Palermo, omogenitorialità, dopo il rinvio c’è il confronto - QdS

Palermo, omogenitorialità, dopo il rinvio c’è il confronto

redazione

Palermo, omogenitorialità, dopo il rinvio c’è il confronto

Roberto Greco  |
sabato 20 Aprile 2024

Il tema doveva essere affrontato in Consiglio comunale il 16 aprile, ma tutto è slittato per un incontro con le Famiglie Arcobaleno. D’Amico (“Comitato Esistono i Diritti): “Perché temporeggiare?”

PALERMO – Era il 2012 quando nasceva, nel capoluogo siciliano, il “Comitato Esistono i diritti” con Gaetano D’Amico, Rossana Tessitore, Marco Trapanese, Aldo Penna, Pino Apprendi e Alberto Mangano. La trasversalità dell’appartenenza politica ne ha caratterizzato la nascita, per un’azione contraddistinta da una lotta non violenta, sul metodo di Pannella, con la presentazione all’Assemblea regionale siciliana del disegno di legge sulle Unioni civili, a firma di Pino Apprendi. Per la prima volta, l’Ars avrebbe discusso di un argomento anticipando la legge Cirinnà.

L’attività del Comitato, in questi anni, è stata molto intensa e si è direttamente impegnata sul testamento biologico, sul sostegno a Radio Radicale, organizzando convegni e raccolta firme per “Stop Global Warming”, sui referendum sulla Giustizia, sulla legalizzazione della cannabis e sulla eutanasia legale, sulla liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo e in difesa del popolo Bielorusso. Ha ottenuto la creazione di un tavolo tecnico presso l’assessorato regionale alla Salute sull’uso della cannabis terapeutica e uno dei risultati più importanti è stato l’approvazione del regolamento per l’istituzione del Garante per i detenuti nella Città metropolitana di Palermo.

Oggi, a seguito dell’inchiesta sull’omogenitorialità pubblicata dal QdS lo scorso 16 aprile, interviene Gaetano D’Amico, presidente del Comitato.

Presidente, ci vuole ricordare l’iter della vostra battaglia sulla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali?
“Subito dopo l’uscita della Circolare 3/2023, su sollecitazione di due iscritti al Comitato, decidemmo di occuparci del tema. La prima tappa è stata quella di raccogliere 1.018 adesioni di personalità del mondo ecclesiastico, della cultura, dello spettacolo, della politica e dell’avvocatura per sollecitare il sindaco a occuparsi di questo tema. Il primo firmatario è stato padre Cosimo Scordato e con lui Leo Gullotta, Massimo Beninato e Pino Apprendi. La seconda tappa fu quella di presentare in Consiglio comunale, ad agosto dello scorso anno, una mozione firmata da Alberto Mangano e Fabrizio Ferrandelli che fu sottoscritta, in maniera trasversale, da tutti i consiglieri iscritti al Comitato e, tra questi, Giuseppe Miceli del M5s, Domenico Bonanno della Nuova democrazia cristiana e Gianluca Inzerillo di Forza Italia. Abbiamo poi consegnato al sindaco le ‘cartoline’ dell’adesione delle personalità e chiesto un incontro con il primo cittadino. Il professor Lagalla ci comunicò che, pur essendo personalmente d’accordo, era bloccato dalla circolare 3/2023 e pertanto ci chiese di presentare al ministro Piantedosi un appello firmato dai sindaci siciliani. Lanciammo l’appello e raccogliemmo 63 adesioni trasversali, compresa quella di Lagalla. Contemporaneamente, una nostra delegazione fu ricevuta da Anci Sicilia che, in quell’occasione, si impegnò a organizzare un convegno sul tema e mobilitare i sindaci siciliani anche in virtù della posizione positiva assunta dall’Anci nazionale”.

Veniamo a oggi…
“Due mesi abbiamo chiesto al presidente del Consiglio comunale, Giulio Tantillo, di fissare una data per trattare la mozione in Aula, cosa che ha fatto scegliendo lo scorso 16 aprile”.

Ci sono stati però dei problemi…
“Sì perché due consigliere, Giulia Argiroffi e Mariangela Di Ganci, hanno temporeggiato coinvolgendo il presidente Tantillo per effettuare una consultazione delle Famiglie Arcobaleno”.

E ora?
“Ovviamente noi siamo disponibilissimi a sentire la loro voce, ci chiediamo solamente perché questa necessità non sia stata esternata nel momento in cui è stata fissata la data, ossia due mesi fa…”.

Tra le battaglie che avete ancora in cantiere oggi c’è anche quella relativa all’utilizzo della cannabis terapeutica…
“La nostra battaglia è iniziata nel 2014, al tempo del Governo Crocetta. Al tempo Fabrizio Ferrandelli, allora consigliere, depositò un disegno di legge, sostenuto dall’allora assessore alla Sanità Lucia Borsellino, contenente una norma per disciplinare i modi di erogazione dei farmaci a base di cannabinoidi con finalità terapeutiche. A seguito delle dimissioni di Ferrandelli, però, il disegno di legge rimase nel cassetto. Anche in questo caso ci mobilitammo come Comitato e, come primo risultato, ottenemmo la formazione di un tavolo tecnico con il nuovo esecutivo regionale e l’allora assessore Ruggero Razza. Purtroppo, a seguito di un’inammissibilità riconosciuta dalla Corte Costituzionale perché il tema deve essere trattato in un tavolo Stato-Regione, ci fu uno stallo. Oggi, grazie all’onorevole Pellegrino di Forza Italia, siamo in attesa di un incontro con il presidente Schifani cui chiederemo di aprire il tavolo Stato-Regione”.

Parla il presidente Giulio Tantillo “Il 24 aprile la mozione in Aula”

Nell’inchiesta sull’omogenitorialità pubblicata dal QdS lo scorso 16 aprile avevamo riferito ai nostri lettori che in quella giornata si sarebbe tenuta in Consiglio comunale la discussione sulla mozione relativa alla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali, mozione che invitava “il Sindaco, anche a fronte delle evoluzioni del quadro giurisprudenziale e normativo, a procedere con le registrazioni anagrafiche dei figli di coppie omogenitoriali indicando quali genitori entrambe le persone che si sono consapevolmente assunte la responsabilità della procreazione e a sollecitare il Parlamento a discutere le proposte di legge in materia di riconoscimento dello stato di figli delle famiglie arcobaleno e, comunque, a modificare la normativa per porre fine alle discriminazioni in essere che determinano una grave violazione dei diritti preminenti del minore, dando seguito al monito espresso dalla Corte Costituzionale con le Sentenze 32 e 33 del 2021, nonché per riconoscere l’uguaglianza e la pari dignità di tutte le famiglie”.

La discussione è stata rinviata e, a tal proposito, interviene al nostro giornale Giulio Tantillo, presidente del Consiglio comunale di Palermo: “In verità non si è trattato di rimandare nulla perché, nella programmazione fatta, non era stata calendarizzata. Nel momento in cui si è sollevato il problema, nella discussione, è emerso che alcune famiglie arcobaleno volevano essere ricevute prima del dibattito sulla mozione. Sulla base delle disponibilità l’incontro è stato fissato per il prossimo 23 aprile e, nella giornata successiva, la mozione sarà all’Ordine del giorno del Consiglio comunale alla sua prima convocazione”.

“In occasione dell’ultima conferenza dei capigruppo – ha concluso Tantillo – questa mia posizione è stata formalizzata”.

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