Palermo saluta il nuovo questore Vito Calvino: la presentazione

Palermo saluta il nuovo questore Vito Calvino: la presentazione

Filippo Calascibetta

Palermo saluta il nuovo questore Vito Calvino: la presentazione

Roberto Greco  |
lunedì 02 Ottobre 2023

Vito Calvino ha guidato in passato la sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile di Palermo e, in seguito, l’intera Squadra Mobile

PALERMO – Si è svolto oggi, 2 ottobre, all’interno del complesso Santa Elisabetta della Squadra mobile del capoluogo siciliano, l’incontro tra il nuovo questore Vito Calvino e gli organi d’informazione. Luogo più che mai simbolico quello scelto, perché proprio Vito Calvino ha guidato in passato la sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile di Palermo e, in seguito, l’intera Squadra Mobile che, in quegli anni, ha disarticolato numerose consorterie mafiose e arrestato diversi latitanti.

Rimettere al centro la Squadra mobile, fulcro delle indagini sul territorio, rappresenta un forte segnale che il nuovo questore ha voluto dare sia alla stampa che alla cittadinanza. E proprio in quel luogo che, non dimentichiamo, è dedicato alla memoria del vice questore Giorgio Boris Giuliano, ucciso dal piombo mafioso il 21 luglio 1979, Calvino ha parlato di “Polizia di prossimità”, dell’importanza di “non vivere nel Palazzo ma essere quelli che lavorano nel Palazzo”, della necessità di riappropriarsi di un contatto diretto con la cittadinanza. Al suo ingresso nel chiostro della Squadra mobile, atteso dalle donne e dagli uomini che ci lavorano, è stato accolto da un grande e sentito applauso, un “bentornato a casa” denso di emozione, rispetto e fiducia.

La presentazione di Calvino a Palermo

“Dobbiamo essere pronti – ha dichiarato Calvino – a rispondere alle esigenze che la quotidianità ci richiede. Non sarà semplice ma la volontà c’è, qualche idea l’abbiamo, l’esperienza e conoscenza del territorio ci aiuterà ma il segreto di questo mestiere è di non sentirsi mai in una condizione di eccessiva sapienza perché il segreto è andare oltre, è voler conoscere ancora, acquisire la capacità di analizzare il territorio”.

Poche ma lucide le indicazioni sul suo operato e di quello delle poliziotte e dei poliziotti che si appresta a dirigere: “Garantire ordine e sicurezza pubblica, contrastare la criminalità organizzata di tipo mafioso ma anche quella comune, gestire i grandi eventi e soprattutto essere pronti ad affrontare le grandi sfide che si affacceranno davanti a noi”.

Consapevole che una delle sfide più difficili oggi da affrontare è quella delle nuove generazioni, Calvino ha dichiarato: “È necessario fare qualcosa di più per i giovani di questa città. Dobbiamo inventarci quello che serve per diventare più concorrenziali con tutto ciò che produce devianza e avere le idee chiare che l’investimento diretto in questo ‘serbatoio’ umano è prodromico alla costruzione di una futura società sulla quale dobbiamo lavorare sin d’ora”.

I problemi di Palermo

Le sfide che sono sul tavolo del questore sono tante: dalla devianza giovanile, all’illegalità diffusa, alla percezione di una mancanza di sicurezza, allo spaccio incontrollato del crack. “Bisogna rispondere – ha continuato – alla crescente richiesta di sicurezza e, proprio per questo, è più che mai importante riacquistare un rapporto diretto con i giovani, come già facemmo in passato proprio all’interno dei questo spazio. Questo ci permetterà di incidere sia sulla dispersione scolastica sia sulle diverse derive devianti che sappiamo oggi essere in atto”.

A proposito del contrasto alle mafie ha dichiarato che “l’asset principale del nostro intervento è e deve essere la lotta senza quartiere nei confronti della criminalità mafiosa, l’aggressione ai loro patrimoni perché l’importante attività degli ultimi dieci anni deve essere proseguita”.

“Nessuno deve vivere di passato – ha sottolineato ancora il questore rivolgendosi ai giornalisti – nessuno deve avere la pretesa che basti pensare a quello che abbiamo fatto di buono. È arrivato il momento di premere il tasto ‘reset’ perché abbiamo tanto da fare. Lavoriamo con grande fiducia e passione, caratteristiche che servono anche nel vostro lavoro”.

Le parole rivolte alla stampa

Proprio alla stampa ha dedicato una valutazione specifica: “Il vostro non è un lavoro né semplice tantomeno comodo, soprattutto se svolto in una certa maniera. Mi aspetto da parte vostra la massima collaborazione che non si significa essere ‘allineati’, che non significa non avere idee diverse e in alcuni casi vuol dire anche scontrarsi, ma sempre col massimo della fiducia, della collaborazione e della trasparenza e proprio per questo vi auguro un buon lavoro”.

“Per me – ha concluso Calvino – tornare a Palermo è tornare a casa. Dovrò di nuovo imparare ad ascoltarla, a sentirla perché in questo periodo che mi ha portato in altri luoghi la città è cambiata ma so che posso contare sulle donne e sugli uomini che in questa città hanno continuato a operare”.

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