Sgomento e incredulità a Palermo per la tragedia avvenuta questa mattina in via Notarbartolo, dove due cadaveri sono stati ritrovati all’interno di un appartamento al civico 49.
I nomi delle vittime
In casa c’erano i cadaveri riversi per terra di Pietro Delia, 65 anni, e Laura Lupo, 62 anni. Lui era un commercialista e dipendente della Bnl, lei agente della Polizia municipale. La donna impugnava ancora la pistola di ordinanza. Sarebbe stata lei, dunque, a uccidere il marito per poi puntare l’arma contro se stessa. Sarebbe stata la figlia della coppia a lanciare l’allarme intorno alle 10 del mattino. Non riusciva ad entrare in casa, al terzo piano dell’edificio a pochi passi dalla stazione Notarbartolo, e i genitori non rispondevano. Aveva appuntamento con il padre per andare a lavorare. Ha chiamato i vigili del fuoco che hanno forzato la porta e scoperto i cadaveri. Le indagini sono affidate ai carabinieri del Comando provinciale.
La ricostruzione: ipotesi gelosia
Secondo le prime ricostruzioni, si rafforza ogni istante di più l’ipotesi gelosia della donna di cui parlano amici e parenti. La casa era in ordine, nessun segnale di lite. Il civico 49 si trova accanto a uno stabile presidiato perché vi abita un magistrato. Laura Lupo era in servizio da trent’anni nel corpo della polizia municipale. Da qualche anno era stata distaccata agli uffici del giudice di pace in via Cavour. Lo studio di Pietro Delia si trova in via Nicolò Gallo, tra via Libertà e il Politeama.
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