Caso Almaviva Palermo: oggi pomeriggio il tavolo di confronto - QdS

Caso Almaviva Palermo: oggi pomeriggio il tavolo di confronto

Gaspare Ingargiola

Caso Almaviva Palermo: oggi pomeriggio il tavolo di confronto

martedì 07 Settembre 2021

La vertenza è legata alla decisione di Ita, compagnia che prenderà il posto di Alitalia, di affidare il call center a un’altra società. A rischio 621 posti di lavoro, di cui 570 a Palermo

PALERMO – Si aprirà oggi alle 17 al ministero del Lavoro il tavolo di confronto sulla vertenza Almaviva. Dopo la decisione di Ita, la compagnia aerea che prenderà il posto di Alitalia, di affidare il call center alla società Covisian, sono 621 i dipendenti a rischio tra Palermo (570) e Rende (51).

Almaviva svolgeva il servizio di assistenza ai clienti Alitalia da vent’anni ma il nuovo bando non sembra prevedere la clausola sociale che riconosce il diritto alla prosecuzione del rapporto di lavoro con il nuovo fornitore. Anche per il periodo di interim tra le due compagnie Ita ha preferito affidare l’assistenza ai clienti al personale di Alitalia in amministrazione straordinaria. Il gruppo Almaviva ha già prospettato gli ammortizzatori sociali per tutti se la situazione non dovesse mutare nei prossimi giorni. Al tavolo si arriva dopo giorni di sollecitazioni da parte dei sindacati e un lungo confronto con i ministri del Lavoro Andrea Orlando e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

Non sono mancate le prese di posizione da Comune e Regione, con un duro botta e risposta tra il capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo e l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone. “Il presidente Musumeci – ha attaccato Lupo – sta sottovalutando la vertenza Almaviva, serve il massimo sforzo anche da parte del Governo regionale per tutelare i lavoratori nel passaggio da Alitalia a Ita. L’appalto per il call center della nuova compagnia aerea non garantisce i 621 dipendenti che operano a Palermo e che fino ad oggi hanno gestito con grande professionalità il servizio per Alitalia. A fronte dell’impegno dei sindacati e del ministro del Lavoro Andrea Orlando, riscontriamo un preoccupante silenzio del Governo regionale che può e deve fare la propria parte”.

“Il gruppo Pd all’Ars – ha aggiunto – garantisce il pieno sostegno ai lavoratori ed è impegnato a portare avanti ogni iniziativa, parlamentare e politica, utile a una soluzione positiva della vertenza. In un momento di crisi occupazionale come quello che stiamo attraversando a causa dell’emergenza Covid bisogna impedire una delocalizzazione selvaggia che penalizzerebbe ancora una volta la Sicilia e assicurare continuità lavorativa ai dipendenti della società”.

“Più che profondere impegno nella libera esternazione di altrui accuse e di buoni propositi personali – ha replicato Scavone – il capogruppo Lupo farebbe bene a conoscere i fatti e, soprattutto, a sollecitare al ministro del Lavoro, come invece ufficialmente ha già fatto la Regione, l’istituzione urgente di un tavolo di crisi sulla vicenda Almaviva. Dal 10 agosto, giorno in cui la mia richiesta è stata inviata agli uffici del ministro, attendiamo fiduciosi una risposta per cercare di individuare la difficile via d’uscita alla vertenza nazionale, scaturita dal mancato inserimento della cosiddetta clausola sociale, nella gara indetta dalla società Ita. Una vicenda che risponde a dinamiche nazionali ma che rischia di travolgere gli oltre 600 addetti che prestano la loro opera a Palermo e le loro famiglie. Siamo al loro fianco, come lo eravamo, senza proclami, nella settimana di Ferragosto, quando i contorni della travagliata cessazione delle attività di Alitalia e delle società che per la compagnia di bandiera hanno lavorato sono diventati evidenti nella loro problematicità”.

Anche il M5S si è dato da fare depositando un’interrogazione parlamentare alla Camera. “Nel solco dell’interpellanza – ha scritto su Facebook la deputata pentastellata Valentina D’Orso – prontamente presentata dal collega Adriano Varrica lo scorso agosto, che ho convintamente sottoscritto, ho depositato un’interrogazione affinché l’attenzione sulla sorte dei 621 lavoratori di Almaviva, che si occupano da tanti anni del servizio call center di Alitalia, resti altissima e la pressione sul Governo sia forte e costante. L’interrogazione a mia prima firma ha quale primo destinatario il ministro di Economia e Finanze in quanto la nuova Compagnia Ita, subentrante ad Alitalia, è società interamente partecipata dal Mef”.

“Il capitale con cui la nuova compagnia sta avviando la propria attività – ha proseguito D’Orso – è fatto da soldi pubblici, messi dallo Stato. Ebbene, chiedo al ministro come possa lo Stato avallare politiche aziendali che, in spregio all’applicazione della clausola sociale a tutela della continuità occupazionale prevista dalla normativa vigente, oltre che dal Contratto collettivo nazionale di settore, danneggino centinaia di lavoratori, peraltro ormai altamente qualificati, dimostrando di non attribuire alcun valore all’esperienza e alla competenza. Tanto più che le scelte di Ita metterebbero a rischio il futuro di centinaia di famiglie proprio in quei territori del Paese già fortemente provati dalla crisi occupazionale, solo da ultimo aggravata dall’emergenza sanitaria”.

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