebbe avvenuto intorno alle 14.

A occuparsi delle indagini sul delitto è la polizia, coordinata dal pubblico ministero Salvatore Interlandi. La casa dell’imprenditore – scena del crimine – è stata posta sotto sequestro per permettere lo svolgimento dei rilievi e degli accertamenti per chiarire la dinamica dell’accaduto.

Immagine di repertorio

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