La proposta di Sinistra comune per un nuovo sistema cimiteriale - QdS

La proposta di Sinistra comune per un nuovo sistema cimiteriale

Giovanna Naccari

La proposta di Sinistra comune per un nuovo sistema cimiteriale

mercoledì 03 Marzo 2021

Piano per uscire definitivamente dall’emergenza basato su tre direttrici: rotazione e registro informatico, consorzio metropolitano e nuove forme di elaborazione del lutto

PALERMO – Una gestione moderna dei cimiteri per andare oltre l’emergenza sepolture. La proposta è del gruppo di Sinistra comune a Palazzo delle Aquile e i punti principali sono i seguenti: cimitero a rotazione e registro informatico; Consorzio su base metropolitana; nuove forme di elaborazione del lutto.

A illustrare il documento al sindaco Leoluca Orlando e all’Assemblea è stata la consigliera comunale e componente della Commissione Solidarietà sociale, Katia Orlando. Novità che però non sono state mai discusse. Il Consiglio ha rinviato agli uffici la delibera sul Regolamento cimiteriale che affrontava anche l’emergenza Rotoli, dove centinaia di bare sono in attesa di sepoltura.

Abbiamo perso un’occasione – dice Katia Orlando – avremmo potuto cominciare un dibattito su come innovare un regolamento datato, che oggi non ci consente di andare oltre l’emergenza e di pianificare per dare risposte concrete alla città”.

E aggiunge: “Da un’analisi della gestione di altri cimiteri italiani ed esteri è emerso come quella di Palermo sia poco aggiornata rispetto alle possibilità oggi esistenti per una gestione più moderna e razionale del sistema. La proposta di Sinistra comune è nata con l’obiettivo di fornire alla nostra Amministrazione alcune possibili soluzioni a breve e medio termine per non ritrovarsi un’altra volta nell’emergenza”.

Il piano si sviluppa su tre assi. Il primo riguarda la trasformazione dei cimiteri da strutture di accumulo a strutture di rotazione. “A Palermo – dice la consigliera – abbiamo una gestione antica, che è quella di accumulo con una concessione trentennale e più del posto salma. Il cimitero a rotazione, invece, consiste nell’attivare una serie di azioni per favorire il processo di mineralizzazione della salma, per esempio con i moderni kit di aereazione, già in uso altrove, al fine di procedere all’estumulazione, la riduzione dei resti in cassette o urne, liberando così i loculi in tempi ridotti. Mettendo in atto una serie di operazioni, come dimostrano alcuni studi, si può velocizzare il processo di mineralizzazione a dieci anni e non a 25 anni. In alcuni cimiteri ad alta gestione tecnologica anche i campi di inumazione sono trattati per favorire la mineralizzazione. Le proposte non sono invenzioni nostre, nascono dallo studio di altre realtà. Il cimitero a rotazione è attuato a Milano grazie a un’adeguata legge regionale, a un moderno regolamento cimiteriale e a personale formato”.

Alla base di questo percorso c’è l’informatizzazione. “Il sistema di informatizzazione dei registri – continua Katia Orlando – è imprescindibile. Oltre a evitare il pericolo distruzione, il registro informatico permette di fornire le informazioni sulle salme e i loculi disponibili in tempo reale. Non possiamo pensare che ancora nel 2021 abbiamo un registro cartaceo e annaspiamo per cercare i loculi da liberare”.

L’altro asse è quello della costituzione del Consorzio cimiteriale consortile con l’individuazione di strutture esistenti nei comuni confinanti nell’ambito della Città metropolitana e con l’offerta di posti a prezzi calmierati. Lazio e Campania si sono già mosse su questa strada.

L’ultimo asse è quello della maturazione di nuove forme di elaborazione del lutto, con la realizzazione di un nuovo forno crematorio e con una diversa cultura di massa della sepoltura. Si guarda anche alle esperienze di altre regioni, come la Liguria, dove c’è un servizio d’interramento delle ceneri integrato ai servizi forestali. “Bisogna investire – sostiene la consigliera di Sinistra Comune – sulla cultura della cremazione. Le nuove pratiche potrebbero integrarsi con quelle di affidamento delle ceneri di animali da compagnia e con l’idea di un cimitero interconfessionale, aconfessionale. Naturalmente tutte le scelte dei cittadini andrebbero fatte su base volontaria, nel rispetto del caro estinto e della famiglia. Però, se vogliamo uscire dall’emergenza, dobbiamo iniziare a confrontarci su tutte le possibili innovazioni e sull’opportunità di aggiornare il regolamento cimiteriale”.

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