. Ad annunciarlo è Aristide Tamajo, assessore all’Istruzione e all’Edilizia scolastica del Comune di Palermo
“Le palestre e gli spazi all’aperto dei plessi scolastici Colozza Bonfiglio, Di Vittorio e Saladino, che ricadono rispettivamente nei quartieri Zisa, Sperone e Cep, verranno completamente ristrutturate e messe a nuovo, entro la fine dell’anno scolastico”. Ad annunciarlo è Aristide Tamajo, assessore all’Istruzione e all’Edilizia scolastica del Comune di Palermo, che aggiunge: “Grazie all’approvazione dei tre progetti esecutivi da parte della Giunta comunale verranno individuate a breve le ditte che avranno 5 mesi di tempo per consegnarci i lavori ultimati. Gli interventi, finanziati grazie a fondi extra comunali del valore complessivo di circa un milione di euro, consentiranno di riqualificare, sia a livello impiantistico che strutturale, le palestre esistenti e, come nel caso dell’Ic Colozza Bonfiglio, di creare un campo polivalente dotato di attrezzature all’avanguardia per la più ampia gamma di attività ludico sportive (campi da basket e pallavolo, piste di atletica, pedane per la scherma e la ginnastica a corpo libero). Gli interventi puntano all’efficientamento energetico e all’utilizzo di materiale riciclabile”.
“Anche questi progetti vanno nella direzione già tracciata dall’Amministrazione comunale – sottolinea l’assessore -, cioè quella di rendere la scuola un polo di riferimento e un luogo aggregativo per i suoi studenti e per l’intero quartiere in cui è inserita, sia nelle ore mattutine che in quelle pomeridiane, mirando così a ridurre l’abbandono scolastico e a diffondere la cultura dello sport e dello stile di vita attivo e sano”. Per l’assessore comunale allo Sport, Sabrina Figuccia, si tratta di palestre scolastiche che “rappresentano un presidio importante sul territorio, sia dal punto di vista sociale e formativo che sportivo, perché sono un’opportunità per le associazioni dilettantistiche palermitane che, utilizzate soprattutto nel pomeriggio al di fuori delle ore scolastiche, possono cercare di fare fronte alle esigenze di territori, dove fare sport spesso non è semplice”.