Palermo, nuovi ritardi per l’anello ferroviario - QdS

Palermo, nuovi ritardi per l’anello ferroviario

Gaspare Ingargiola

Palermo, nuovi ritardi per l’anello ferroviario

venerdì 27 Novembre 2020

La recente visita del vice ministro Cancelleri ha certificato lo slittamento di alcuni cantieri. Passaggio provvisorio in via Ruggero Settimo per venire incontro alle esigenze dei commercianti

PALERMO – Ci saranno tre mesi di ritardo su alcuni cantieri di superficie dell’anello ferroviario. La notizia è emersa durante l’ultima visita del vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri, che qualche mese fa aveva promesso il completamento di tutti i cantieri di superficie entro il 30 novembre.

Così non sarà, invece, per alcune aree. Vediamo dunque nel dettaglio a che punto sono i lavori di superficie della prima tranche dell’anello ferroviario (per il secondo lotto, da Giachery a Castelnuovo, è già stato presentato il progetto definitivo) che, vale la pena ricordarlo, viaggia con un ritardo monstre a causa dei guai della Tecnis, mentre la D’Agostino Costruzioni, subentrata in corso d’opera, ha dimostrato di saper rispettare programmi e scadenze.

A oggi i cantieri di superficie sono essenzialmente tre: via Emerico Amari e piazza Castelnuovo, l’area del porto e via Sicilia. Nella zona di via Amari-Castelnuovo, le aree di cantiere tra via Roma e via La Lumia dovrebbero essere effettivamente liberate e restituite entro la fine del mese, come da cronoprogramma. L’area di cantiere di piazza Castelnuovo lato via Paternostro verrà consegnata a febbraio 2021 perché Rfi ha deciso di anticipare alcuni lavori approfittando delle restrizioni alle attività commerciali, mentre bisognerà attendere un po’ più a lungo per poter liberare la rampa di via Sant’Oliva che consentirà ai camion di scendere e raggiungere il cantiere della fermata sotterranea e della galleria Politeama-Amari. Altro ritardo di circa tre mesi all’incrocio tra via Ruggero Settimo e via Amari, dove i lavori scontano i danni causati dall’alluvione del 15 luglio, che ha costretto gli operai a rifare i sottoservizi, e da alcune difficoltà tecniche, che il viceministro ha spiegato così su Facebook: “Manca poco, speravamo di ultimare i lavori di superficie dell’anello ferroviario di Palermo ma alcuni imprevisti durante gli scavi hanno costretto i tecnici di Rfi a impiegare soluzioni diverse, ma ugualmente efficaci, per salvaguardare il territorio circostante”.

“Il 30 novembre – ha aggiunto – apriremo comunque via Amari e se non ci fosse stata la pioggia saremmo già stati pronti con una settimana di anticipo rispetto alla tabella di marcia. Nella parte centrale, purtroppo, nel sottosuolo abbiamo trovato delle rocce molto dure e la vibrazione dello scavo avrebbe compromesso le strutture del Politeama e del chiosco di Ribaudo. Per questo motivo Rfi ha dovuto adottare una soluzione tecnica, in accordo con la Sovrintendenza, che prevede la perforazione del sottosuolo con una macchina più piccola che produce meno vibrazioni”.

Il Comune ha ottenuto comunque da Rfi l’apertura di un passaggio pedonale lungo via Ruggero Settimo dal 15 dicembre al 10 gennaio, in occasione delle feste natalizie. “I lavori – ha aggiunto Cancelleri – saranno sospesi durante il periodo natalizio per permettere il passaggio pedonale e quindi la possibilità per i commercianti di lavorare durante le festività. A metà gennaio però riprenderanno i lavori per chiudere entro la fine di febbraio i cantieri in superficie”.

Proseguiamo poi con l’area del porto, dove nel 2021 dovrebbe iniziare lo scavo della galleria Amari. E infine via Sicilia, dove si sta realizzando la futura fermata Libertà: qui i lavori sotterranei proseguiranno per tutto il 2021 mentre l’area della rampa di accesso dovrebbe essere riconsegnata entro l’estate prossima.

Per il presidente della VIII Circoscrizione Marco Frasca Polara “il ritardo di tre mesi della fine dei lavori in superficie in piazza Castelnuovo, annunciato dal vice ministro Cancelleri, rappresenta l’ennesima beffa per i cittadini e i commercianti, ai quali era stato assicurato che la chiusura a luglio della piazza avrebbe consentito di liberare l’area entro fine novembre. Lo stesso vice ministro, durante una visita dello scorso mese di luglio, aveva annunciato che la città di Palermo sarebbe stata liberata da tutti i cantieri in superficie entro il 30 novembre”.

“Si è trattato di una falsa promessa – ha concluso – visto che anche in via Sicilia i lavori continueranno fino a fine maggio. Vigileremo affinché almeno queste nuove date di fine lavori vengano rispettate, così da restituire finalmente piazza Castelnuovo e via Sicilia ai palermitani”.

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